Un regalo prezioso

https://youtu.be/N3qvsHQRVn0

 

Le fiabe, le favole, non sono solo per i bambini; noi pensiamo anche a tutti i grandi che non hanno smesso di giocare con la fantasia. Una fiaba è un modo unico per dire qualcosa a chi si ama.
E a volte le parole hanno bisogno di un po’ di magia…
 
Perché regalare una fiaba ai grandi? Perchè è un regalo prezioso, unico. Vuoi qualche idea?
 
Per dire a qualcuno quanto gli vuoi bene, o quanto lo ami; o magari per dirgli che hai smesso di amarlo…
Per dire alla tua amica che si sposa, che la storia d’amore assomiglia proprio ad una fiaba
Per fare gli auguri di compleanno a chi ami, facendoti aiutare dagli elfi silvani,
Per chiederle di sposarti facendola sentire una vera principessa,
Per chiedere scusa,
Per dire a qualcuno, quanto sei contento che sia nella tua vita, o per dire che ti ha fatto tanto arrabbiare,
Per chiedere a qualcuno, tramite la magia delle fate, di cambiare qualcosa che proprio non ti piace,
Per presentare la tua azienda senza brochure che nessuno guarda, o grafici noiosi,
Per far sapere alla vostra maestra quanto è brava e che vi insegna proprio bene,
O semplicemente perchè sta arrivando Natale.
 
Le fiabe sono antiche e potenti messaggere. Vuoi provare?

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Il Pooka

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Williamo Butler Yeats nacque a Dublino nel 1865 e fu drammaturgo, scrittore ed  uno dei grandi poeti del nostro secolo; cultore appassionato delle tradizioni della  sua terra e dell’immaginazione magica – fu definito un mistico – dedicò ai racconti  popolari irlandesi, un lungo, accurato, prezioso lavoro di ricerca e di trascrittura,  che portò alla luce una deliziosa antologia di tutti i racconti popolari del folklore  irlandese, popolati da fate, streghe, Pooka, leprecani, banshee , gnomi calzolai che fabbricano le  scarpe per le danze della fate, sirene che escono dal mare per pettinarsi, e folletti  dispettosi.

 Fiabe Irlandesi  raccoglie il patrimonio orale tramandato dai vecchi dei villaggi, e alcuni racconti di autori Irlandesi che hanno saputo dare voce ai miti, alle leggende e alle credenze di una bellissima tradizione popolare; ma sappiate che sono moltissime le testimonianze di chi ha incontrato  alcune di queste creature magiche.

Fate attenzione: in questi giorni, potreste anche incontrare un Pooka, uno spirito  animale novembrino che vive tra le montagne solitarie e le rovine, e ha  aspetto terribile tanto che  appartiene al genere degli incubi.

Si manifesta sempre ai primi di novembre, infatti il primo di novembre è il giorno sacro al Pooka; anche se è uno spirito notturno potreste incontrarlo anche durante il giorno, soprattutto,  il  1° novembre, e se è di buon umore,  diventa socievole e risponde  volentieri alle domande, dona consigli e regala profezie affidabili, se richieste.

“il Pooka assume molte forme: certe volte è un cavallo, altre un asino o un toro, o una capra o ancora un’aquila. Come tutti gli spiriti è solo per metà nel mondo delle forme” William Butler Yeats – Fiabe irlandesi

Si racconta che un giorno, un giovane suonatore di cornamusa – appassionato di musica ma un po’ tonto – incontrò un Pooka, terribile, con lunghe corna nere, che se lo caricò in spalla.

Il giovane tonto inveì contro la bestiaccia nera dicendogli di lasciarlo andare perché doveva tornare a casa da sua madre. Per tutta risposta il Pooka disse al giovane di tenersi forte alle sue corna e di suonare per lui.

Il giovane, che come detto era tonto, pur amando la musica sapeva suonare solo una canzone con la sua cornamusa, e quando lo disse al Pooka, lui gli disse di non preoccuparsi perché  avrebbe fatto in modo di farlo diventare uno dei migliori suonatori di musica.

