La ninna nanna del Re

coniglio

La lepre stava cercando cibo, in fretta perchè non era buona cosa stare fuori dalla propria tana a lungo.
Era una femmina, e aveva da poco avuto i cuccioli che la aspettavano

affamati. Temeva di incontrare altri animali, altrettanto affamati che avrebbero visto in lei un ottimo pranzo e temeva di incontrare l’uomo, il più pericoloso di tutti gli animali.

Prima di vederli annusò il loro odore, e l’istinto le disse di scappare.

Ma mentre si stava puntando con le lunghe zampe posteriori pronta al balzo verso la sua tana, pronta alla fuga, sentì il canto.

Una voce dolcissima, una ninna nanna cantata per far dormire tutti i bambini del mondo, tutti i cuccioli di ogni animale, senza nessuna distinzione di razza, genere o colore.

La lepre si voltò e con piccoli saltellì si avvicinò, senza paura, alla donna che avanzava cantando con le mani sul ventre; cantava per il suo piccolo Re.

I pastori

pastori

Nei campi, alle porte di Betlemme, s’intravvedeva un falò. Tutt’intorno sedevano i pastori per riscaldarsi perché era inverno e le notti erano fredde. Il gregge riposava tranquillo in cerchio intorno a loro. Soltanto i cani erano in movimento e si spostavano senza posa da una parte all’altra, come dei bravi cani da guardia. Samuele, il più giovane dei pastori, sospirò: “Come sarebbe bello se non ci fossero più lupi a minacciare il gregge” Giacobbe scosse la testa e replicò: “ A che serve sognare? Finché ci saranno pecore, ci saranno anche lupi che vogliono prenderle!” Allora il vecchio Elia sollevò la testa canuta, fissò i compagni con i suoi occhi chiari e disse con tono misterioso: “Chi lo sa, chi lo sa? E’ scritto che verrà un giorno in cui lupi e agnelli pascoleranno tranquillamente insieme” Samuele desiderò subito sapere: “Quando verrà questo giorno?” Il vecchio scosse la testa pensieroso:”La scrittura dice che un giorno verrà il figlio di Dio sulla terra come uomo fra gli uomini. Allora non ci sarà più odio sulla terra e la pace regnerà tra gli uomini e tra gli animali. Quando questo giorno verrà, nessuno lo può sapere”.
I pastori, pensierosi, fissavano il fuoco. Tutt’a un tratto udirono un meraviglioso canto, così dolce che commosse il loro cuore. Si voltarono in direzione del motivo: sulla strada che portava alla città scorsero un uomo anziano e una giovane donna. La donna era avvolta in un mantello blu col cappuccio. Li accompagnava un asinello. La donna cantava, cantava per il Bambino che portava in grembo e una pace serena conquistò l’anima di coloro che l’ascoltarono…

La luce nella lanterna- George Dressig

Patrizia Kovscs – Illustrator

Il canto del gallo

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Patrizia Kovacs

Il gallo si muoveva altezzoso in mezzo alle sue galline, che leste raccoglievano il poco becchime  sparso per terra.

Era vecchio, quasi sordo, e aveva perso la baldanza degli anni in cui era un giovane galletto sempre pronto alla rissa, ma sapeva tenere a bada le femmine del suo pollaio, e il suo canto all’alba non aveva perso il suo vigore, e la sua potenza.

Era pomeriggio inoltrato, e rimase sopreso quando vide arrivare la coppia che camminava accanto all’asino. L’essere umano in genere non lo interessava, lo riteneva stupido, sempre attaccato ai soldi o alla bottiglia. Ma loro erano diversi. Non vedeva bene da un occhio, perciò piegò la testa e li guardò con l’occhio buono mentre passavano vicino al suo pollaio.

Forse non vide con l’occhio da povero vecchio gallo, ma vide con il cuore di una piccola anima semplice.

E non ebbe dubbi. Quando Maria e Giuseppe gli passarono davanti  furono accompagnati dal suo canto, potente, indiscusso e  maestoso, che continuò fino a sera.

Un canto degno di un re.

La mendicante

 

mendicante

Patrizia Kovacs

 

La mendicante era seduta sul freddo selciato, appoggiata al muro di una vecchia casa. La conoscevano tutti nel piccolo villaggio e spesso rimediava un pezzo di pane e un pò di zuppa calda.

Guardò la coppia che arrivava lenta dal sentiero. Camminavano a fatica, e lui era pallido e serio, lei era stanchissima ma con un viso sereno.

Passarano accanto a lei e l’uomo guardò con inconsapevole insistenza la ciotola con dentro la zuppa che la donna teneva in mano.

-Avete fame?- chiese la mendicante alla coppia.

_ Si – rispose con un filo di voce la donna.

La mendicante guardò la propria misera zuppa  – Ho poco, ma quel poco possiamo dividerlo. E divise con loro il suo poco cibo.

Quando la coppia ringraziandola se ne andò, la mendicante guardò la sua ciotola e vide che era colma di ottima zuppa bollente.

L’ inchino della montagna

Sulla strada trovarono una montagna impervia. Nemmeno l’asinello sarebbe riuscito ad attraversarla.

Giuseppe si sentì sfinito. “Ti porterò fra le mie braccia se servirà, ma troveremo il modo di passare.”

Maria guardò quell’uomo buono. Sorrise.

La montagna si inchinò alla Regina che portava il piccolo Re nel suo ventre, aprendosi in un lungo sentiero.

Patrizia Kovacs – L’inchino della montagna

Lei porta la vita

Il giorno si levò, e Maria e Giuseppe ripresero il viaggio sulla terra arida e secca. Maria guardò triste il suolo senza vita e fece un sospiro.

Sottili, ma forti, lunghi steli di verde linfa nacquero al suo passaggio…

Lei portava la vita…

Patrizia Kovacs

La stella

Scese la notte cupa e fredda.  “Dobbiamo fermarci, è troppo buio per continuare” . Giuseppe si tolse il mantello e con rispetto coprì le esili spalle di  Maria, e guardò preoccupato i suoi occhi lucidi ammirare il cielo. Vide il suo improvviso, bellissimo sorriso. Si voltò a scrutare la notte e guardarono insieme la lucente Stella.

Patrizia Kovacs

Il dono del fiume

Patrizia Kovacs – il dono del fiume

 

Durante il loro cammino Maria e Giuseppe incontrarono un fiume che non potevano attraversare. Maria era tanto stanca e non potevano nè  continuare nè fermarsi.

Il fiume intenerito si ghiacciò per farli passare…