Un giovane ladro inseguito dalle guardie del villaggio.
Un bosco proibito… e un terribile incantesimo.
Una nuova fiaba, presto.
Fotografia Marlon Traber
Un giovane ladro inseguito dalle guardie del villaggio.
Un bosco proibito… e un terribile incantesimo.
Una nuova fiaba, presto.
Fotografia Marlon Traber
Vive in nel tronco rovinato di un castagno millenario, e conosce il mondo, lo ha visto nascere. Conosce l’ uomo, la sua immensa fragilità e la sua grande forza. Sa che può essere piccolo piccolo, ma a volte anche se così piccolo può avere un cuore e un coraggio da gigante. E conosce l’amore, la sua debolezza e le sue meschinità. Ma ha fiducia nella sua purezza e nella sua sincerità e quando lo incontra negli occhi dell’uomo, lo protegge.
Ma sa essere crudele se incontra la falsità e l’inganno, e non osate danneggiare la natura del suo bosco, lui è il suo guardiano e il suo sacro spirito.
La sua punizione sarebbe terribile. Solo i puri di cuore possono trovare il sentiero, intricato di spine e rovi, che porta al suo regno.
E porre un’unica domanda, e se la tua anima è sincera, lui ti risponderà.
Che immenso privilegio sentire la sua voce…

Emma non trova più il suo guantino preferito; è bellissimo pieno di colori ed è morbido morbido; lo ha cercato ovunque, sotto il letto, nell’armadio, e anche dietro il divano, ma niente.
E ora? Come si fa ad andare in giro con un guantino solo? E dove può essere finito? Proprio ieri l’aveva appoggiato vicino al suo album da disegno…
“Insomma” sbotta Emma con le mani sui fianchi, “chi ha preso il mio guantino?”.
Insomma, chi ha preso il guantino di Emma? Una nuova avventura di Emma e Co. sta arrivando e stavolta lei e i suoi inseparabili amici incontreranno una terribile strega, la Grigia!
In attesa della nuova avventura di Magica Emma e Co, puoi ancora richiedere, come hanno fatto già in tanti, la prima fiaba omaggio di Magica Emma
Come? Compila il modulo sotto

Ora di fare le nanne: tutti nel lettino e la mamma spegne la luce.
Emma, Timo e Pongo si tirano le coperte fino al naso perché nel buio si sentono strani rumori:
“Improvvisamente si sente un rumore nella stanza e due occhioni minacciosi
fissano Emma, Timo e Pongo che, spaventati, urlano: – Aiuto c’è un mostro! –“
Alzi la mano chi non ha paura del buio! Credo che anche qualche grande non abbia alzato la mano.
La paura del buio è una delle paure normali nei bambini che non deve essere mai minimizzata o evitata. I bambini imparano attraverso la lettura delle fiabe che le loro paure più grandi possono essere superate, perché si identificano con i protagonisti delle loro storie preferite.
Anche Magica Emma, Timo e Pongo hanno paura del buio ma…
A breve le nuove avventure di Magica Emma ma intanto potete ancora richiedere la prima fiaba di Magica Emma in omaggio, basta compilare il modulo di seguito:
Le fiabe non smettono mai di far parlare di sè… Un grande ringraziamento a Gianni Bonfadini, giornalista del Giornale di Brescia che ieri ci ha dedicato un bellissimo articolo!


Emma ha due amici per la pelle, due amici veri, intendo! Sono Timo, il gatto e Pongo, il topolino.
Come li ha conosciuti? Vi ho già detto che Emma è un pò magica… e le piace tanto disegnare, e una volta…
Ma se vuoi conoscere Magica Emma e i suoi amici non devi fare altro che lasciare il tuo nome e la tua mail nel modulo qui sotto e riceverai, in regalo, via mail la prima avventura di Magica Emma, tutta da leggere e raccontare ai tuoi bambini.
E conoscerai il suo magico segreto… Cosa aspetti?

“Allora Emma ha disegnato un gattone rosso perché la aiutasse a prenderlo, ma quello era un gattone pigro e quando ha visto il divano si è addormentato e non voleva proprio saperne di svegliarsi.”
E’ così che Emma ha conosciuto Timo…

Quando Pongo, il topolino, è uscito dal disegno, ha cominciato a correre pazzo di gioia per la casa e quando Emma ha provato a farlo tornare nel disegno, lui era così triste che lei non se l’ è proprio sentita di cancellarlo…

