La donna scheletro

Questa storia è la nostra storia: “l’incapacità di affrontare e sbrogliare la donna Scheletro fa che molte relazioni amorose falliscono. Per amare, bisogna essere, non soltanto forti, ma anche saggi. La forza viene dallo spirito, la saggezza viene dall’esperienza con la Donna Scheletro” (Pinkola Estes).

Iniziamo l’amore pieni di aspettative sull’altro e sul nostro sentimento, ci sentiamo invincibili, sicuri e siamo certi che il nostro amore ci nutrirà per sempre. Ma quando le cose cambiano nel rapporto e non riconosciamo più la persona che abbiamo accanto, non la comprendiamo più, non accettiamo più i suoi limiti o i suoi silenzi, o siamo indeboliti dalla mancanza di passione che prima ci confondeva, è proprio in quel momento che affiora la donna Scheletro, la metafora della morte di una parte del rapporto, che ci spaventa e ci fa scappare. Ci inorridisce. Non sappiamo che l’amore è fatto di cicli, di inizi e di conclusioni. E di nuovi inizi.

Non sappiamo che qualcosa deve morire per lasciare posto al nuovo. Una parte dell’amore che conosciamo deve morire per far nascere un sentimento più forte.
Questo amore struggente ci spetta quando non scappiamo davanti alla paura di impegnarsi, e riconosciamo il tesoro che ci si presenta anche se non è quello che aspettavamo; quando scegliamo di restare, anche quando sarebbe più facile andare via, di avere tenerezza delle ossa del nostro amore anziché averne paura e la sua fragilità ci commuove, fino a quella unica, preziosa lacrima. Quando diamo tutti noi stessi senza temere di potere perdere tutto, perché se succede, sappiamo che arriverà qualcosa di nuovo.

Quando non temiamo la morte di una parte della nostra libertà, delle nostre aspettative iniziali, delle ingannevoli promesse dell’innamoramento.

Quando guardiamo con pazienza i problemi e le difficoltà del nostro rapporto – non abbiamo paura della Donna Scheletro – e con infinità tenerezza sbrogliamo i nodi che la legano.

Così le anime imparano ad amarsi, per davvero…

Piccole, cose preziose

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Oggi si riparte, con cautela,  fra preoccupazione e speranza. 

Come affrontare questi nuovi, strani giorni, cercando di stare lontano dalle polemiche e dalle strumentalizzazioni? Cercando di districarsi fra la paura di muoversi e la voglia di strafare? Cercando di rispettare gli altri, fra il timore di contagiare chi ami, e di tenerlo stretto per tutto il tempo in cui non hai potuto farlo?

Ci servono piccoli passi, perché solo così potremo accorgerci di tutte le piccole cose preziose che abbiamo intorno, in questa nuova non normalità.

Se facciamo piccoli passi, ci  renderemo  conto di tutto quello che abbiamo dato per scontato, quasi dovuto, prima.  Prima che il mondo si fermasse, per concederci la grande possibilità ci cambiare le cose. Di cambiare noi stessi.

Così, invece di lamentarsi per quello che ancora non possiamo avere o fare, cerchiamo di essere grati per quello che stiamo ricevendo, perché dipende da noi, renderlo prezioso: la spesa, finalmente, nel supermercato preferito; la passeggiata lunga che puoi fare senza limiti. Il verde della natura che, ma l’avete notato? E’ ancora più verde, brillante. Ogni colore è più vivo, lo puoi annusare. Toccare. E i suoi rumori, sono una musica meravigliosa. 

Il volto di chi ami sotto la mascherina, e che non puoi ancora abbracciare, ma che non avevi mai visto così splendente; se riuscirai a guardare questo momento con gli occhi giusti, te lo ricordai come uno dei più intensi. 

Sta a noi, rendere le piccole cose di questi nuovi giorni, preziose.

Puoi iniziare proprio ora, qui. Con una cosa piccola piccola, ma che ha un immenso potere.

Sorridi…

 

 

 

L’uomo verde

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Gli alberi ci accudiscono fin dalla notte dei tempi. Spiriti delle Natura – j. Matthews e W. Worthington

Un tempo uomini e Alberi erano fratelli, e gli uomini veneravano gli alberi come spiriti sacri della Natura e Custodi immortali dei segreti della Vita; come protettori della Vita di Madre Terra e della vita degli  uomini, e li hanno rispettati e ringraziati per i loro immensi doni.

