Questo libro nasce da un incontro casuale, da una nuova visione della mia passione e dalla consapevolezza, condivisa da chi scrive, che l’uomo ha una grande necessità, oggi più che mai, di riconnettersi alla natura. Raccontarla attraverso le emozioni di chi la vive ogni giorno, è il modo migliore per farlo accadere.
Forse, il compito di un guardiano è anche questo. “Il Guardiano dei lupi e altre storie“ Un libro che racconta le storie vere e gli incontri unici con questi splendidi animali, narrati attraverso parole scritte, e splendide immagini.
E non solo: ogni capitolo è accompagnato da un codice QR per vedere video davvero emozionanti che ti condurranno nel mezzo di un bosco, a sentire il poderoso bramito di un cervo, o sulle vette di una montagna colorata di rododendri, ad ascoltare l’antico ululato di un lupo.
Per acquistare Il guardiano dei lupi e altre storie, al costo di 25,00 euro più la dedica personalizzata, con spedizione gratuita, vai a questo link: https://fiabeincostruzione.com/il-gua…
Sono capitata per caso sulla pagina di Ezio Giuliano Filmmaker, un po’ di tempo fa, ma la prima immagine che ho visto è stata quella di questa lupa. Un vecchio video che la riprendeva insieme al suo branco.
L’attimo in cui ho guardato i suoi occhi fieri e puri, puntati dritti alla mia anima, è stato, probabilmente il momento in cui, senza nemmeno saperlo, ho desiderato di scrivere un libro su di lei. Sui lupi. Sulle storie meravigliose degli animali che Ezio Giuliano Filmmaker ha incontrato e incontra ogni giorno per il suo lavoro.
Sulle emozioni, sul rispetto, e sulla fatica che questo lavoro chiede e che ogni essere umano dovrebbe sentire per la natura.
Da allora ci sono stati incontri, parole, tante parole, immagini bellissime e la voglia condivisa di raccontare l’amore per la natura. Anche in questi giorni ci siamo incontrati per raccontare le emozioni, le storie.
Per scrivere il nostro libro.
A proposito, lei si chiama Regina, ed è stata una meravigliosa lupa capobranco fiera e coraggiosa.
Lo so, sono Calvinocentrica, ma amo la cadenza intelligente delle sue parole,srotolate con eleganza fra un pensiero buttato lì, quasi per caso e una dissertazione letteraria che sembra portarti lontano e invece ti riconduce proprio lì, proprio dove le parole volevano portarti.
Le fiabe italiane di Calvino, un libro che nacque per un lavoro commissionato da Einaudi – due anni per raccogliere in tutta Italia le fiabe della tradizione orale. Una narrazione raccolta da ogni anziano, da ogni vecchina, da ogni contadino, di ogni piccolo paese d’Italia.
“invece io mi immergevo in questo mondo sottomarino, disarmato d’ogni fiocina specialistica, sprovvisto d’occhiali dottrinari, neanche munito di quella bombola a ossigeno che è l’entusiasmo…“ Italo Calvino – Sulla fiaba
La prefazione al libro, – scritta dopo il viaggio dell’autore, reale e interiore, nel mondo delle fiabe, è essa stessa una fiaba e merita di essere letta – puoi ascoltarla in audio perchè è il racconto, appassionato e vero delle emozioni, delle sensazioni e delle parole che solo le fiabe sanno raccontare.
“Ora il viaggio tra le fiabe è finito, il libro è fatto, scrivo questa prefazione e ne sono fuori; riuscirò a mettere i piedi sulla terra? ” Italo Calvino – Sulla fiaba
Fiabe italiane – Italo Calvino – Gianluca Folì – Mondadori
Non serve spiegare perché dedico un post a Italo Calvino, né serve fare tante presentazioni, sia perché è immenso come uomo e come scrittore, sia perché le sue opere parlano da sole.
Calvino realizzò per Einaudi, nel 1956, una raccolta di 200 favole italiane, Fiabe italiane, un lavoro che durò circa due anni e fu un viaggio meraviglioso, nella storia e nella tradizione italiana, fatta di vecchine sedute sulla porta di casa, che sanno ogni leggenda, di contadini laboriosi che ti raccontano la vita nel loro dialetto, e in tante città e piccoli paesi, allungati sulla nostra bella Italia.
Clicca qui per ascoltare l’audio in cui racconto le sue impressioni su questo viaggio, che all’inizio accettò, suo malgrado, non convinto di essere in grado di farlo – come calarsi nelle profondità del mare senza l’attrezzatura di palombaro – ma poi, fu la scoperta meravigliosa del mondo delle fiabe antiche, della loro saggezza, della loro parole semplici che raccontano la vita vera.
Calvino, alla fine del suo viaggio si chiese se mai sarebbe stato capace di tornare alla vita normale, e con la sua grande opera, testimoniò una verità che oggi, più che mai, è bello ricordare:
non è vero che l’Italia sia più povera di narrazioni fantastiche rispetto ad altri popoli. Tutt’altro!
… e il merito va tutto al popolo italiano che ha un’arte di raccontare le fiabe, piena di felicità, di inventiva fantastica, di spunti realistici, di gusto e saggezza… Italo Calvino
Per un popolo è molto importante non dimenticare le proprie radici e le proprie tradizioni, soprattutto quando gli accadimenti ci fanno sentire come foglie mosse al vento senza nessuna possibilità di appigli. La nostra storia, sono le nostre radici.
