
Comunicare a scuola: due giornate di formazione per i docenti di una scuola professionale per confrontarsi, e condividere esperienze e difficoltà. Comunicare è difficile, comprendersi è difficile, comunicare e comprendere gli adolescenti è un vero percorso a ostacoli, ma quando c’è la volontà di cambiare davvero le cose, ogni cosa è possibile.
Il primo cambiamento che chiediamo agli altri, parte dal nostro: ogni momento di formazione e aggiornamento, è importante perchè è darsi la possibilità di fermarsi e chiedersi con grande empatia verso sè stessi e senza giudizio “ora, dove sono arrivato?”
Un bilancio fondamentale per ripartire con nuovi stimoli e modalità comunicative per entrare in contatto con gli adolescenti, che chiedono di essere ascoltati, e di essere compresi. Di essere accettati per quello che sono senza chiedere loro di conformarsi alle aspettative degli adulti.
Fin da piccoli siamo abituati a essere giudicati e di conseguenza a giudicare gli altri. Prima la famiglia, che è la prima istanza educativa che sta vivendo la crisi genitoriale, e poi la scuola, che è basata sul giudizio, con i voti, con le punizioni, con gli insegnanti che troppo spesso sono lasciati soli, a gestire classi numerose, con alunni difficili.

Troppo spesso si dimentica che è proprio in questi ambiti che si formano le personalità degli adulti del futuro, e ci stupiamo se i giovani di oggi non sono in grado di progettare il proprio futuro. Se non sono in grado di desiderare un futuro, non sono in grado di immaginarselo.
Ascolto attivo, empatia. Rivalutare l’errore come grande strumento per migliorare, e non demonizzarlo e ridurlo a un semplice brutto voto.
La comunicazione funzionale è lo strumento fondamentale per iniziare un nuovo dialogo. La voglia di guardarsi dentro, di riconnettersi all’adolescente che siamo stati, di mettersi in gioco e di ripartire, prima di tutto da una nuova comunicazione con sé stessi, è il nuovo inizio.
Grazie di cuore al bellissimo gruppo di insegnanti che hanno lavorato insieme.
