Quando i sogni prendono forma…

Una nuova lezione della piccola scuola di scrittura, fiabe e…

Manca poco a dicembre ormai, e ogni progetto ha preso forma.

Sogni, visioni, fatiche, e migliaia di parole scritte che stanno dando vita a realizzazioni preziose❤️

Bravissime le mie scrittrici…

Un nuovo anno di scrittura, fiabe e realizzazioni, parte a novembre…

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Attenzione!

Pronti a partire?

Quell’’unica convinzione mia che mi spinge al viaggio tra le fiabe è che io credo questo questo: le fiabe sono vere.” Italo Calvino

Il nostro viaggio comincia a breve. Siete pronti a partire?

Per ogni informazione scrivi a fiabeincostruzione@gmail.com

Lasciati incantare…

“La Stanza delle Fiabe, piccola scuola di scrittura, fiabe e…” raccontata dalle parole di chi la sta vivendo, giorno per giorno, da mesi, e sta crescendo insieme alle proprie storie che prendono forma e cambiano, svelando sogni e magiche sorprese.

Grazie Sarah!

Mi chiamo Sarah, sono di base una figura di supporto per una nota agenzia di viaggi on line e sono una counselor artistico espressiva. Mi occupo dunque di Supporto operativo, amministrativo ed emotivo. Ho a che fare con le persone e con la relazione.
Sono venuta a conoscenza di Mariarosa Ventura e del suo blog “fiabe in costruzione”, grazie al mio blog ospitato anche esso da WordPress.
In un momento di difficoltà, – la cassa integrazione – ho deciso di fare il corso base a distanza “Scriviamo una fiaba?” Mi è piaciuto così tanto per gli spunti e le tecniche ricevute, che ho optato di continuare con il corso annuale che ancora faccio: “Piccola scuola di scrittura fiabe e…” Un corso molto interessante che mi sta facendo immergere al tempo stesso, nella scrittura introspettiva e non solo, che amo; nel mondo delle fiabe e nella crescita personale. 3 aspetti in uno che, Mariarosa con la sua discrezione, la sua pazienza e la sua passione mi sta aiutando (e accompagnando) ad esplorare.
I personaggi che ho descritto e le storie che ho scritto, sono una vera e propria scoperta della piccola e grande Sarah.

Una scuola questa, piccola e allo stesso tempo fatta di grandi sogni. Sono felice di poter contare sul Gruppo che come me affronta da Eroe, i vari percorsi, a volte un po’ tortuosi. Ogni cosa è un esercizio! Va fatto… Per crescere.
Così, vi nvito con il cuore ad affrontare ciò che è in voi, magari scrivendo una fiaba. Vedrete quanta magia risiede in questa piccola Scuola, in chi la dirige e soprattutto in voi.

Lasciatevi incantare. Sarah

Il nuovo, meraviglioso viaggio, inizia a ottobre. Parti con noi?

Per ogni informazione scrivi a fiabeincostruzione@gmail.com

Avviso importante

AVVISO

Due settimane fa, ho annunciato la chiusura di questo blog; no, non per sempre! I cambiamenti sono necessari, proprio perché quello che abbiamo creato, amato, curato e fatto crescere, possa evolvere, e crescere ancora di più. E meglio. 

E perché anche noi, possiamo, crescere, evolvere. In meglio.  

Prendere nuove strade vuol dire, nuovi obiettivi, nuove idee, e nuovi incontri: anche quando cambiare fa un po’ paura, l’inizio di un nuovo viaggio è una nuova, bellissima avventura.

Un sito nuovo, nuova energia e cose nuove. Ma resta il nome, che era nato per caso, e restano le fiabe; loro sono le mie meravigliose compagne di viaggio.

Nei prossimi giorni farò il passaggio al nuovo sito e questa comunicazione importante è per tutti gli iscritti a Fiabe in costruzione, per avvisare che – nel rispetto delle normative vigenti in tema di privacy – verrà effettuato il trasferimento, in automatico, al nuovo sito, di tutte le persone che si sono iscritte via mail al vecchio blog.

