Un percorso di crescita e rinnovamento

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Una nuova, attenta, profonda e davvero bella recensione di Simona Platè, scrittrice, 

per il mio libro Bella Addormentata a chi? Grazie di cuore!

Questo saggio di Mariarosa Ventura è un vademecum che spiega bene il tabagismo degli amori confusi, che non sono amori, e nello stesso tempo lo cura.

Tutte e tutti noi sappiamo che ci sono amori/dipendenza che nascono da bisogni distorti e paure che ci fanno ammalare, proprio come il tabacco. In alcuni casi siamo anche molto consapevoli del circolo vizioso in cui ci troviamo e sappiamo bene cosa dovremmo fare, ma solo razionalmente. Il dramma è proprio agire sul livello inconscio che ci spinge in quella spirale negativa e riuscire a recuperare e ricollegare il filo della nostra autostima che si è spezzato in qualche momento lontano della nostra crescita.

Per raggiungere le ragioni profonde delle dipendenze è necessario parlare al nostro inconscio con simboli e Maria Ventura ha preparato e selezionato con cura fiabe che ci propone come strumento di consapevolezza profonda e percorso di rinascita: proprio per il loro potere simbolico, immaginifico e sanatorio. L’autrice ci offre fiabe che non hanno un finale spingendoci a concluderle, iniziando così il nostro viaggio dell’eroe. Un percorso che prevede una valigia in cui raccogliere tutte le briciole del nostro coraggio. Senza coraggio non si parte.

Mariarosa Ventura ha scritto un saggio e non lo dimentica mai. Per tutte quelle donne e quegli uomini che ancora non sanno dare un nome e un volto a quei meccanismi che le/li legano alle persone sbagliate, l’autrice consegna una spiegazione per far franare gli argini dei nostri alibi, che bloccano il flusso della guarigione. Ci impedisce di mentirci, di nasconderci sotto il tappeto del salotto. Ci regala le parole giuste e ce le spiega: orbiting, philofobia, per esempio, o comunicazione, parola di cui pensiamo di conoscere perfettamente il significato ma che non usiamo mai correttamente. Davanti a queste parole non ci sono più vittime, ma complici.

L’autrice ci fa capire che finché non accettiamo le nostre debolezze che nascondono le ragioni che ci hanno portato in quella direzione, finché non ci osserviamo con sguardo profondo, onesto e affettuoso, ma non protettivo e vittimistico, non riusciremo a vivere relazioni appaganti e sane.

Non crediate che sia un saggio che analizza solo gli amori di coppia, lo è solo in apparenza, ma ogni passaggio è applicabile ad ogni forma di amore o incontro: quello di una madre o di un padre per i figli ad esempio. Perché spesso gli amori sbagliati che scegliamo nascono dagli imprinting dei primi amori incontrati nella nostra vita, che hanno vincolato tutte le nostre relazioni.

Le cause che generano rinnovamenti nelle persone sono innumerevoli, credo che il libro di Mariarosa Ventura possa veramente essere una di queste cause, un atto psicomagico di liberazione e crescita; consiglio di leggerlo fino alla fine.

Concludo la recensione con una frase del saggio: “Noi siamo responsabili dell’amore che provochiamo e dell’amore che proviamo. Lo siamo per noi e per gli altri.”

Vuoi riscrivere il finale delle storie che ti hanno fatto soffrire e che si ripetono ogni volta?  Bella addormentata a chi? E in vendita qui

 

 

Percorsi di reiki. Consapevolezza

 

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La prima volta che ho fatto una sessione reiki, ero abbastanza scettica, perché credo nella medicina tradizionale e sono una persona con i piedi ben piantati per terra.

Quando ho incontrato Maria, e parlando del mio problema al tallone, lei mi ha consigliato di provare il reiki – sono sincera – ho risposto “va bene” per due motivi: uno perché Maria è una persona che emana grande positività. e secondo perché le ho provate davvero tutte per risolvere il mio problema: da qualche anno soffrivo una tallonite, mai guarita, nonostante sedute di fisioterapia, onde d’urto, infrarossi. Niente da fare, il mio dolore al tallone non passava mai e, nell’ultimo periodo, sembrava peggiorato.