Il Pooka condusse il giovane attraverso colline, paludi e lo portò fino al monte Croagh Patrich, davanti ad una grande porta che si aprì, mostrando una bellissima sala con al centro una tavola d’oro, alla quale erano sedute un centinaio di Banshee – le Banshee sono vecchie fate, che seguono una famiglia, e solo quella, e fanno sentire il loro canto per avvisare un presagio di morte. –

-Mille volte benvenuto Pooka di novembre, chi è quel tipo che ti sei portato appresso? – Chiesero le vecchie fate.

-Il miglior suonatore di cornamusa di Irlanda- rispose il Pooka e il giovane cominciò a suonare per le vecchie e queste, ballarono per tutte la notte, finché furono stanche.

Alla fine della serata ogni Banshee pagò il suonatore con un pezzo d’oro e il giovane tornò a casa ricco, e raccontò a la sua storia alla madre e ai suoi compaesani, ma nessuno gli credette perché i pezzi d’oro erano diventati foglie e lui era solo un povero tonto.

Allora il giovane prese la sua cornamusa e cominciò a suonare musiche così belle e melodiose che da allora non ci fu un suonatore di cornamusa bravo quanto lui in tutta la contea.

Il suonatore di cornamusa e il Pooka – Fiabe Irlandesi – William ButlerYeats

 

Chi legge?

 

Guido Petter, psicologo dell’età evolutiva e psicopedagogista, ha scritto che le fiabe sono un elemento fondamentale nel processo di crescita del bambino, e raccontare le fiabe ai nostri piccoli, dovrebbe essere obbligatorio per i genitori, per gli insegnanti e per tutti coloro che si occupano dell’educazione dei bambini.

L’atto di leggere una fiaba, oltre ad essere un momento fondamentale di amore, di vicinanza e di condivisione, lo aiuta a crescere, perché il bambino impara ad affrontare i temi negativi e le situazioni spiacevoli, come la paura, la morte e l’abbandono: Pollicino si perde nel bosco, ma poi viene ritrovato, e Biancaneve muore avvelenata dall’orribile strega ma poi arriva il principe e la salva con un bacio. I personaggi negativi sono indispensabili perché il bambino, attraverso la loro rappresentazione impara a distinguere il male dal bene, e può affrontare le proprie ansie, rivivendole e drammatizzandole, in una situazione emotivamente controllata, perché protetto dall’adulto.

Il cattivo viene sempre sconfitto, e il messaggio positivo aiuta il bambino ad avere fiducia in sé stesso, e ad imparare che le difficoltà possono essere superate! Inoltre, identificandosi nel protagonista, gli si affeziona e ne vive le emozioni, e questo è importantissimo per il suo sviluppo emotivo ed affettivo; e per quello sociale e morale, perché impara a riconoscere le modalità relazionali positive, come l’altruismo e il coraggio, da quelle negative, come la gelosia, l’inganno e l’invidia, e impara a conoscerne le conseguenze.

Il grandissimo valore pedagogico delle fiabe è utile anche per noi adulti, e sempre più spesso, sono utilizzate anche in contesti formativi per aziende, proprio per i messaggi di crescita e costruzione personale impliciti in ogni storia.

Leggere le fiabe ha un bellissimo effetto terapeutico di catarsi interiore, e dà la possibilità di sognare, per piccoli e grandi, e di concedersi piccoli spazi di tempo preziosi, perché il loro linguaggio arriva a toccare il nostro IO bambino, che spesso noi adulti dimentichiamo.

Non serve spiegare le fiabe, loro parlano al nostro profondo; le fiabe vanno ascoltate, lette, raccontate e donate.

Noi, con le nostre fiabe abbiamo raccontato le storie, le emozioni e i sogni di piccoli e grandi, abbiamo portato messaggi, abbiamo raccontato aziende e abbiamo insegnato a usare la fantasia e la creatività.

Vuoi sapere come? 

