La chiave d’oro

Un’antica e bellissima fiaba dei fratelli Grimm, La chiave d’oro, racconta di un ragazzo poverissimo che in mezzo alla neve sta cercando un po’ di legna per accendere il fuoco.

Con le mani gelate, cerca ovunque finchè trova un piccola chiave dorata. Sorpreso, pensa che se c’ è una chiave ci deve essere per forza anche una serratura.

Scava nella gelida neve e infine trova una piccola scatola di ferro, e pensa che se riesce ad aprirla con la piccola chiave d’oro, troverà sicuramente qualcosa di valore.

Cerca la serratura e poi la trova, piccola piccola

“Così si mise a cercare il buco della serratura, ma non riusciva a trovarlo. Alla fine lo vide, ma era così piccolo che lo si poteva appena vedere. Provò la chiave e questa entrò perfettamente. La girò una volta e… adesso dobbiamo aspettare che sollevi il coperchio per sapere quali grandi meraviglie la scatola contiene.”

La fiaba finisce così, e non possiamo sapere quali tesori contenga  la piccola scatola.

Ognuno di noi ha un tesoro che aspetta solo di essere portato alla luce; a volte è nascosto così profondamente che nemmeno sappiamo di averlo.  A volte siamo troppo pigri per guardare così a fondo, o per faticare nella ricerca.

A volte fa un pò paura perchè l’idea di cambiare qualcosa ci spaventa. A volte la scatola che lo contiene non ha nemmeno la serratura.

E allora, tanta fatica per cercare una scatola che non possiamo nemmeno aprire?

Intanto vi do un indizio: noi siamo la chiave!

Buona ricerca!

Curarsi con le fiabe

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Verena Kast, psicoterapeuta; insegna all’università di Zurigo, e all’istituto C.G.Jung della stessa città. Nel 1985 presentò durante le Settimane di Psicoterapia di Lindau, le interpretazioni di alcune fiabe in una relazione dal titolo “Il significato delle fiabe nel processo terapeutico”.

Da questo relazione, e stimolata dal grande interesse suscitato da questo argomento, la Dott.ssa Kast scrisse poi un libro ” Le fiabe che curano”: il racconto di alcuni casi clinici e del loro trattamento con le fiabe.

Come abbiamo già detto e non ci stancheremo di ripetere mai, le fiabe parlano al profondo dell’essere umano, attraverso simboli e metafore.

Il semplice ascolto della fiaba, se lasciamo che le sue immagini agiscano su di noi, ha già un effetto terapeutico. Già durante a lettura, ci accorgeremo che alcuni motivi ci toccano e ci colpiscono più di altri. Questi motivi diventano indicatori di un nostro stato psicologico, che non siamo in grado di cogliere in un altro modo. I conflitti che non riusciamo a mettere in parole e che spesso si traducono in un ostato di disagio, possono trovare espressione simbolica nell’immagine di una fiaba.”Verena Kast.

Cappuccetto Rosso dei Grimm, la Regina delle Nevi di Andersen, e La principessa sfortunata, una fiaba italiana – la versione originale è trascritta in dialetto siciliano – e recuperata da Calvino, nella sua ricerca di Fiabe Italiane; queste sono solo alcune delle fiabe impiegate dalla Dott.ssa Kast per  accompagnare  i suoi pazienti verso il recupero da diverse situazione di sofferenza e  disagio.

Un racconto molto bello, umano e  a volte anche sofferto: le fiabe in terapia diventano l’oggetto transizionale, nel senso più conosciuto del termine, e continua la sua funzione di abbraccio e supporto anche dopo la seduta con il terapeuta.

Il contatto con le immagini della fiaba promuove l’esperienza di qualcosa di universale; la storia personale e la sofferenza individuale assumono nuovi significati, perchè visti da un punto di vista più ampio, del patrimonio di esperienze dell’intera umanità.”Kast

Inoltre il paziente che si identifica nell’eroe della fiaba, sente che l’aiuto arriva dal personaggio, piuttosto che dal terapeuta, e trova il coraggio per prendere decisioni importanti e sperimentare nuove soluzione creative.

Questi elementi erano presenti nella maggior parte degli esempi da me riportati.” Kast

Un altro elemento comune nei pazienti trattati con le fiabe e la volontà di plasmare con l’immaginazione i simboli incontrati con le fiabe, perché esse offrono una struttura libera,  uno spazio sicuro, su cui basare le proprie fantasie.