Nel nostro primo incontro ero curiosa: abbiamo parlato, anzi, io ho parlato, e mi sono resa conto che ho cominciato a raccontare cose anche personali, che forse non avrei pensato di raccontare ad un’altra persona che non sia un’amica di vecchia data. Ma mi sono sentita meglio e poi Maria mi ha parlatodi Metamedicina, di come corpo e psiche sono collegati e di come il nostro corpo ci manda messaggi, chiari quanto un dolore continuo, per segnalarci che qualcosa nella nostra vita, non ci fa stare bene.

Maria mi ha spiegato che quando si pratica il Reiki, ognuno può provare sensazioni diverse, o non sentire nulla, ma l’energia agisce lo stesso. L’ho detto, sono scettica, ma quando Maria ha avvicinato le mani al mio tallone, ho sentito un calore fortissimo, e mano a mano che le spostava su altre parti del corpo, ho avuto sensazioni davvero strane. Caldo, poi nulla. Poi Caldo ancora. Ad un certo  punto ho sentito così caldo che pensavo di sudare, ma non era così-

Finita la sessione mi sono sentita subito molto rilassata. E nei giorni successivi sono rimasta in ascolto, di me stessa. Una cosa che non faccio mai, e ho scritto ogni pensiero e ogni sensazione come Maria mi ha chiesto di fare.

Scrivo queste parole, perché sono passati quasi tre mesi, nei quali, con il reiki, ho preso consapevolezza, guidata, ma so che lei preferisce dire “accompagnata” da Maria, di quello che non andava bene nella mia vita, e sto cambiando alcune cose importanti. 

Mi sento molto più sicura di me, tranquilla ed equilibrata. Il dolore al tallone è scomparso quasi del tutto, ma ora so, che se ne andrà completamente! “M.S.

Il Reiki è una pratica energetica che non sostituisce la medicina tradizionale ma può lavorare in sinergia con essa.

Se vuoi avere informazioni sulle sessioni Reiki o vuoi fare un incontro informativo, e un primo incontro di prova, gratuito, scrivi a fiabeincostruzione@gmail.com oppure compila il modulo sottostante

 

 

 

 

Nodi

 

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Due mesi. Due mesi in cui hai provato prima incredulità  – ma sta succedendo davvero? – poi paura, disorientamento. Improvvisamente sono saltati tutti i tuoi punti di riferimento, le tue sicurezze: lavoro, amici, i week end in giro, i viaggi.

Forse hai passato i primi giorni ad ascoltare ogni giorno i notiziari, contando insieme ai giornalisti di turno, quei numeri terribili che continuavano a salire. 

Forse hai cominciato a sentirti in gabbia, e hai provato rabbia, frustrazione. Improvvisamente hai desiderato di fare, in un giorno, tutto quello che non hai mai fatto, e nemmeno mai desiderato. 

Poi, forse, hai cominciato a elaborare la situazione e hai cominciato a viverla, piuttosto che farti vivere, e hai cominciato a pensare che lavorare da casa, non è poi così male, che il tempo nuovo a disposizione è stata una bella scoperta. 

Che gli aperitivi virtuali con gli amici sono divertenti, e gli incontri con la famiglia, tutti insieme nei riquadri di whatsapp ti hanno fatto emozionare.

Hai scoperto che puoi smettere di lavorare con il pc, dalla tua cucina e spostarti nella stanza accanto per fare una lezione di pilates, o zumba, o quello che vuoi. Che puoi correre in garage sul tuo tapis roulant, e guardare ogni prima visione dal tuo home teather. Che puoi ordinare qualsiasi cosa e te la portano direttamente a casa, ma hai i scoperto che ti piace fare il pane in casa, è che sei un gran cuoco. Hai scoperto che la tua casa è il tuo posto, che ti protegge, ti tiene al sicuro.