Se siete d’accordo non dovete fare nulla, e continuerete a ricevere le notifiche di nuovi post, come prima del trasferimento.  Gli utenti WordPress.com vedranno nuove discussioni solo nel Reader, e per ricevere notifiche dovranno esprimere questa preferenza sul nuovo sito.

Se non siete d’accordo, e non volete più ricevere i post di Fiabe in Costruzione, potete cancellarvi autonomamente dal blog, e non sarete trasferiti sul novo sito.

Per chi, invece, non è ancora iscritto, beh, cosa aspettate a farlo? 

 

Storie…

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Una finestra.

Una finestra, di una casa forse abbandonata.

Una finestra, di una casa forse abbandonata.o forse poco curata. La grata è vecchia e il legno della finestra è molto rovinato. Ma è un’immagine di una tale, decadente bellezza, che impedisce all’occhio di passare velocemente, di andare oltre.

No, devi fermarti a guardare. Notare la piccola piantina verde che ha sfidato il cemento ed è cresciuta proprio lì, nella stessa posizione nella quale una brava massaia, avrebbe messo un vaso di fiori.

E tu sei fuori alla luce e guardare continuamente ad una piccola finestra che si affaccia sul buio. Che ti fa paura; non sai cosa c’è dietro, ma lo sai che non sarà piacevole. Eppure non puoi fare a meno di guardarla e immaginarti cosa nasconde, e quasi vorresti infilare una mano attraverso il vecchio ferro arrugginito della sua grata per…

E se invece fosse proprio il buio ad attirarti, e daresti qualsiasi cosa per poter passare attraverso la vecchia grata rovinata per vedere cosa nasconde?

O forse sei dentro, dentro al buio. E guardi fuori, quella luce, il sole così forte. Così caldo. E quasi ti dà fastidio. Troppo, troppo chiaro, mentre nel tuo buio ci stai quasi bene, ti senti protetto.

Ma non puoi fare a meno di guardare fuori, socchiudendo gli occhi, per la troppa luce, incantata da quell’altro te, che sta guardando dentro la tua piccola finestra con la grata rovinata e forse, sorride.

Ogni cosa, attorno a noi, narra una storia. E ogni storia, narra una parte di noi.

C’era una volta una piccola finestra, con la grata rovinata…

Qual è la tua?

 

Il nuovo viaggio

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Hai un lavoro importante. Che ti piace. Che non ti consente di avere tanto tempo libero a disposizione, ma quel poco che hai, lo puoi pagare bene e ti concedi molte cose.

In famiglia è tutto ok, i figli sono grandi. Tua moglie è diventata la tua amica del cuore. Forse non riesci più a guardarla con la passione di qualche anno fa. Ma è lei che hai scelto. E se tornassi indietro mille volte, la sceglieresti ogni volta.

Insomma, tutto ok.

Poi, succede che la vita ordinata e frenetica che hai vissuto fino ad allora, viene buttata all’aria, per qualcosa che non avresti mai pensato di poter vivere, che hai visto accadere solo nei film. Eppure sta accadendo, non solo a te, ma a tutti, e questo, invece di farti stare meglio, ti fa sentire  un po’ di paura.

Poi tutto accade in fretta: le giornate perdono il loro ritmo ordinato, il lavoro che si blocca, i tempi che diventano così dilatati. E potresti fare mille cose, ora, ma non puoi uscire di casa. Buffo. Non puoi farle.

E ti devi inventare una nuova vita, fra le quattro mura di casa tua e sai già, che sarà difficile, che sarà impossibile. Tu che vivi per il lavoro e l’ufficio, che hai bisogno di una intensa vita sociale.

