

2200 metri. A questa altitudine le volpi non per niente confidenti. È un’area selvaggia e difficile da raggiungere.
Ezio Giuliano Filmaker fa riprese incredibili e si avvicina agli animali, soprattutto lupi. Loro lo percepiscono e non hanno paura; riesce a creare con loro una connessione unica. Ho scritto un libro con lui , Il guardiano dei lupi e altre storie, proprio per raccontare il suo lavoro.
Questo suo nuovo racconto, è una ulteriore, meravigliosa conferma.
“Giovedì 21 luglio, sono in appostamento a 2200 metri; nonostante i 40 gradi in pianura qui c’è un venticello fresco: devo mettere berretto e felpa. Un rumore a poca distanza da me. Improvvisa spunta una volpe.
E’ a tre metri. Mi fissa. Rimango immobile, “ora scappa” penso. Non è così… si siede, continua a fissarmi. Con movimenti lenti prendo la macchina fotografica, mi metto in ginocchio. Lei si alza e incredibilmente si avvicina ancora di più, infila il naso nell’obbiettivo, è a 20 cm dal mio viso, non ha paura, forse ha capito che per lei non sono un pericolo. Dopo poco si allontana e si corica vicino al mio zaino, dorme per una mezzoretta. La guardo incantato. Non voglio disturbarla. Mi alzo in piedi per binoccolare nella valle di fronte e ancora accade l’incredibile: la mia nuova amica si sveglia, si avvicina ai miei piedi, si alza sulle gambe posteriori e appoggia le anteriori sulla mia coscia. Ci guardiamo per qualche secondo, poi si abbassa, si gira e sparisce nel bosco. Sono senza parole. In oltre 40 anni di appostamenti è la prima volta che mi succede una cosa simile. Le volpi in alta montagna sono molto schive e timide, se non avessi qualche foto fatta con l’autoscatto ora sicuramente penserei ad un sogno.”