L’ elaborazione creativa dei processi simbolici rappresentati nella fiaba,  l’autonomia e l’energia emozionale che ne derivano sono elementi essenziali per la psicoterapia.

Verena Kast -Le fiabe che curano – edizioni Red

Eroi

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Una mattina d’estate, un piccolo sarto sedeva al suo tavolo, davanti alla finestra, e cuciva. Giù per la strada veniva una contadina gridando: -Marmellata buona! Marmellata buona!-. Queste parole suonarono piacevoli all’orecchio del piccolo sarto; sporse la testolina dalla finestra e chiamò: -Quassù, brava donna! Qui spaccerete la vostra merce-. La donna salì e dovette aprire tutta la sua cesta. L’omino ispezionò bene ogni pentola, e infine comprò soltanto un quarto di libbra, cosicché‚ la donna se ne andò di pessimo umore e brontolando. -Che Dio benedica la mia marmellata- disse il piccolo sarto -e mi dia forza e vigore!- Prese del pane, ne tagliò un pezzo per il lungo e ci spalmò sopra la marmellata. -Deve avere un buon sapore- disse -ma prima di morderlo voglio finire il farsetto.- Mise il pane accanto a s‚, riprese a cucire e dalla gioia faceva punti sempre più lunghi. Nel frattempo l’odore della marmellata era salito su per la parete fino ad arrivare a un nugolo di mosche che si precipitarono giù. Ma il piccolo sarto ogni tanto si voltava a guardare il pane, e così scoprì le intruse. -Olà- esclamò -chi vi ha invitato?- e le cacciò via. Ma le mosche, che non capivano la lingua, non si lasciarono respingere e tornarono ancora più numerose. Il piccolo sarto perse la pazienza, prese un pezzo di stoffa dalla sua cassetta e: -Aspettate, ve la darò io!- e giù colpi. Quando la smise e contò, ben sette mosche gli giacevano davanti morte stecchite. -Sei così bravo?- disse ammirato fra se’ e se’. -Deve saperlo tutta la città.- E in fretta e furia si tagliò una cintura, la cucì e vi ricamò sopra a grandi lettere: -Sette in un colpo!-. -macché‚ città!- proseguì -tutto il mondo lo deve sapere!-

Un piccolo evento, una cosa da poco, ma per il piccolo eroe cuorcontento della fiaba “Il coraggioso piccolo sarto” dei fratelli Grimm, , diventa un atto di puro valore ed eroismo.

Attraverso il gesto di uccidere sette mosche con uno straccio, cosa da poco in realtà, il piccolo sarto vivrà il momento magico di un’improvvisa intuizione di sé, del proprio valore, delle proprie qualità -capita a volte di avere una magica visione del proprio eroismo, magari proprio quando ci troviamo davanti ad un problema che sembra irrisolvibile; questi sono momenti preziosi in cui comprendiamo che possiamo fare tutto e tutto può accadere.

Il piccolo sarto non si limita a pensarlo ma lo rende vero, vero per sé e per il mondo, evocandolo in un motto che si scrive sulla cintura “sette in un colpo”, e improvvisamente non sono più solo sette mosche, ma potrebbero essere sette briganti, o sette orchi: la sua forza non sta nella dimensione del nemico ma dal potere del suo motto che diventa una formula magica. Vivere la magia delle fiabe  – Brasey e Debailleul.

Grazie ad esso il piccolo sarto passa dalla dimensione ordinaria di una vita banale a quella straordinaria di una vita magica, che gli consente di combattere giganti, unicorni e cinghiali, e alla fine di diventare persino Re.

Questa storia è la nostra storia: anche noi possiamo avere una visione ispirata di noi stessi ed evocarla in un motto come quello del piccolo sarto “Sette in un colpo” e affiggerlo in chiare lettere – scriverlo sulla cintura – prima di renderlo in atto nel mondo.

Se manteniamo l’adesione alla nostra nuova qualità, se crediamo fermamente al nostro nuovo  eroismo e alla nostra capacità di rendere “Tutto possibile” – gli orchi e i giganti – i nostri ingombranti blocchi e limiti –  che fino ad ora l’avevano tenuta nascosta, saranno eliminati e potremo, finalmente, vedere l’infinito di possibilità che abbiamo a disposizione.