Così, ora,  mentre il mondo fuori sta ricominciando lentamente a svegliarsi, tu sai che nulla sarà più come prima. Sai che uscire vuol dire affrontare gli altri,  vuol dire  affrontare un nuovo modo di relazionarsi, di lavorare, di fare le vacanze, di stare con gli amici.

Come faccio a uscire a cena, a giocare al calcetto. Come faccio a stare gomito a gomito con i colleghi. E le mascherine da portare sempre, i guanti. Le nuove regole.

E’ così comodo qui. Sicuro. 

Non ammetti ancora con te stesso che l’idea di uscire, di tornare ad una nuova normalità, ti fa sentire in ansia. E’ il pensiero che ha cominciato a tormentarti il sonno. Tua moglie e i tuoi figli ti hanno guardato strano quando hai detto che non saresti uscito con loro per fare quella passeggiata tanto agognata dal mondo, oltre i 200 metri del tuo nuovo piccolo mondo.

Sta succedendo, in questi giorni strani, dove tutto è messo sottosopra, che alcune persone, invece di esultare per la cauta e ritrovata libertà, non abbiano nessuna voglia di uscire, di tornare nel mondo. Il solo pensiero di farlo, mette loro ansia. In alcuni casi angoscia.

E’ definita la sindrome della capanna l’incapacità di riprendere la propria vita dopo un periodo forzato di chiusura e sembra che oltre un milione di italiani – secondo la SIP società italiana psichiatria –  ne stiano soffrendo dopo i giorni del lock down.

Siamo fragili, umanamente fragili, e questa è anche la nostra bellezza: accogliamo questa nostra fragilità senza sentirci in colpa perché ci troviamo impigliati in nodi emotivi che più cerchiamo di evitare e più quelli si arrotolano e stringono sempre di più.

Normalmente, nelle prima due settimane di ripresa tutto può tornare lentamente in equilibrio, ma se questo non accadesse  non bisogna avere timore di parlarne e cercare l’aiuto che riteniamo migliore.

Il reiki è una meravigliosa pratica energetica che aiuta a riequilibrare gli  stati emotivi per sciogliere quei nodi che  impediscono di stare bene, e aiuta a ritrovare stabilità, consapevolezza, e la capacità di adattarsi alle  nuove situazioni e modalità di vita.

Se vuoi saperne di più scrivi a fiabeincostruzione@gmail.com

 

 

Onora la Madre

Per quanto tempo continueremo ad essere sordi, ciechi?

Per quanto tempo continueremo a distruggere la Madre che ci dà la vita?

La natura, maestra severa e compassionevole ci insegna, ma ancora non stiamo imparando. Non possiamo più fare finta di nulla e ognuno di noi, può fare qualcosa. Può fare tantissimo.

Cominciamo a guardare e ad ascoltare il nostro mondo, che sta morendo.

Onora la Madre!

Quanto tempo è necessario per formare un bosco? 

Tanto quanto ne serve per creare il mondo.

Wendel Berry Sabbaths

 

La voce delle fiabe…

Scoprirai che il tuo viaggio ti metterà alla prova, che sarà terribile, che sarà meraviglioso.

Ti porterà ad una nuova crescita, a una nuova consapevolezza; ti aiuterà a scoprire le tue risorse nascoste, ad accettare e comprendere i tuoi limiti; ti darà nuovi aiuti magici e ti porterà al tesoro che stai cercando.

Ogni nuovo viaggio è un privilegio. Le fiabe possono aiutarti ad ascoltare la voce del tuo Re interiore, a scoprire il tuo Eroe, a trovare la strada e i magici doni che ti sono destinati. – I messaggi delle fiabe

Le fiabe possono accompagnarti nel tuo viaggio, leggile, ascoltale… vedrai la mappa sottile e indelebile che tracceranno nel tuo cuore, e seguirai il sentiero che ti indicheranno. E quando sarai stanco e sfiduciato, loro sapranno rincuorati e illuminare il tuo cammino.