Oggi l’uomo ha  dimenticato questa antica amicizia, ma loro no. Continuano a darci respiro, e vita.

Lo spirito dell’ Uomo Verde è in ogni albero, in ogni tronco rovinato, in ogni volto, in  ogni segno e in ogni traccia lasciata dal tempo che lo percorrono: simboli antichi, parole sagge che parleranno alla nostra anima se sapremo ascoltarla.

Ricordiamolo, ogni volta che entriamo in un bosco: stiamo entrando  in una immensa cattedrale.

Ringrazia e rispetta! Siamo ancora in tempo per ritrovare un vecchio amico.

 

Le fiabe cattive!

Guido Petter, psicologo dell’età evolutiva e psicopedagogista, ha scritto che le fiabe sono un elemento fondamentale nel processo di crescita del bambino, e raccontare le fiabe ai nostri piccoli, dovrebbe essere obbligatorio per i genitori, per gli insegnanti e per tutti coloro che si occupano dell’educazione dei bambini.

E le fiabe cattive? Molti genitori e anche qualche addetto ai lavori, pensa che le fiabe cattive non debbano essere lette ai bambini perché li metterebbero inutilmente di fronte al male e alla paura.

Ma le fiabe cattive, sono molto importanti per  la crescita e lo sviluppo del bambino…

Ne parliamo nel corso ON LINE “le fiabe ad alta voce. Perché leggerle e come leggerle”

rivolto ai genitori, docenti, educatori, insegnanti, a chiunque sia coinvolto nel processo di educazione del bambino, agli amanti delle fiabe.

Il corso inizia l’11 Maggio in modalità ON LINE: ti serve solo un pc e la connessione internet e ci troveremo in una stanza virtuale, ognuno seduto comodamente nella propria poltrona preferita.

E parleremo anche di lettura ad alta voce, perché leggere ai bambini vuol dire saperli coinvolgere e divertire.

Per informazioni e iscrizioni puoi andare alla pagina dell’evento o compilare il modulo di seguito:

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Il risveglio della Loba

La loba, la Que Sabe, Colei che sa, la Grande Vecchia: tanti nomi per chiamare un archetipo potente che risiede nella psiche più profonda della nostra anima, dell’anima di ogni donna. E’ l’essenza selvaggia, antica che ci appartiene, che meritiamo, che è nostra di diritto. 

E’ il canto silenzioso del nostro cuore, quando questa forza vitale è nascosta, soffocata, addomesticata. E attende…

E’ il canto gioioso, vitale  che ulula  alla pallida  luce della luna, quando è libera di esprimere la sua forza potente e inarrestabile.

E’ un lavoro solitario, lo sappiamo; dobbiamo raccogliere le ossa, dobbiamo cantare per riunirle, per ri-creare, per ri-trovare l’amore più profondo e totale, che è solo nostro; un amore che possiamo trovare solo dentro di noi.  

“Dunque ti dico con affetto, che tu sia una lupe nera, una grigia settentrionale, una  rossa meridionale o un bianca artica, nell’immaginario sei la purissima creatura istintuale. Se alcuni preferiscono che ti comporti bene e non ti arrampichi sui mobili per gioco o sulle persone  per accoglierle festosamente, tu fallo lo stesso. Qualcuno ti allontanerà, timoroso o disgustato.  Però il tuo amante, amerà questo tuo nuovo aspetto, se è quello giusto per te. Ad alcuni non piacerà se andrai in giro annusando dappertutto, per sapere di che si tratta. E per carità! non metterti sdraiata supina con i piedi per aria . Bambina cattiva. Lupa cattiva. Cane cattivo. Giusto? Sbagliato. Vai avanti. Divertiti…” Donne che corrono con i lupi – Clarissa Pinkola Estes.

Cominciamo a raccogliere le  ossa…

Il nuovo viaggio

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Hai un lavoro importante. Che ti piace. Che non ti consente di avere tanto tempo libero a disposizione, ma quel poco che hai, lo puoi pagare bene e ti concedi molte cose.

In famiglia è tutto ok, i figli sono grandi. Tua moglie è diventata la tua amica del cuore. Forse non riesci più a guardarla con la passione di qualche anno fa. Ma è lei che hai scelto. E se tornassi indietro mille volte, la sceglieresti ogni volta.

Insomma, tutto ok.