Ma poi passano i giorni. e non sai bene quando è successo. Ma hai cominciato ad ascoltare in rispettoso silenzio, i rumori della mattina presto, grato di poterlo fare senza fretta. Hai cominciato ad apprezzare le nuove abitudini dei lunghi pomeriggi che sembrano non passare mai, e ti sei ricordato di una passione che avevi, ma  che hai dimenticato.

Quando improvvisamente ti rendi conto che non ti manca nulla di quello che facevi prima, cominci a preoccuparti. Improvvisamente tutto quello su cui hai basato la tua vita, senti che non ti appartiene più. Ti sembra quasi di non volerlo più!

Che mi sta succedendo? 

Questa è la domanda che mi ha posto Marco – nome di fantasia – confuso e preoccupato, perché, il fermo obbligato dalla situazione attuale di pandemia, e la successiva quarantena, ha messo in discussione tutta le scelte di vita che ha fatto fino a oggi, e gli ha mostrato una dimensione di sé, che non conosceva. Gli ha mostrato desideri e obiettivi che mai avrebbe pensato di voler raggiungere.

Succede che a volte portiamo avanti una vita che non appartiene alla nostra anima, ma risponde ai bisogni della società  in cui viviamo, al bisogno indotto di crearsi e mantenere uno status, di non farci mancare nulla; ma a volte non sappiamo nemmeno  quello che vogliamo davvero, perché non abbiamo mai imparato ad ascoltare le nostre profondità.

E a volte  abbiamo notato i segnali, ma abbiamo avuto troppa paura di seguirli. 

Ma poi succede qualcosa che ti obbliga a fermarti – non serve sempre una emergenza nazionale come quella che stiamo vivendo, basta anche una caduta, una gamba rotta, ad esempio, che ti blocca.

E ti ritrovi così, davanti all’evidenza di tutto quello che non hai voluto vedere fino ad allora.

Ascoltarsi e guardarsi dentro, è la prima lezione da imparare. Marco ha scritto la sua fiaba ed è stato come liberare un potente corso d’acqua, trattenuto da troppo tempo, un mare emotivo, che lo ha invaso.

Il Reiki ha ridato equilibrio a quella  energia vitale che era stata  bloccata, dandogli la possibilità di guardare a sé stesso, con una nuova consapevolezza.

Marco sta imparando che non è necessario cambiare tutta la propria vita, ma è importante nutrire la propria anima, e dare equilibrio ai propri bisogni e alle proprie esigenze. 

La necessità di cambiare può presentarsi in tante forme diverse. Impariamo ad ascoltarci ed accoglierci, senza timore.  E’ così che inizia un nuovo  Viaggio dell’Eroel’archetipo fondamentale della ricerca di sé –  un nuovo cammino che ci chiede di mostrare il nostro eroismo, per affrontare situazioni difficili e accogliere il cambiamento.

Mi occupo di crescita ed evoluzione personale e professionale, per accompagnare chi, come Marco, che ringrazio per avermi lasciato raccontare la sua storia, si trova improvvisamente in difficoltà. E deve iniziare un nuovo cammino nel bosco della vita. Io ti posso accompagnare, per un piccolo tratto di strada, con il potere delle parole, la catarsi della scrittura, la saggezza delle fiabe, e la meravigliosa energia  Reiki.

Vuoi saperne di più? fiabeincostruzione@gmail.com

 

Un giorno il signor Virus incontrò…

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Bansky’ s girl

Qualcuno si lamenta di tutto, qualcuno dà la colpa a destra e a manca, qualcuno rimpiange qualcosa che, nemmeno, ha mai desiderato.

Qualcuno si piange addosso. Qualcuno distrugge ogni cosa, parole, intenzioni, emozioni.

Qualcuno crea… prende carta e penna, e scrive.

Ci sono tanti modi di affrontare le situazioni che non dipendono da noi e che non possiamo controllare; l’esito dipende, sempre, da come noi ci poniamo di fronte alle cose. 