Oggi più che mai, in questi strani giorni, è importante ascoltare la voce antica e la saggezza millenaria delle fiabe, e per questo da oggi e fino al 30 marzo  I messaggi delle fiabe è in offerta speciale sul sito Il mio libro

Io dico questo: le fiabe sono vere – Italo Calvino

La fiabe per i grandi

Adolf Born

Da quando è nata Fiabe in costruzione e io sono rimasta impigliata nel meraviglioso incantesimo delle fiabe, ho sempre avuto un desiderio: che anche i grandi, gli adulti, tornassero a leggere le fiabe.

Le fiabe da sempre hanno raccontato la vita degli uomini, e gli uomini, oggi più che mai, hanno bisogno di riavvicinarsi al mondo magico e fantastico delle fiabe, perché sono uno strumento fondamentale di crescita ed evoluzione.

Le fiabe sono nate per i grandi: Perrault nel 1600 scriveva i suoi racconti per la corte di Versailles, e ancora prima, Basile, raccontava nelle sue fiabe, il popolino nelle sue forme più rozze e volgari.

Come dice Rodari “La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo.

E non solo il bambino ma anche e soprattutto l’adulto, così, in questi strani giorni, ho deciso di leggere una fiaba per i grandi, un audiofiaba che puoi ascoltare mentre fai i mestieri, mentre sistemi l’ufficio, o mentre sei sul divano, indeciso su come impegnare questo improvviso e prezioso, tempo libero.

I musicanti di Brema è la prima, bellissima e antica fiaba dei fratelli Grimm, che ci porta messaggi importanti: quando tutto sembra perduto, e ci sentiamo, inadeguati, svalutati, e sembra che non ci siano via d’uscita, possiamo sempre trovare la capacità di non farsi abbattere dalle difficoltà ma possiamo trovare nuove soluzione utilizzando le proprie risorse interiori; se poi, accogliendo diversità e rispettando le reciproche differenze, anzi valorizzandole, uniamo le forze, si crea la connessione del gruppo, che amplifica, intenzioni e risultati.

I protagonisti della fiaba sono uno diverso dall’altro,  ma è proprio questa diversità, e le loro caratteristiche uniche e personali che unite a quelle degli altri, riusciranno a cacciare i briganti!

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La verità è che non gli piaci abbastanza…

La verità è che non gli piaci abbastanza... Quanto ci avrebbe fatto bene, in alcune situazioni, sentirsi dire queste parole – riprese da una fortunata sit-com di amori e altre faccende.

Le amiche che ci consolano – magari fa così perchè ha paura, vedrai stasera ti chiama o ci supportano e ci consigliano, demonizzando il maschio cattivo che non si sta comportando come vorremmo – ripagalo con la stessa moneta, sparisci per un po‘ – vogliono farci stare meglio, sono amiche, prendono le nostre difese, comunque sia.

In realtà non stanno realmente ascoltando il nostro problema: consolare e consigliare sono degli ostacoli alla comunicazione:l’ascolto attivo implica una connessione empatica, un’attenzione che è rivolta totalmente al sentire dell’altro e non a cercare di dare soluzioni o consigli. Quelli magari vengono dopo.

Ma le amiche ci vogliono bene e non riescono proprio, non sempre almeno, a dirci che quello che chiamiamo amore, non c’entra nulla con un sentimento, né dalla parte di lui, ma nemmeno dalla nostra: è così facile scambiare il bisogno di attenzione, di sicurezza, di non sentirsi sole, per amore, soprattutto quando queste cose le cerchiamo nello sguardo di un uomo.

Nel mio lavoro incontro molte donne che vivono storie sbagliate, che le fanno stare male, e che non danno loro, nulla, e pur consapevoli di questo non riescono a chiudere il rapporto.