Poi, succede che la vita ordinata e frenetica che hai vissuto fino ad allora, viene buttata all’aria, per qualcosa che non avresti mai pensato di poter vivere, che hai visto accadere solo nei film. Eppure sta accadendo, non solo a te, ma a tutti, e questo, invece di farti stare meglio, ti fa sentire  un po’ di paura.

Poi tutto accade in fretta: le giornate perdono il loro ritmo ordinato, il lavoro che si blocca, i tempi che diventano così dilatati. E potresti fare mille cose, ora, ma non puoi uscire di casa. Buffo. Non puoi farle.

E ti devi inventare una nuova vita, fra le quattro mura di casa tua e sai già, che sarà difficile, che sarà impossibile. Tu che vivi per il lavoro e l’ufficio, che hai bisogno di una intensa vita sociale.

Ma poi passano i giorni. e non sai bene quando è successo. Ma hai cominciato ad ascoltare in rispettoso silenzio, i rumori della mattina presto, grato di poterlo fare senza fretta. Hai cominciato ad apprezzare le nuove abitudini dei lunghi pomeriggi che sembrano non passare mai, e ti sei ricordato di una passione che avevi, ma  che hai dimenticato.

Quando improvvisamente ti rendi conto che non ti manca nulla di quello che facevi prima, cominci a preoccuparti. Improvvisamente tutto quello su cui hai basato la tua vita, senti che non ti appartiene più. Ti sembra quasi di non volerlo più!

Che mi sta succedendo? 

Questa è la domanda che mi ha posto Marco – nome di fantasia – confuso e preoccupato, perché, il fermo obbligato dalla situazione attuale di pandemia, e la successiva quarantena, ha messo in discussione tutta le scelte di vita che ha fatto fino a oggi, e gli ha mostrato una dimensione di sé, che non conosceva. Gli ha mostrato desideri e obiettivi che mai avrebbe pensato di voler raggiungere.

Succede che a volte portiamo avanti una vita che non appartiene alla nostra anima, ma risponde ai bisogni della società  in cui viviamo, al bisogno indotto di crearsi e mantenere uno status, di non farci mancare nulla; ma a volte non sappiamo nemmeno  quello che vogliamo davvero, perché non abbiamo mai imparato ad ascoltare le nostre profondità.

E a volte  abbiamo notato i segnali, ma abbiamo avuto troppa paura di seguirli. 

Ma poi succede qualcosa che ti obbliga a fermarti – non serve sempre una emergenza nazionale come quella che stiamo vivendo, basta anche una caduta, una gamba rotta, ad esempio, che ti blocca.

E ti ritrovi così, davanti all’evidenza di tutto quello che non hai voluto vedere fino ad allora.

Ascoltarsi e guardarsi dentro, è la prima lezione da imparare. Marco ha scritto la sua fiaba ed è stato come liberare un potente corso d’acqua, trattenuto da troppo tempo, un mare emotivo, che lo ha invaso.

Il Reiki ha ridato equilibrio a quella  energia vitale che era stata  bloccata, dandogli la possibilità di guardare a sé stesso, con una nuova consapevolezza.

Marco sta imparando che non è necessario cambiare tutta la propria vita, ma è importante nutrire la propria anima, e dare equilibrio ai propri bisogni e alle proprie esigenze. 

La necessità di cambiare può presentarsi in tante forme diverse. Impariamo ad ascoltarci ed accoglierci, senza timore.  E’ così che inizia un nuovo  Viaggio dell’Eroel’archetipo fondamentale della ricerca di sé –  un nuovo cammino che ci chiede di mostrare il nostro eroismo, per affrontare situazioni difficili e accogliere il cambiamento.

Mi occupo di crescita ed evoluzione personale e professionale, per accompagnare chi, come Marco, che ringrazio per avermi lasciato raccontare la sua storia, si trova improvvisamente in difficoltà. E deve iniziare un nuovo cammino nel bosco della vita. Io ti posso accompagnare, per un piccolo tratto di strada, con il potere delle parole, la catarsi della scrittura, la saggezza delle fiabe, e la meravigliosa energia  Reiki.

Vuoi saperne di più? fiabeincostruzione@gmail.com

 

Un giorno il signor Virus incontrò…

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Bansky’ s girl

Qualcuno si lamenta di tutto, qualcuno dà la colpa a destra e a manca, qualcuno rimpiange qualcosa che, nemmeno, ha mai desiderato.