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Un regalo prezioso

Regalare una fiaba personalizzata è un regalo unico e prezioso, creato attorno alla persona a cui è dedicata,
Una fiaba per la tua amica che si sposa, o come bomboniera per il tuo matrimonio, o per raccontare la gioia di diventare genitore, al battesimo del tuo bimbo. Per dire a qualcosa a chi ami, per fare una proposta di matrimonio, o per dire grazie alla maestra che ti ha insegnato a guardare il mondo con occhi diversi. Oppure per l’azienda, che vuole raccontarsi senza numeri e grafici, e non ne può più delle solite brochure che nessuno guarda.
Una fiaba porta messaggi che le semplici parole, a volte, non sanno dire, perchè parla al cuore, al profondo dell’essere umano.
E magari stai già pensando ai regali di Natale, anche se fa ancora caldo e sembra così lontano…
Vuoi saperne di più?
Compila il modulo di seguito, 0 scrivici
fiabeincostruzione@gmail.com

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Le fate

Lo vedete? Seguite il sentiero, limitato dai grandi cespugli di sambuco selvatico, che si apre davanti a voi  e camminate, con calma, senza dimenticarvi di respirare a fondo.

Annusate il bosco, sentite il suo odore di umido e verde, e ascoltate i suoi rumori, la sua vita; camminate fino al grande tronco tagliato e lì, fermatevi e guardate.

Guardate e aprite il tuo cuore alla sorpresa: il bosco regala piccole meraviglie a chi sa guardare con attenzione.

Forse vedrete le fatine che vivono nelle grandi foglie dei castagni secolari e che, ogni mattina  prima che sorga il sole, vanno a specchiarsi nel vicino  lago  e aspettano il primo raggio dorato per vedersi riflesse nel suo bagliore.

Sono bellissime creature,  normalmente gioiose e solari,   che temono l’uomo ma anelano al suo mondo e  alle sue emozioni perchè sono negate ai loro piccoli cuori, soprattutto l’amore.

Lo sapete no? Se una fatina si innamora perde la sua bellissima luce, e perde il suo potere, ma a volte  il loro desiderio di provare l’emozioni dell’uomo è così forte che  si dimenticano della bellezza che hanno intorno e diventano tristi.

Piccole fatine… se sapessero quanto  è diffuso il loro sentire, nell’uomo  a cui vogliono tanto assomigliare,  forse non lo desidererebbero più  così tanto.

Fortunatamente basta poco a farle sorridere di nuovo:una pioggia leggera che rinfresca il loro bosco, o il vento gentile che le culla nella loro scia, e loro dimenticano la tristezza perchè hanno una piccola anima pura.

Anche un piccolo gesto gentile le rende felici, e fa brillare i loro piccoli occhi verderame; non dimenticatelo se avete la fortuna di incontrarne una.

Ora proseguite il cammino, il bosco ha altre storie da raccontarvi…

La signora di Gollerus

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            Puoi avere l’amore con l’inganno, ma il cuore conosce ogni verità…

“Una bella mattina d’estate, proprio allo spuntar del giorno, Dick Fitzgerald stava sulla spiaggia del porto di Smerwick a fumare la sua pipa”

Dick il pescatore, ammira il sole che sta sorgendo e pensa commosso che quello che gli manca è proprio una moglie con cui condividere quell’ emozione. E mentre passeggia pensoso, scopre vicino ad uno scoglio una creatura bellissima che si pettina i capelli colore del mare.

Dick indovinò subito che si trattava di una sirena, anche se non ne aveva mai vista una prima di allora, perchè aveva scorto, appoggiato sulla spiaggia, accanto a lei , il piccolo berretto magico che il popolo delle acque usa per tuffarsi nell’oceano.”

Tutti sanno che senza il cappellino magico, rosso a tre punte, le Sirene non possono tornare in acqua…

Così Dick, già perdutamente innamorato della giovane Sirena le ruba il cappellino e quando lei scoppia  in lacrime credendo  di averlo perso, lui è pronto a consolarla. Il gioco è fatto; la Sirena non può tornare nel suo mare e Dick se la porta a casa, e i due si innamorano.

Così Padre Fitzgibbon sposò Dick Fitzgerald alla Sirena e come una qualunque coppia innamorata essi se ne tornarono a Gollerus ben contenti.”