Meglio questo, che niente

Finchè non trovo un altra persona

Non posso stare senza di lui..

Senza sapere che nemmeno il loro, è amore, ma quel vuoto nel cuore deve essere riempito a tutti i costi: di aspettative, di giustificazioni, di inutili parole, e restano in questo equivoco emotivo – magari anche per anni – struggendosi di amore, per qualcuno che, poi, scoprono di non amare davvero.

Un consiglio: quando cominciate ad inciampare nelle vostre emozioni e la vostra storia non ha più capo né coda, provate a raccontarvela, scrivendo. La scrittura è una meravigliosa pratica catartica che connette al nostro inconscio e fa uscire parole che razionalmente non diremmo mai.

Come descrivere, quella che riteniamo la storia più importante della nostra vita, con parole come: farsi compagnia, controllo, comodità, oppure solitudine. Quando Laura – nome di fantasia – ha riletto quello che aveva scritto, è rimasta in silenzio per qualche minuto. Sorpresa. Perché quelle parole del suo inconscio non c’entravano nulla con la passionale storia d’amore che si era costruita, per renderla accettabile.

Amarsi è il traguardo di un percorso di crescita, che parte prima da noi stessi, per arrivare poi all’altro.

Un cammino che possiamo fare insieme: nei percorsi di crescita personale, ho accompagnato, e accompagno, donne che hanno bisogno di uscire da una storia sbagliata, di tagliare legami invisibili ma potentissimi, di ritrovare autostima e consapevolezza di sé. E amore per sé stesse.

Come le principesse delle fiabe abbiamo aiutanti magici preziosi – le nostre risorse e la nostra forza interiore – e possiamo liberarci da altissime torri senza porte – senza via d’uscita – e da sole, e senza paura, possiamo percorrere i sentieri profumati del bosco per trovare la nostra vera strada.

Ricevo on line e possiamo fare un primo incontro conoscitivo, senza impegno. Per fissare un incontro scrivi a fiabeincostruzione@gmail.com o compila il modulo.

Animal Reiki

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Amali e Cesar 

REIKI è una parola giapponese composta da due sillabe REI e KI. REI significa “Energia Vitale Universale” KI invece esprime “Energia che scorre nel Corpo” o “Forza Interiore”.

Il Reiki è una disciplina orientale, molto antica ma la pratica orale, unica possibile nell’antichità,  ha fatto perdere molte informazioni sui suoi utilizzi. Molti pensano che questa tecnica energetica di riequilibrio e benessere fu usata,  per la prima volta in India, da Buddha e poi da Gesù.

Come agisce il Reiki? Attraverso  la disciplina e la pratica di canalizzare, ricevere, e trasmettere l’ energia con l’ accostamento delle mani sulle parti del corpo da trattare, con la piena consapevolezza.

Reiki è Energia  che aiuta a superare le difficoltà emotive, mentali e fisiche.

Porta, inoltre, a raggiungere livelli più profondi nella meditazione, riequilibra l’energia vitale e scioglia blocchi emotivi, donando un grande benessere. Aumenta la consapevolezza, l’intuizione, la saggezza e la crescita personale. Consente la connessione con il nostro sé superiore, la nostra parte divina.

Noi  stessi siamo energia: se in questo momento ci  sfreghiamo le mani forte, forte, e poi le teniamo  distanti l’una dall’altra, come se ci fosse in mezzo una sfera, sentiremo la forza dell’energia che abbiamo risvegliato.

Chi pratica Reiki utilizza questa energia universale per canalizzarla, attraverso l’uso delle mani e dei simboli, per trasmetterla e trasmettere i suoi meravigliosi benefici per sé stesso, e per le altre persone.

Come le fiabe, anche il  Reiki si è presentato sulla mia strada, per caso, come è successo negli ultimi anni, per tutte le cose che ora sono parte integrante della mia vita, della mia evoluzione, del mio benessere personale e del mio lavoro.