Ogni giorno facciamo piccoli atti eroici – quando troviamo il lato positivo ad un problema,  quando sorridiamo davanti ad una difficoltà, o quando sappiamo ringraziare perché ogni giorno è un giorno nuovo.

Ma il più delle volte non ce ne rendiamo conto e ci lasciamo sfuggire  la consapevolezza di risorse, competenze che sono fondamentali per la nostra crescita, per il nostro viaggio da Eroi nella vita di ogni giorno.

Troviamo la nostra qualità, la nostra forza, affermiamola, scriviamola a caratteri cubitali ovunque possiamo vederla, e ripetiamola come un mantra.

Mostriamola e mostriamoci  al mondo. Ogni giorno siamo Eroi!

Qual è il vostro motto? 

Ti innamorerai delle parole

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Ti innamorerai delle parole.

Ti sveglierai con la voglia di scrivere ancora prima di bere il tuo caffè…

O saranno i personaggi delle tue storie a svegliarti, al mattino presto, con il loro impellente desiderio di vita. Perché questo succede, quando creiamo una storia.
I suoi protagonisti, vogliono viverla…

Corso avanzato di scrittura fiabe presso la Biblioteca Alda Merini di Padenghe sul Garda

Per iscrizioni e informazioni scrivi a fiabeincostruzione@gmail.com, o telefona al 3496501558

Le fiabe vengono a cercarci…

Volevo ringraziarti. Non leggo le fiabe e non ricordo se me le leggevano da piccola.  Ma 1 mese fa era pronta a chiudere la mia storia con l’uomo che ho accanto da anni. Mi sembrava di aver esaurito ogni emozione e ogni crescita per noi. Poi non so perché,  ho visto il tuo libro è mi è venuto voglia di comprarlo. Anzi, ho dovuto comprarlo😊  e ho capito dopo averlo letto che non è stato un caso.

L ‘ho letto d’un fiato e mi sono fermata alla fiaba ‘la Donna scheletro’ e alle tue parole  su questa fiaba. Credo di aver pianto per ore, come non facevo  da tanto. Poi l’ ho riletta  insieme al mio compagno ed è stato molto bello. Ci siamo resi conto che entrambi avevamo paura dello scheletro del nostro Amore e che solo insieme potevamo ricostruirne  la carne, e farlo rivivere. Credo che abbiamo iniziato, insieme, un nuovo viaggio

Grazie❤️ grazie di cuore – Cristina D.

I messaggi delle fiabe è ancora  in offerta speciale fino al 14 febbraio sul sito ilmiolibro.

Le fiabe vengono a cercarci. Vuoi scoprire quale messaggio hanno per te?

Messaggi

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Biancaneve è una fiaba antica e molto nota; è stata narrata per secoli, in varie forme e differenti lingue in tutte Europa, trasmessa oralmente come nella tradizione popolare, e conosciuta nella versione scritta dei fratelli Grimm, che come di consueto ne fecero diverse revisioni.

Nella prima versione del 1812, la regina, bellissima, sta cucendo e si punge il dito con l’ago, e tre gocce di sangue cadono nella neve fresca. La regina allora desidera di poter avere una bimba, rossa come il sangue, bianca come il candore della neve su cui cade il suo sangue, e nera come l’ebano della finestra a cui sta lavorando. Una bimba arriva ad esaudire il suo desiderio e viene chiamata Biancaneve.

Nella prima versione dei Grimm la madre di Biancaneve non muore, e diventa gelosa e terribile quando la piccola Biancaneve, a sette anni, la supera in bellezza. Pazza di gelosia chiede al cacciatore di ucciderla e di portarle il suo cuore e il suo fegato per poi mangiarselo – l’uomo primitivo pensava di acquisire il potere e le caratteristiche di quello che mangiava – poi, scoperto l’inganno del cacciatore, che impietosito uccide un cucciolo di animale e libera la piccola Biancaneve, tenta per due volte di ucciderla, andando personalmente nella casa dei nani. Alla fine, avrà la punizione che si merita: dovrà indossare delle scarpe di ferro incandescenti e danzare finché non cadrà a terra morta. I messaggi delle fiabe – Mariarosa Ventura

Quali messaggi porta con sé   la bellissima e antica fiaba di Biancaneve?

I messaggi delle fiabe è ” un viaggio magico e  interiore che ti guida nella meraviglia e nel profondo di te stesso. Parole potenti, semplici e dirette, quasi sussurrate,  che ti svelano messaggi e ti aprono ai tuoi segreti. Un viaggio meraviglioso. Grazie Maria”  L. T.

