La notte scese piano nel bosco silenzioso e come una signora elegante indossò il suo mantello di stelle lucenti; piccoli brillanti che la illuminarono, mentre il gelo della notte si posò sulle case addormentate del vicino villaggio.
L’ uomo camminava piano nei sentieri intricati del bosco, e senza nessun timore delle ombre buie che lo accompagnavano, avanzava sicuro verso il villaggio.
Arrivava ogni anno al primo di dicembre; nessuno sapeva chi fosse, nessuno sapeva il suo nome, e nessuno l’aveva mai visto in volto: si raccontava che fosse uno spirito del bosco che tornava a cercare un ricordo; qualcuno diceva che fosse un angelo che arrivava ad annunciare il Natale. Qualcuno aveva cercato di spiarlo attraverso i vetri della finestre, opachi di gelo, ma non aveva visto altro che un albero con i rami innalzati al cielo, ma tutti avevano sentito la bellissima musica del suo violino.
Quando le campane della piccola chiesa annunciavano la mezzanotte, la musica meravigliosa del violino partiva lenta, come un canto dolcissimo, e scivolava fra i sentieri del bosco accarezzandole, facendole fremere, le foglie dei castagni secolari, e si perdeva verso la valle che portava al villaggio; si insinuava fra le case, avvolgendole, sfiorandole con le note; si infilava nelle fessure dei muri e delle finestre e invadeva le case e i loro abitanti addormentati, portando la quiete nei cuori.
– Io voglio sentire la musica – urlò la piccola Gemma danzando.
-Io voglio vedere l’uomo con il violino- disse Keil che voleva fare il coraggioso.
Shhh… -disse piano la nonna – la magia si ripete ogni anno per chi sa ascoltare…