Perché noi facciamo sempre la differenza sempre.

Continuano le piccole, fiabe preziose del nostro esercizio di scrittura: scrivere una piccola storia, nata dal binomio davvero improbabile, ma per questo perfetto, delle parole VIRUS e FELICITA’.

Ecco la bella fiaba di Letizia de Lorenzo

Un giorno il Signor Virus camminava malefico per la città, selezionando
egregiamente le sue prossime vittime. Incontrò la Felicità, intenta a ridere, ballare
e cantare. Il Virus pensò bene di farla sparire dalla faccia della terra per puro
piacere; così si mise a insultarla nel peggiore dei modi, a darle i pizzicotti, a
tirarle i capelli, diventando sempre più fastidioso e violento. La Felicità
inizialmente gemeva, piangeva e lo supplicava di fermarsi; ma, non molto dopo,
si rialzò come se nulla le fosse accaduto e guardò il Virus negli occhi dicendogli:
“Io sono più forte di te e tu non mi fai paura”. Sfortunatamente il virus non si
arrese e le dichiarò guerra, una guerra che la Felicità era determinata a vincere al
fine di proteggere le persone da lei amate. Purtroppo la Felicità non ha ancora
terminato le sue battaglie e il Virus le sta dando un filo da torcere. La Felicità è
fragile e ha tantissimi lividi e ferite, ma sa anche di essere qualcosa che mai si
spegnerà.

 

Qui, noi, scriviamo fiabe…

Scrivere fra i muri saggi di una biblioteca, o nelle stanze antiche di un teatro; o nel bosco incantato abitato da una fata. O camminando per le vie della città, nei negozi dello shopping. Scrivere mentre piove. O tira un vento fortissimo.

Scrivere, scrivere e scrivere ancora. Scrivere fiabe, leggere fiabe.

Lo so, mi ripeto, ma non conosco un mezzo migliore delle scrittura e delle fiabe per farsi accompagnare nei tratti di strada più bui, o contorti. Ma sono splendide compagne di viaggio anche nei momenti di bellezza, e di serenità, perché ti aiutano a vedere la reale bellezza delle cose. Quella che spesso non riusciamo a vedere.

Scrivere fiabe è una cura per l’anima; vuol dire liberare la fiaba, la nostra, quella che abbiamo nel cuore e che chiede solo di essere raccontata.

Un corso di scrittura fiabe è un percorso, meraviglioso nella fantasia, nella creatività. Ti permette di entrare nel tuo vissuto interiore, con grande delicatezza, a piccoli passi, e ti mostra le emozioni velate che nemmeno sai di avere.

Ti aiuta a esprimerle in parole, parole bellissime e potenti che diventano storie.

Non ti serve molto, perché tutto è già dentro di te. Io, ti darò una cassetta degli attrezzi, ma sarà una cassetta magica, perché qui noi, scriviamo fiabe…

Idrafactory

Biblioteca Alda Merini di Padenghe sul Garda

Catena Rossa alle porte delle Fate

Per informazioni: fiabeincostruzione@gmail.com

Perchè noi, il viaggio lo continuiamo…

 

Prima lezione del corso ON LINE Scriviamo una fiaba -avanzato, una vera palestra di scrittura per fare i muscoli a creatività e liberare le parole che sono nascoste dentro di noi.

Una nuova, magica avventura: insieme a nuove eroine della rete, armate di carta e penna, siamo partite per questo nuovo viaggio.

Un viaggio, fuori e dentro di noi, perché scrivere fiabe, è un percorso guidato dalla saggezza e dalla bellezza delle storie antiche.

Dopo i primi aggiustamenti tecnici, prove e tentativi vari, finalmente tutto procede alla meraviglia e siamo virtualmente nella stessa stanza, ognuna, comodamente seduta, nella propria poltrona preferita.

Un bellissimo gruppo di lavoro ricco di energia e sono certa di bellissimi doni.

