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Il Mago di Oz




Continuano le fiabe metropolitane di CreaTTivo e dei ragazzi del Liceo Artistico Canova di Vicenza.
Eccovi i giovani, bravissimi autori:
Giulia Menta, Laura Pellizzaro, Valentina Scagno, Chiara Ghiotto, Mattia Stella
e la loro fiaba che contiene un tema importante: quello dell’impegno sociale.
“Il messaggio finale è molto profondo: il passato, per quanto tragico, non deve essere cancellato (ma scritto sui muri), affinché possa agire come agente di cambiamento”. Antonella Bastone.
I nostri ragazzi hanno menti meravigliose; non smettete mai di alimentarle; loro sono il futuro, loro possono far cambiare le cose!
Correva l’anno 1945 nella cittadina di Hiroshima; qui si trovava, in uno dei più alti palazzi della città, raffigurata a monocromo, la figura di un Uomo senza volto che incombeva sugli astanti con un senso di profonda frattura esistenziale, sgradevole ai passanti.
Tutte le notti usciva dal muro, lui non era che un avvertimento, la rappresentazione dell’Uomo nel futuro, non un futuro troppo lontano dal nostro; un futuro dove l’aria non era null’altro che una nube di gas tossici e radiazioni.
Raffigurato come un’entità priva di senso, anche con un abito che non lasciava trasparire alcuna emozione. L’unica speranza che lo teneva in vita era la convinzione che, uscendo dal muro e raccontando la sua storia agli uomini, si sarebbe evitata una tragedia. Si trattava di una tragedia ben specifica, verificatasi poi il giorno in cui il sole cadde sulla terra: non la fine del mondo ma di un mondo, il giorno 6 agosto 1945, quando la prima bomba della storia cadde sulla città di Hiroshima. Lui era a conoscenza del disastro che sarebbe accaduto e delle sue conseguenze così, ad ogni tocco della mezzanotte, faceva visita ad ogni casa tracciando il suo percorso con rappresentazioni artistiche di ciò che sarebbe avvenuto. Si serviva di vernici, bombolette ed acrilici color rosso sangue. I cittadini si svegliavano ogni mattina con la città grondante, colma di graffiti. Più giorni passavano, più queste immagini terrificanti aumentavano e, per rendere tutto più credibile, l’Uomo cominciò a rappresentare anche altri pericoli, altri avvertimenti che inevitabilmente divenivano poi realtà: ma i cittadini, facendo finta di niente, iniziarono a cancellarli e a ritinteggiare le pareti. L’Uomo dal volto sconosciuto, ormai stanco e deluso dal sciocco comportamento della gente e dalla sua incomprensione, tornò nel muro; il giorno seguente la bomba esplose, una nube gigantesca di fumo coprì la città e la luce scomparve per parecchi giorni.
Quando i gas si dispersero, si vide rimasto intatto solo il muro dove era collocato il graffito ma dell’Uomo che vi era prima raffigurato non ve ne era più neanche l’ombra.

Continua CreaTTivo. Ecco la terza fiaba metropolitana creata dai ragazzi della 3A del Liceo Artistico Canova di Vicenza che, non ci stancheremo mai di dirlo, sono stati davvero grandi e ci hanno regalato delle grandi emozioni.
E ora noi vogliamo fare emozionare voi!
Questa volta i nostri giovani bravissimi autori sono:
Miriam Giavarina, Nikita Ponzin, Tommaso Polito, Susanna Bedin, Caterina Dal Bianco e la loro storia ha come protagonista Timoty, un anti-eroe che fa atti di vandalismo e non rispetta le regole (Bastone) e…
Timoty aveva la reputazione di non rispettare le regole né tantomeno l’ambiente. Era conosciuto da tutti nella sua città, inquinava e si comportava come una persona incivile.
Una vecchietta, apparentemente innocua, vedendolo comportarsi così lo avvertì dicendogli di stare attento alle sue azioni perché ci sarebbero state delle ripercussioni.
Timoty, non dando troppo peso alle parole della signora, non cambiò il suo comportamento.
La sera seguente il ragazzo ebbe una visita inaspettata; mentre imbrattava un muro con delle scritte di poco gusto sentì chiamare il proprio nome alle spalle.
Si voltò e vide la vecchietta del giorno precedente e prendendosi gioco di lei non si rese conto di quello a cui stava andando incontro.
La vecchietta infatti era una maga molto potente che, sentendosi presa in giro, con forza lo spinse verso il muro che lo inghiottì.
Timoty, d’ora in avanti sarebbe stato parte del muro.
La strega prima di lasciarlo gli disse che sarebbe rimasto intrappolato finché, lavorando ogni notte, non avesse ripulito la sua città. La maga infatti gli donò dei poteri magici: con un solo schiocco di dita avrebbe potuto ripulire e piantare alberi dove era necessario.
Passarono i mesi e Timoty capì di aver sbagliato e che quello sarebbe stato il suo compito e la sua missione nella vita.
La vecchietta vedendolo pentito decise di dargli la possibilità di avere un aiutante per continuare a pulire la città.
Allora gli disse di dipingere sul muro la persona che avrebbe voluto come aiutante e lui disegnò una ragazza a suo piacimento.
Da allora, la ragazza prende vita e ogni notte insieme puliscono quello che gli uomini, maleducati come era lui un tempo, sporcano e imbrattano nella città.