Dick è un uomo felice; la sua giovane moglie è attenta e premurosa,  e dopo tre anni i due hanno tre figli che lei accudisce con amore.  E il cappellino? Dick lo tiene nascosto nei suoi attrezzi da pesca, ben attento a non farlo trovare alla sua adorata moglie, ma con il passare del tempo diventa disattento ed un giorno che deve recarsi a Traale, lei si mette a fare pulizie e lo trova.

La Sirena si siede con il suo cappellino fra le mani, ed in un attimo si ricorda la sua vita precedente, il suo mare, suo padre, il Re delle Onde, e tutto quello che ha perso e le viene voglia di tornare a casa. Solo per una visita, perchè la Sirena pensa ai suoi figli e all’amore di Dick e sa che gli spezzerebbe il cuore se la dovesse perdere.

Ma – dice- non mi perderà del tutto, perchè tornerò da lui.” Così dopo aver baciato i suoi figli, esce di casa e si dirige verso il mare, e avvicinandosi all’acqua, crede di sentire un dolce canto, che la invita ad entrare; si infila il cappellino, e in un attimo tutto la sua vita precedente la avvolge: Dick e i bambini sono subito dimenticati.

La sera Dick torna a casa e si accorge della mancanza della moglie, e si dispera quando i vicini gli raccontano che l’hanno vista camminare sulla spiaggia con in mano uno strano cappellino rosso.

La leggenda racconta che Dick non ha mai smesso di credere che lei sarebbe tornata, sicuro che lei  non avrebbe mai abbandonato suo marito e i suoi figli, perchè era sempre stata una madre ed una moglie modello;  lo racconta a chiunque voglia ascoltarlo, tanto che negli anni a venire gli abitanti del villaggio parlarono di lei come La Signora di Gollerus.

Dick non ha mai smesso di attenderla. La leggenda racconta che ancora oggi la sua anima inquieta cammina sulla spiaggia aspettando di rivederla, seduta accanto allo scoglio mentre si pettina i lunghi capelli colore del mare.

 

La signora di Gollerus – Fiabe Irlandesi – William Butler Yeats

La libreria viva

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Patrizia Kovacs – La libreria viva

Scriviamo  fiabe, le disegnamo; vi raccontiamo le fiabe antiche, la loro saggezza millenaria e i loro preziosi messaggi.

Il nostro blog è in un certo senso la nostra casa, in una dimensione che non chiede lo spazio e il tempo,  quasi onirica e nello stesso così vera, tipica delle fiabe; ogni volta che pubblichiamo qualcosa vi invitiamo ad entrare, a sedervi comodamente sulla nostra poltrona preferita – mettetevi comodi – ve la cediamo volentieri, perchè per “sentire” le fiabe, bisogna essere in armonia con la loro voce profonda e sincera.

Magari avete voglia di bere un buon the caldo, e so che non farete caso alle nostre tazzine un pò sbeccate e di varie forme e colori, questa non è  una casa come le altre: vi  potrebbe capitare di bere nella stessa tazza in cui ha bevuto il the una certa Alice;

e magari il gatto di casa arriva a chiedervi un pò di coccole e si addormenta sulle vostre ginocchia.

Questa è la nostra casa, e abbiamo sempre più voglia di sentirla vera, di renderla accogliente, di darle un posto, uno spazio.

Chissà… quello che è certo che vi stiamo preparando alcune sorprese.

Intanto arrediamo la nostra  casa, per renderla ancora più bella : in una casa che racconta le fiabe può mancare una libreria? Certamente no, così, dopo aver bevuto il suo caffè, la nostra Patrizia Kovacs ha disegnato –  creato, sognato –  la nostra nuova libreria, ma come vi ho già detto, la nostra casa non è come le altre, e la nostra libreria non può che essere una libreria viva:

La nostra libreria è come un caldo cappotto. Si nascondono lunghissime ali; dentro le sue tasche le mani incontrano altre mani, di un boscaiolo o di una regina, è vita! E quante cose possono raccontare due tasche vuote? Oh, è vita! Nel taschino interno, proprio quello vicino al cuore, attraverso gli occhiali della nonnina potremo vedere tutto ciò che può essere visto, e più le lenti sono spesse più ci apparirà l’anima. Ho le tasche vuote e tanti libriPatrizia Kovacs.

Non vi venuta voglia di prendere un libro?