
La piccola Noel aveva freddo e si accucciò accanto a Nico che la annusò con attenzione. Era l’odore della paura, della fame, del freddo.
Era lo stesso odore che aveva lui. Troppo piccoli per affrontare il mondo così grande; erano stati abbandonati dall’umano che avrebbe dovuto proteggerli. Strappati alla loro mamma quando ancora avevano bisogno delle sue cure.
Ma erano insieme, e non si sarebbero mai separati.
Gemma, seduta per terra, con le braccia attorno alle gambe, aveva già gli occhi lucidi. Lei amava tutti gli animali, e non sopportava che stessero male. Poi voleva tanto un gattino
La nonna le sorrise: il buon Dio protegge sempre le sue creature indifese – le disse,
e proseguì: la donna camminava a testa bassa, per non sentire il vento gelido sul viso; aveva fretta di andare a casa, al caldo. Non se ne accorse subito, ma non le sfuggì la macchia rossa, che era scomparsa in una fessura dietro un mucchio di legna, accatastato sulla strada.
La testa le disse: “vai, fa freddo, non fermarti.”
Il cuore le disse: “fermati!” e lei lo ascoltò, come sempre.
Tornò indietro, e guardò accanto al mucchio di legna; e prima non vide niente ma poi sentì i due profondi occhi ambra puntati su di lei, e poichè ascoltava con il cuore sentì la sua paura. Senza pensarci infilò la mano nella fessura e appena sentì il pelo morbido, lo prese in mano con delicatezza e restò senza parole; un gattino minuscolo, magrissimo e bagnato si agitava disperato.
La donna, che si chiamava Maristella se ne innamorò subito; lo strinse a sé, infilandolo nella sua giacca per dargli un po’ di calore, e il piccolo Nico sentì il suo odore buono.
-Che bel regalo di Natale, ti chiamerò Nico, – disse Maristella ed era felice. Si incamminò sulla strada di casa, la loro casa ormai, ma il piccolo gattino si divincolò e con un salto cadde sulla neve, vicino alla legna.
Non avrebbe mai potuto abbandonare Noel!
La donna lo guardò sorpresa e poi si chiese perché mai continuasse a miagolare in direzione della legna, il piccolo corpo fradicio e infreddolito, ma quando provò a prenderlo in mano, di nuovo il gattino si divincolò con un salto.
Seguendo l’istinto Maristella infilò di nuovo la mano nella fessura dove prima aveva trovato Nico e, incredibile; sentì ancora qualcosa di morbido e lo prese con delicatezza.
Una minuscola gattina urlante con magnifici occhi colore giada, la guardava spaventata.
Maristella sorrise. Amava gli animali e sapeva che il loro cuore puro era capace di cose meravigliose.
-Va bene- disse Maristella stringendo a sé i due gattini tremanti, -dove c’è posto per uno c’è posto per due.-
E piano, piano sentì che smettevano di tremare. Maristella proseguì il cammino verso casa con i due gattini sul cuore, e quando la femmina cominciò a fare le fusa, lei sorrise.
-Davvero un meraviglioso regalo di Natale. Ti chiamerò Noel-