Sono operatore REIKI Usui di secondo livello e  operatore Animal REIKI perché  questa bellissima pratica si può utilizzare, non solo con gli esseri umani ma anche con gli animali e le piante perché l’energia vitale universale appartiene a tutti.

Gli animali   sono creature straordinarie, dotate di grande sensibilità e percepiscono chiaramente l’energia dell’universo; Reiki è per loro una meravigliosa terapia alternativa che interviene sui blocchi emotivi, dona benessere, riduce la tensione negli animali ansiosi, le  paure e lo stress causato da malattie, che naturalmente solo un veterinario può curare.

Quanto tratto gli animali sono loro che conducono la sessione: spostandosi con il corpo mi mostrano il punto migliore in cui mettere le mani, e sono loro che chiamano l’energia  Reiki.

La pratica Reiki con gli animali mi mette in connessione con loro e ogni volta è una bellissima esperienza che mi emoziona e mi arricchisce. 

Inoltre molto spesso, il beneficio di Reiki è trasmesso anche al proprietario. I nostri animali, soprattutto cani e gatti, sono il riflesso delle nostre emozioni e si fanno carico dei nostri problemi, delle nostre sindromi, patologie e delle nostre paure. Meravigliosi angeli con la coda…

La pratica a distanza  consente di intervenire anche con animali spaventati o aggressivi, senza creare ulteriore stress o disagio.

Ricevo on line o in presenza.  Se vuoi avere ulteriori informazioni e per una sessione di prova –   puoi scrivere a fiabeincostruzione o chiamare il 3496501558

 

 

Percorsi

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Mi sono rivolta a Maria perché mi sentivo in difficoltà in certi passaggi della mia vita è avevo bisogno di capire di più.
Il progetto intrapreso è un percorso interiore e Maria è un supporto fondamentale, si lavora insieme. Incontro dopo incontro escono sempre più aspetti del mio mondo interiore e riusciamo a mettere sempre più a fuoco la direzione da prendere. Ci sono momenti in cui sembra davvero difficile quasi impossibile..ma poi ad un tratto sembra tutto così chiaro e risolvibile, il cambiamento può avvenire.
È un percorso che consiglio a chi vuole davvero mettersi in gioco e Maria è la persona giusta con cui affrontarlo. V.T.

A volte il nostro cammino diventa più difficile, il sentiero più tortuoso al punto che diventa complicato proseguire. A volte siamo obbligati a fermarci, perché non sappiamo più che direzione prendere e restiamo confusi, aspettando che qualcosa o qualcuno ci indichi la strada. E cominciamo a sentirci fuori posto, inadeguati. Spaventati. Oppure la vita che abbiamo portato avanti fino ad ora, improvvisamente non ci appartiene più. Cosa è successo? Perché mi sento così disorientato?

Altre volte non riusciamo più a trovare motivazione nel nostro lavoro e diventa davvero difficile elaborare una nuova identità professionale, perché la paura del cambiamento, crea blocchi stagnanti.

Ho imparato, ed insegno che la prima cosa da fare è accogliere il disagio. Noi siamo umanamente fragili ed è anche la nostra bellezza. Accogliamoci e cerchiamo aiuto, senza vergogna, perché le ferite dell’anima hanno bisogno di essere curate.

Nei miei incontri di crescita ed evoluzione personale faccio un primo incontro conoscitivo, senza impegno,  e poi, dopo aver scelto insieme il percorso da fare, utilizzo:

percorsi di  fiabe, che sono uno strumento meraviglioso di evoluzione, percorsi di  scrittura, anche itineranti, che  è una pratica  di introspezione e catarsi,  percorsi di  Reiki per armonizzare gli squilibri energetici che sono spesso alla base di problemi fisici ed emotivi. Eseguo questi trattamenti, individuali e di gruppo,  anche a distanza, tramite Skype.