Grazie a Rossana, Marta, Martina, Michela, Roberta, Bruna e Simona

Il Regno addormentato

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Andalucia

C’era una volta, tanto tempo fa, una regione ridente e ricca di acque e verde. C’erano stato giorni, in cui tutti i suoi abitanti vivevano in pace e armonia, ma poi le cose erano cambiate e, gli uomini avevano cominciato a litigare per ogni cosa: per  i confini dei giardini, per la legna tagliata nel bosco, per l’erba mangiata dalle loro mucche. 

Le donne avevano cominciato a discutere nella bottega del pane, per chi era arrivata prima, e davanti alla fontana nel centro del villaggio, per chi usava troppa acqua. Alla  fine, anche i bambini, che imparavano ogni cosa dai loro genitori, avevano imparato a litigare per ogni sciocchezza, per il colore del maglione, per la forma dei capelli, o per un biscotto.

Davvero una triste situazione… e peggiorò ancora di più, quando una mattina, un contadino che stava pascolando le sue pecore, si addormentò, seduto, su un sasso. Arrivarono in molti a tentare di svegliarlo, ma appena si avvicinavano all’uomo, cadevano preda della stessa malia, e si addormentavano all’istante, chi appoggiato ad un tronco, chi addosso ad una pecora, chi mentre stava bevendo alla fontana.

Naturalmente tutti entrarono nel panico, molti si addormentarono scappando, mentre sbarravano una finestra o mentre facevano la fila per comprare, e litigare per le ultime  croste di formaggio. 

E dopo poco tempo, nel regno non si vide più nessuno… non si sapeva chi era addormentato o chi, chiuso in casa. Solo gli animali, giravano tranquilli, nelle strade deserte del  villaggio.

Ma un giorno…

Ricorderemo questi giorni. Ricorderemo le preoccupazioni, le tensioni, la paura, le mascherine e il prezzo alle stelle dell’Amuchina. Ricorderemo i post divertenti che sdrammatizzano e quelli pesanti che accusano. Ricorderemo il fermo forzato della vita di ogni giorno, le strade vuote e il tempo che improvvisamente si dilata e diventa a disposizione, quasi troppo, che non si sa come usarlo.

Forse ricorderemo che abbiamo respirato a lungo e ci siamo scrollati di dosso quella sensazione  pesante,  di essere sotto un incantesimo che non sapevamo sciogliere, e abbiamo cominciato a occupare quel tempo di attesa: leggendo quel libro che non apriamo mai, facendo quel corso on line che ci interessa, passeggiando in mezzo alla natura. O per scrivere e raccontare la storia di quando ci siamo sentiti come addormentati.

Non conosco un metodo migliore per vincere la paura e l’ansia, della scrittura. Scrivere è una catarsi, una pulizia interiore che ci mette in contatto con le nostre reali emozioni, con le nostre paure e  ci permette di farle uscire e così di esorcizzarle. 

Scrivete questi giorni,  raccontateli, soprattutto a voi stessi, e vi sorprenderete  di come vi farà stare meglio. Questa è una vera magia. Rileggervi poi, sarà una cura altrettanto magica.

E se non sapete da dove iniziare a  scrivere, vi propongo un piccolo, ma potente,  esercizio di scrittura: scegliete un finale per la fiaba del Regno addormentato: siate voi i creatori della loro storia. Cosa è successo? E poi cosa succede? Arriva qualcuno? O qualcosa? Chi può aiutare gli uomini?

Trovare un finale per questa storia, per la vostra storia, è l’opportunità di vedere nuove possibilità di soluzione, quando  sembra che non ve ne sia nessuna. Quando sembra che noi non possiamo fare nulla per cambiare le cose. Vuol dire riscrivere il copione di quello che stiamo vivendo e vedere che c’è dell’altro, oltre il muro delle nostre paure. 

Se poi ci mandate le storie con i vostri finali, saremo felici di condividerli…