Leggere le fiabe italiane, raccontate dai nostri vecchi di allora, è una ricchezza che non dobbiamo trascurare, perché attraverso le storie antiche noi possiamo ricordare chi siamo, e trovare la forza, la saggezza dei popoli antichi per affrontare, e superare come insegnano le fiabe, ogni difficoltà.
Il 4 Febbraio 2018 ho terminato di scrivere il mio libro I messaggi delle fiabe, un libro che alcuni accadimenti nella mia vita, hanno iniziato scrivere, esattamente un anno prima, il 4 febbraio del 2017.
Le parole hanno preso forma prima nel mio cuore, e poi sulla carta.Un anno difficile, molto, e per certi versi, molto importante;gli insegnamenti sono stati molti, e preziosi.
E le fiabe non mi hanno mai abbandonato. Da quel giorno ho iniziato il mio nuovo, meraviglioso viaggio.
Rendo omaggio alle parole che mi hanno accompagnato in quei giorni e che mi accompagnano, ancora, ogni giorno, con un’offerta speciale:
“Le piante sono organizzate in modo orizzontale diffuso e decentralizzato, come internet. Basterebbe questo a renderle il simbolo stesso della modernità. Sono molto più resistenti di noi e si basano sulla comunità con tutti gli esseri viventi. La cosa più straordinaria è che le piante non possono spostarsi da un luogo in cui sono nate. Possono sopravvivere solo se hanno un ecosistema completo e per questo tutta la loro evoluzione è basata sul mutuo appoggio, la simbiosi e la comunità, piuttosto che sulla competizione o sulla predazione come invece sono i rapporti animali.”
Stefano Mancuso, scienziato di fama mondiale, studia il mondo vegetale per raccontare i segreti del meraviglioso mondo degli alberi, e della natura. Ha scritto alcuni libri che vi consiglio di leggere: parole che ci mettono, senza veli, di fronte alla presunzione umana, e che aiutano a guardare la natura, gli alberi, con occhi diversi e profondo rispetto. Il nostro futuro dipende da loro.
Il messaggio è chiaro: per immaginare il futuro dell’umanità, e per migliorare la nostra vita, dobbiamo proteggere le piante, e ispirarci a loro. Perché le piante hanno dimostrato straordinarie capacità di adattamento, possono vivere in ambienti estremi, si mimetizzano per sfuggire ai predatori, si muovono senza consumare energia, producono molecole chimiche con cui manipolare il comportamento degli animali e degli uomini.
Silenziosi Maestri della Vita che noi, continuamo a distruggere!
«Immagini un bosco, un bosco originale, non piantato dall’uomo. Quel bosco è come se fosse un organismo unico. Cioè non costituito da tanti individui ma da una rete di piante che sono connesse le une con le altre. Possono essere direttamente connesse, attraverso le radici, a centinaia, letteralmente centinaia, di piante vicine. Qual è il mutuo appoggio? Il mutuo appoggio sta nel fatto che attraverso queste radici le piante si scambiano informazioni sullo stato dell’ambiente, e si scambiano nutrienti, acqua. Immagini un semino che cade in una foresta, un luogo buio. Il seme, prima di poter arrivare ad un’altezza tale da poter fare la fotosintesi, deve attendere molti anni. Come fa questo seme a vivere? È l’infanzia dell’albero. Lei non ci crederà ma in quel momento sono gli alberi adulti che lo alimentano, attraverso le connessioni radicali. Si chiamano cure parentali. E se consideriamo le cure parentali come un indice di complessità della specie come definire allora la straordinaria capacità “genitoriale” delle piante?». Stefano Mancuso – Corriere della Sera
“Mentre stavano andando alla porta, Marcus si fermò.
«Ah… Mi stavo dimenticando». Tornò in cucina e con il dito indicò un angolo buio, fra il tavolo e la porta finestra, che dava su un minuscolo terrazzino.
«Quella è la mia tartaruga», indicando quella che sembrava una scatola da scarpe. «Ma non preoccuparti non ti disturberà». Sorrise, soddisfatto per la battuta, e poi, finalmente, se ne andò.
L’uomo chiuse la porta e vi si appoggiò con un sospiro, l’ennesimo.
Fece mentalmente un rapido resoconto della situazione: ok, non sembrava male. A parte la tartaruga. Ci mancava solo uno stupido animale. Marcus non gli aveva detto di darle da mangiare o altro, e menomale, non aveva certo il tempo di badare a niente e a nessuno. Ce la faceva a malapena con sé stesso.
Improvvisamente distrutto, andò in camera, si stese sul letto e dopo due minuti dormiva profondamente.
La tartaruga, nella sua scatola, si puntò sulle zampine e tirò in alto il muso annusando l’aria. C’era un odore nuovo: odore di umano ok, misto a quello della paura, della solitudine, e del dolore. Li riconosceva, lei aveva lo stesso odore.
Ma ne sentiva un altro, diverso da tutti gli altri. Era un odore buono.” L’uomo e la Tartaruga
Quando un animale entra nella nostra vita, anche il più piccolo, non è mai per caso, ma accade perché ha un compito importante da portare a termine con noi.
Quando noi ci prendiamo cura di un animale, anche il più piccolo, forse non sappiamo che ci stiamo prendendo cura anche della nostra anima.