Qualcuno si piange addosso. Qualcuno distrugge ogni cosa, parole, intenzioni, emozioni.

Qualcuno crea… prende carta e penna, e scrive.

Ci sono tanti modi di affrontare le situazioni che non dipendono da noi e che non possiamo controllare; l’esito dipende, sempre, da come noi ci poniamo di fronte alle cose. 

Perché noi facciamo sempre la differenza sempre.

Continuano le piccole, fiabe preziose del nostro esercizio di scrittura: scrivere una piccola storia, nata dal binomio davvero improbabile, ma per questo perfetto, delle parole VIRUS e FELICITA’.

Ecco la bella fiaba di Letizia de Lorenzo

Un giorno il Signor Virus camminava malefico per la città, selezionando
egregiamente le sue prossime vittime. Incontrò la Felicità, intenta a ridere, ballare
e cantare. Il Virus pensò bene di farla sparire dalla faccia della terra per puro
piacere; così si mise a insultarla nel peggiore dei modi, a darle i pizzicotti, a
tirarle i capelli, diventando sempre più fastidioso e violento. La Felicità
inizialmente gemeva, piangeva e lo supplicava di fermarsi; ma, non molto dopo,
si rialzò come se nulla le fosse accaduto e guardò il Virus negli occhi dicendogli:
“Io sono più forte di te e tu non mi fai paura”. Sfortunatamente il virus non si
arrese e le dichiarò guerra, una guerra che la Felicità era determinata a vincere al
fine di proteggere le persone da lei amate. Purtroppo la Felicità non ha ancora
terminato le sue battaglie e il Virus le sta dando un filo da torcere. La Felicità è
fragile e ha tantissimi lividi e ferite, ma sa anche di essere qualcosa che mai si
spegnerà.

 

Risposte…

 

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Chi eri prima? E chi sei ora? Nelle forme degli alberi, troviamo le Risposte, perché se non abbiamo timore di ascoltare, finalmente, ricordiamo…

“Saggio è ascoltare le voci degli alberi, perché essi ci rivelano molte cose che, altrimenti,  potremmo obliare” Tacito 

 

Le fiabe ad alta voce!

Perché è importante leggere le fiabe ai bambini? A che età è bene iniziare a leggere le fiabe?
Quali fiabe leggere? È giusto leggere le fiabe che fanno paura? Come leggere una fiaba?
E se volessi inventare una fiaba con il mio bambino?
Sono un’insegnante di scuola primaria, come coinvolgere i bambini con le fiabe?
Come leggere ad alta voce ad un gruppo di bambini?
Tante domande che spesso trovano tante risposte diverse e magari creano un po’ di confusione.
Le fiabe sono fondamentali per accompagnare la crescita e lo sviluppo infantile ed è importante leggere le fiabe ai bambini, in casa, a scuola, nelle biblioteche.
La lettura ad alta voce per gli altri ma anche per sé stessi aiuta ad utilizzare in modo consapevole il proprio respiro e dare il giusto tono, rispettare il ritmo e rappresentare, al meglio, il testo che stiamo leggendo.
 
Il corso è rivolto agli amanti delle fiabe e della lettura, ai  genitori, educatori, insegnanti, e tutti gli operatori coinvolti nell’educazione dei bambini piccoli.
4 lezioni ON LINE: ci vedremo in una classe virtuale, ma proprio come se fossimo nella stessa stanza: ti serve solo il computer e la connessione internet.

lunedì 11 maggio 20.00-22.30

lunedì 18 maggio 20.00-22.30

lunedì 25 maggio 20.00-22.30

lunedì    1 giugno 20.00-22.30
Il corso è rivolto agli amanti delle fiabe e della lettura, ai  genitori, educatori, insegnanti, e tutti gli operatori coinvolti nell’educazione dei bambini piccoli.

Il costo totale è di 90,00 euro ma considerando questi giorni strani, è scontato a 70 euro

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Gobba, zoppa e collotorto

Oggi giornata mondiale del libro!

Come acquirente compulsiva di libri, oltre che di taccuini, sono sempre in attesa di ricevere i miei acquisti on line, ma in questi giorni, tardano ad arrivare.

Oggi, sono arrivati, tutti insieme. E non potevo non onorare questa giornata, con la lettura di una fiaba di Italo Calvino, tratta dalle sue Fiabe Italiane. (edizione del 1984 acquistata su ebay, adoro i libri vecchi di fiabe)

Buon ascolto.