Kitawaga Utamaro
La fama di questa fanciulla diventa così grande da arrivare anche all’Imperatore, che la corteggia ma viene rifutato; perchè la principessa viene dalla luna e lì, alla fine della storia, farà ritorno. Ai suoi genitori lascerà in ricordo la sua veste, mentre all’Imperatore donerà una lettera e l’elisir di immortalità, che il sovrano deciderà di bruciare sulla sommità del monte Fuji, il punto più vicino del Giappone alla Luna.
Questa fiaba antica e molto bella – sembra che la prima versione risalga al X secolo – è una storia molto conosciuta che ha ispirato molti fumetti e manga, e che racconta, come molte fiabe giapponesi, le tradizione e le leggende popolari: ancora oggi molti raccontano di vedere il fumo dal Monte Fuji.
Le fiabe giapponesi iniziano quasi sempre raccontando le vicende di un vecchio, o di una coppia di anziani e i luoghi descritti non sono mai poco definiti, come succede nelle fiabe occidentali – i nostri: in un paese lontano… in un piccolo villaggio… danno un senso indispensabile di indefinitezza; i luoghi son ben definiti e fanno sempre riferimento a posti reali.
Anche l’avvicendarsi del racconto non segue un ritmo evolutivo che porta ad un conseguente concatenarsi di eventi, come accade nelle fiabe occidentali:
“Da una parte infatti le fiabe giapponesi – e in particolare le cosiddette “fiabe di magia” – si configurano spesso come espressione di una condizione statica e immutabile piuttosto che di una situazione dinamica di progresso psicologico-esistenziale. Il racconto tende a seguire un andamento ciclico (e non lineare come avviene in Occidente), dove il motivo della “trasgressione di un divieto” non si traduce necessariamente in una concatenazione di avventure meravigliose e quello della ” separazione ” non si trova all’inizio della vicenda, ma spesso la conclude”Fiabe Giapponesi a cura di M.T. Orsi edizioni Fabbri.
Il finale positivo delle fiabe, necessario per assolvere al suo compito educativo, non è così scontato nelle fiabe giapponesi, e spesso, il viaggio, metafora del percorso di crescita interiore e di passaggio, accade alla fine della storia. Viene narrata la bellezza della natura, il rispetto per la famiglia e per gli anziani. Sono presenti, molto spesso, gli animali, che rappresentano l’ elemento magico – non esistono fate, elfi e gnomi -e sanno parlare e ricambiano il favore all’ uomo che li ha salvati:
Volpe è un animale furbo e scaltro di cui non fidarsi; può mutare la sua forma.
Tartaruga, saggezza e longevità; Lupo, a differenza del cattivo lupo occidentale rappresenta il protettore dei villaggi. E non mancano i mostri con corna e artigli, come il nostro orco, e una terribile vecchia, Yama – la strega occidentale o la Baba Yaga russa, che vive in montagna e divora gli uomini con una grande bocca che sta sulla sua testa nascosta dai capelli ma che allo stesso tempo può elargire saggi consigli.

Beatrix Potter
Beatrix Potter nacque il 28 luglio 1866 da una famiglia facoltosa; scrittrice e illustratrice creò Peter il coniglio, e le sue dolcissime fiabe che raccontano la vita famigliare dei piccoli animaletti della campagna, coniglietti, topolini, ricci; fiabe lette da milioni di bambini.
Tenace e decisa Beatrix dovette lottare contro i pregiudizi della rigorosa epoca vittoriana, che volevano le donne relegate al centro del focolare domestico; era appassionata, intelligente e curiosa; amava la natura e la riprodusse nei suoi disegni famosi dai tenui colori degli acquarelli; ostacolata dalla famiglia che non poteva accettare il suo essere così controcorrente, Beatrix scrisse i suoi racconti e abbozzò i suoi disegni nelle lettere inviate a una sua governante che le suggerì di pubblicarli.
Le sue storie furono scoperte da un editore Norman Warne che oltre a pubblicare le sue fiabe, si innamorò di lei e decisero di sposarsi. La loro storia fu osteggiata, ancora, dalla famiglia di Beatrix – non poteva sposare un uomo che doveva lavorare per vivere – ma lei si ribellò e restò con lui, che purtroppo morì poco tempo dopo di leucemia.
Le avventure di Peter il coniglio, e di tutti i suoi amici animaletti ci raccontano e ci riavvicinano alla natura che ci circonda e che troppo spesso dimentichiamo di proteggere; insegnano ai nostri bambini che ogni animale ha una piccola anima da rispettare.
La salvaguardia e il rispetto per la terra, per la natura e per gli animali, furono il tema portante della vita dell’autrice, che si oppose sempre ai rigidi preconcetti del suo tempo, sulle donne; e si risposò all’età di 47 anni e con i guadagni delle sue fiabe comprò dei terreni che ancora oggi fanno parte di un’area naturale protetta.
Peter, il coniglietto, curioso e combina guai rappresenta la natura curiosa, intraprendente e controcorrente della sua creatrice:
“Un bravo coniglio non si arrende mai!” lo diceva anche suo padre che fu catturato dal vecchio Mc Gregor, e fatto in padella, mentre girava nel suo orto.
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