Ti accompagno per piccolo tratto di strada. Non sempre è un viaggio facile: è necessario incontrare ed affrontare  i propri mostri interiori, ma poi la strada si aprirà a  una nuova consapevolezza di sé e delle proprie risorse, maggior sicurezza, autostima e fiducia per affrontare il cambiamento, senza paura, e ritrovare armonia e benessere.

Per informazioni, per un colloquio o per fissare una sessione di prova scrivere a fiabeincostruzione@gmail.com  o telefonare al 3496501558

 

 

 

 

 

Il tempo della presenza

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Aaron Burden

Cerchi sempre di andare da qualche parte rispetto a dove sei? La maggior parte di quello che fai è un mezzo per un fine? Sei focalizzato su diventare, raggiungere e ottenere qualcosa, o in alternativa sei sempre alla ricerca di una nuova emozione o piacere? Credi che avendo più cose ti sentiresti più appagato, più bravo o psicologicamente completo? Stai aspettando che un uomo o una donna diano significato alla tua esistenza?Il potere adesso – Eckart Tolle

Forse non lo sappiamo mentre camminiamo sulla nostra strada, passo dopo passo, non ci rendiamo conto che siamo spesso voltati indietro, a guardare quello che abbiamo fatto, quello che abbiamo sbagliato, quello che abbiamo perso, e si stringe lo stomaco  per ogni occasione mancata.

Oppure, continuiamo a scrutare in avanti, cercando di vedere quello che ci aspetta,  quello che troveremo, quello che speriamo di trovare, con un po’ di tensione, perché quello che non abbiamo ora, ci spetta per forza nel futuro e allora pianifichiamo, organizziamo, e ci prepariamo, supportati dalla consolante e illusoria gratificazione differita, che accompagna ansiosamente ogni nostro passo, senza vedere dove mettiamo i piedi ora, ora che stiamo camminando. Senza vedere come stiamo camminando, quali emozioni stiamo vivendo e cosa stiamo realmente guardando.

E’ molto difficile vivere il qui e ora, soprattutto per noi occidentali, una dimensione di tempo reale, l’unica, che  chiede presenza totale in quello che stiamo facendo, che chiede attenzione ad ogni nuovo passo. Attenzione a quello che stiamo dicendo ora, senza pensare a quello che abbiamo detto ieri, o diremo domani.

Bisogna provarlo in prima persona per comprendere quanto sia difficile: il mio ora è il mio polso rotto e il mio tempo rallentato, per alcune cose, fermato.  Ma i miei pensieri sono  su quello che potevo fare prima, e su tutto quello che posso organizzare, progettare, per dopo, con quel sottofondo di inquietudine che fa sembrare tutto così impalpabile e lontano. 

Oggi ho avuto un nuovo insegnamento, grazie ad un’amica preziosa che ha sempre il compito di sciogliere i nodi che rendono tortuoso il mio cammino, come un soffio di aria fresca che solleva tutte le sterpaglie e le foglie secche e mostra ben chiara la strada. Grazie!

Così nasce una nuova storia, che racconta come spesso cerchiamo di scappare ad un presente che non ci soddisfa, o crediamo che non ci soddisfi, immaginando un futuro generoso che ci saprà dare tutto quello che ci manca, o crediamo  ci manchi, e non ci rendiamo conto che siamo prigionieri dell’inganno della nostra mente, un inganno che continuerà anche nel nostro futuro, perché saremo sempre alla ricerca di ottenere qualcosa. Questa storia parla di Presenza, di qui e ora. Questo è il Tempo, di viverne ogni attimo, ogni sensazione, ogni emozione. Un Tempo della presenza che va accolto e onorato, perché vuol dire riconciliarsi con quello che abbiamo lasciato alle spalle e vivere ogni giorno, attimo per attimo. 

Non c’è salvezza nel tempo. Non puoi essere libero nel futuro. La presenza è la chiave per la libertà, perciò puoi essere libero solo adesso. Il potere è adesso. Eckart Tolle