La calza

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Illustrator Patrizia Kovacs

C’era una volta una vecchia calza da camino che, da giovane, veniva sempre esposta sul grande camino di casa e la sera di Natale quando passava il grande Vecchio,  la riempiva di doni meravigliosi per i bambini della casa.

Poi il tempo era passato, i bambini erano cresciuti ed erano arrivati altri bambini, e la vecchia calza aveva perso il suo bel colore rosso, e a furia di essere presa di mano in mano si era un po’ rovinata e aveva qualche toppa, così non veniva più usata a Natale  e, al suo posto, sul camino c’era una calza giovane, giovane, nuova di zecca.

La povera calza si sentiva messa da parte ed era molto triste perchè nessuno la guardava più e stava abbandonata in un angolo tutta sola; eppure aveva reso felice i bambini di quella casa che ora l’avevano dimenticata.

Così un giorno decise: – me ne vado, cecherò fuori da qui qualcuno che riconosca il mio valore – e prese le sue poche cose, si appallottolò e, con un balzo, rotolò fuori dalla finestra.

Ah… che meraviglia, aria fresca, e un mondo nuovo da scoprire –  la vecchia calza si sentiva davvero bene, era proprio una bella avventura. Dopo un pò che rotolava di qui e di là, passò un bambino che scambiandola per una palla la lanciò per aria e … ohhhhhh, la vecchia calza non aveva mai volato così in altò e per un po’ rimase sorpresa a guardare il mondo così  lontano, ma poì cadde rovinosamente su un prato e rotolò fino al lago.

povera me, pensava la vecchia calza, sono propria finita male, come farò ad uscire da qui? –

In quel momento, una piccola paperella, scambiandola forse per un ghiotto pezzo di cibo, la beccò piano facendole un gran solletico e la fece arrivare a riva. La vecchia calza esausta si srotolò e resto sull’erba; era bagnata fradicia e faceva davvero freddo, ma complice un leggero sole, dopo un po’ era di nuovo asciutta.

Mentre stava pensando a cosa l’aspettava, passarono due bambini vicino al lago e la bambina disse – Guarda, una calza di Natale – la bambina la prese  e infilò la sua manina per scovarci qualche tesoro.

-Non c’è niente dentro, ma è proprio calda, la userò come scaldotto per le mie mani-  disse la bimba, e detto fatto, la vecchia calza  era diventata uno scaldotto da mani e la bambina, che aveva le mani gelide, se la stringeva al petto  e ripeteva – sono stata molto fortunata a trovare questa calza –

La vecchia calza era davvero contenta, ora, perchè finalmente era ancora utile a qualcuno e si sentiva importante. La bimba la portò nella sua povera casa e la mostrò alla mamma raccontandole di come le avesse scaldato le manine gelide, e la vecchia calza fu così fiera che si  commosse fino alla lacrime.

E da allora, ogni Natale, la vecchia calza fu appesa al camino di casa per attendere i doni del Natale e nessuno la trovò mai più, troppo vecchia o poco elegante,  e quando la bambina diventò grande, la calza fu usata per  i suoi figli, e poi per i figli dei suoi figli.

– E’ proprio come la nostra calza- dissero  felici Keil e  Gemma  indicando la loro vecchia calza appesa al camino. La nonna, in silenzio,  guardò la vecchia calza rossa rovinata dal tempo e piena di toppe e,  con gli occhi lucenti,sorrise.

 

 

 

Una piccola renna

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Illustrator Patrizia Kovacs

C’era una volta  di tanto, tanto tempo fa,  un piccolo villaggio, così piccolo che aveva solo tre case e un fienile.

Erano famiglie con brave donne e uomini lavoratori, e tanti bambini,  tutti molto poveri, ma invece di aiutarsi l’un l’altro, litigavano ogni giorno per ogni cosa: uno era il proprietario del fienile, e una dell’unica mucca e uno era il contadino che aveva tre galline. Il proprietario della mucca voleva mettere il suo animale nel fienile, per scaldarlo e farlo mangiare, e in cambio avrebbe dato un pò di latte, ma il proprietario del fienile voleva più latte in cambio, e dare meno fieno.  Entrambi volevano le uova fresche delle galline del contadino, ma questo voleva troppo latte, e voleva un posto nel fienile,  e così via; ogni giorno queste persone litigavano, e le mogli litigavano insieme a loro.

-E i bambini? – chese la piccola Gemma un pò triste perchè non poteva sopportare i litigi.

-I bambini fanno quello che insegnano i genitori – rispose la nonna, -e anche loro litigavano per ogni sciocchezza.

Quell’anno era stato molto duro, le tre famiglie non avevano quasi nulla da mangiare e invece di dividere il poco a disposizione, litigavano ancora di più. Era la vigilia di natale e aveva iniziato a nevicare,  e i figli del contadino guardavano incantati fuori dalla finestra lo spettacolo del bosco imbiancato, quando la più piccola gridò:

-C’è un animale fuori! –  Uscirono nel grande prato, nonostante il freddo gelido, magari potevano catturarlo e avrebbero avuto qualcosa da mangiare per il loro natale, ma quando arrivarono davanti all’animale si accorsero che era una bellissima, piccola renna, un cucciolo, che li guardava con grandi occhi spaventati; forse si era perso, e doveva essere davvero lontano dal suo branco perchè non si era mai vista una renna da quelle parti.

Anche le altre famiglie, curiose, erano uscite a vedere cosa stesse succedendo, ed ora erano tutti insieme a guardare il cucciolo di renna che sembrava affamato e infreddolito.

– E’ la renna di babbo natale! – dissero i bambini emozionati.

-Avrà fame? – disse una donna.  – E sicuramente avrà freddo – disse un’altra.

-Portiamolo nel fienile – dissero i bambini.

Insieme, entrarono nel fienile e, insieme, sistemarono la mucca, che ebbe un  po’ di fieno, accanto alla piccola renna, che ebbe anche il suo latte. La piccola renna li guardava con i suoi occhi quieti e dolcissimi ed era bello essere lì tutti insieme. I bambini si sedettero attorno a lei per coccolarla e le donne si sorrisero  l’un l’altra.

Il contadino allora decise di portare le poche uova e il vino rosso che aveva in casa per dividerlo con gli altri, e il proprietario della mucca portò il latte tiepido per i bambini; il proprietario del fienile portò il pane che la moglie faceva in casa, e per la prima volta mangiarono tutti insieme, parlando e ridendo come non avevano mai fatto, e quando venne la mezzanotte, e i bambini si erano ormai  addormentati accanto alla piccola renna , si guardarono e si sorrisero: era stata una bellissima vigilia di Natale.