 

 

 

 

 

 

La signora dell’inverno

 

“Una vedova aveva due figlie. Una era bella e laboriosa, l’altra brutta e pigra. Ma la donna aveva molto più affetto per quella brutta e pigra perché era figlia sua, mentre l’altra era costretta a sbrigare tutte le faccende di casa come una serva, una cenerentola. Tutti i giorni la povera ragazza, seduta accanto al pozzo che c’era sulla via maestra, doveva filare, filare e filare fino a che le dita cominciavano a sanguinarle.

Un giorno successe che il fuso si era tutto imbrattato di sangue e la ragazza si spenzolò nel pozzo per sciacquarlo, ma il fuso le sfuggì di mano e cadde giù. La ragazza si mise a piangere, corse dalla matrigna e le raccontò la disgrazia che le era successa. Ma la donna la rimproverò aspramente e, senza muoversi a pietà, le disse: “Hai fatto cadere il fuso nel pozzo? Bene, e allora ritiralo fuori!”. Così, la ragazza tornò al pozzo senza sapere cosa fare; angosciata com’era, non seppe trovare di meglio, per recuperare il fuso, che saltare lei stessa dentro al pozzo. Perse i sensi, e quando si ridestò e tornò in sé, si ritrovò in un bel prato dove il sole splendeva su mille e mille fiori colorati”

La povera ragazza dopo alcune strani incontri, arriva davanti ad una casetta, abitata da una vecchietta con lunghi denti, che le fa paura, ma nonostante l’aspetto, è una vecchina davvero gentile,che le propone di vivere con lei, in cambio di alcuni lavoretti da fare in casa: “Devi solo stare attenta a rifarmi il letto per bene e a sprimacciarlo a dovere, perche’ le piume volino via e cada così la neve sulla terra. “Io sono Frau Holle”.

La povera fanciulla, infatti, svolge molto bene le pulizie di casa e come ricompensa Frau Holle la riempie di oro. Tornata a casa la ragazza racconta tutto alla matrigna e alla sorellastra, che volendo la stessa fortuna si butta nel pozzo per andare dalla vecchia, ma poichè è troppo pigra e sfaticata, non ha voglia di fare le pulizie richieste da Frau Holle, che la ricompensa cospargendola di pece.

E la pece le restò attaccata addosso e non volle andarsene finché visse.

Nelle fiabe i personaggi non sono mai ambivalenti, o sono buoni o sono cattivi. Una sorella è bella e leggiadra e l’altra è stupida e brutta, una è laboriosa e dolce, l’altra è pigra e cattiva. Questo perchè il bambino non è ancora in grado di capire le ambiguità e la complessità della personalità umana, che spesso ha in sè diverse caratteristiche anche opposte fra loro, e solo confrontandosi con un carattere ben delineato, il bambino  può comprendere che esistono grandi differenze fra le persone, ed è in grado di scegliere che tipo di persona vorrà essere.

Entrambe le ragazze passano attraverso il pozzo scuro, ignoto, che fa paura, l’inconscio percorso di crescita, che arriva però in un bellissimo prato pieno di fiori. Una sarà ricoperta di oro, l’altra di pece, perché siamo sempre noi che scegliamo come percorrere la nostra strada.

Frau Holle è una fiaba molto antica dei fratelli Grimm che sembra abbia le sue origini nel medioevo: nei racconti popolari si racconta la storia di una fata buona, una Dea di Luce e Abbondanza che nella notte del solstizio di inverno, andava di casa in casa, e al suo passaggio tutto doveva essere ben pulito  spazzato, e lei in cambio donava abbondanza.

In Germania, ancora oggi, quando una ragazza è molto egoista, e con un brutto carattere,  viene chiamata Pechmarie – pech in tedesco signifca pece-

Mi piace molto pensare alla neve che arriva dalle piume di un cuscino ben sprimacciato. In alcune zone della Germania,  quando sta nevicando, si usa dire  “Frau Holle si sta rifacendo il letto.

 

Una serata perfetta

Una grande emozione. Ogni volta è come se fosse la prima, e ti sembra di non sapere più cosa devi dire: tutte quelle parole che hai letto, pensato, studiato, e pensato, e poi scritto così tante volte, che sono scritte persino nella tua anima.

Una meravigliosa emozione che, poi,  fa sciogliere ogni tensione, perché sei in  una libreria – la libreria Castelli Podavini – che accoglie come una casa, e già da sola ha una bellissima energia, e in più i suoi proprietari Mariella e Gianni e mamma Giovanna,  sono persone speciali, con le quali stabilisci subito preziose sinergie; che amano i libri e il loro lavoro, e lo capisci in ogni copertina esposta, in ogni angolo curato. nel quale potresti sederti comodamente e iniziare un leggere un libro, senza preoccuparti di nient’altro.

E poi i visi, i visi di persone che ami e arrivano inaspettati,  visi di amici e amiche a cui vuoi  bene, che sono lì per te, che ti mostrano affetto e vicinanza.

E nuovi incontri, con nuovi amici magici…. E poi le fiabe, i loro profondi significati e i loro  antichi messaggi.

Basterebbe già questo a  rendere una serata perfetta, ma quando ci sono di mezzo le fiabe le sorprese non finiscono mai.

E così mentre stai parlando al tuo pubblico, arriva un gattone grigio alla porta della libreria, elegante con il suo collarino colorato e sembra proprio voglia entrare ad ascoltare. Una meraviglia, che diventa una piccola fiaba a lieto fine,  e racconta la storia di un gatto che si era perso e forse non riusciva a trovare la strada di casa, e la sua padrona l’aveva cercato così tanto. Ma lui era troppo lontano per tornare a casa da solo, così ha cercato aiuto dove sapeva che l’avrebbero ascoltato. E coccolato un po’, finché una  fatina in incognito , l’ha riportato a casa.

Grazie davvero di cuore a tutti,  chi ha ospitato e  chi ha partecipato,  alla serata di presentazione de “I messaggi delle fiabe”.  Mi avete donato una serata perfetta!

Invito

Le fiabe, da sempre, hanno raccontato la vita degli uomini; non sono semplici racconti per i più piccoli, ma sono storie millenarie, che portano con sé la saggezza dei popoli antichi, e parlano all’individuo, a tutti i livelli di comprensione, sia del bambino che dall’adulto.

Portano messaggi, invitano alla ricerca, ti esortano a partire, a cercare il tuo sentiero, a iniziare il tuo cammino nel bosco della vita. Se deciderai di iniziare il tuo viaggio, incontrerai draghi e streghe, troverai aiutanti magici e magici doni.
A volte avrai paura, e ti sentirai infinitamente stanco; a volte sarai così forte che ti sentirai invincibile, e comprenderai che ogni Viaggio è un privilegio.

E alla fine troverai il tuo tesoro…

Ho studiato le fiabe antiche, e ho scritto un libro che racconta i profondi messaggi e i simboli di alcune delle fiabe più conosciute,  e di altre, meno famose, ma altrettante belle.

Ti invito alla presentazione del mio libro “I messaggi delle Fiabe”  venerdì 6 dicembre alle ore 18.30 presso la libreria Castelli Podavini di Desenzano in via Caporali 7.

L’ingresso  è libero ed è gradita la prenotazione che puoi fare anche con Evenbrite

oppure scrivi a  fiabeincostruzione@gmail. com – 0039 3496501558

Le fiabe ci vengono a cercare, hanno sempre qualcosa di importante da dire…

Una fiaba al giorno…

Lo sai che la versione on line del nostro calendario dell’Avvento è stato uno dei regali più originali e apprezzati, dalle aziende, lo scorso Natale? Ora non manca tanto, il primo giorno di Avvento è vicino.

Vuoi fare un dono prezioso e unico ai tuoi migliori clienti?

Oppure ti piacerebbe regalare una coccola quotidiana per l’anima, a chi ami, per rendere il Natale davvero perfetto?

Per chi pensa ora, a fare doni speciali a persone speciali, ci sono meravigliose offerte: scegli il nostro Calendario dell’Avvento: 24 piccole fiabe e bellissime carte colorate o da colorare, disegnate dalla nostra bravissima Elena Bertoloni, per farti accompagnare alla magia del Natale. Un regalo prezioso per i piccoli, ma molto, molto gradito anche dai grandi, anche nella versione on line!

Per informazioni e per  acquistare il Calendario dell’ Avvento 2019  vai alla pagina dedicata o scrivi a fiabeincostruzione@gmail.co, oppure compila  modulo di seguito.

Fatti accompagnare alla  magia del Natale…

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