Vi portiamo con noi…

Possiamo uscire a fare qualche passeggiata, è vero, ma come è giusto, solo lo stretto indispensabile;  stanno chiudendo i parchi, e non tutti hanno la fortuna di abitare vicino al bosco.

Così, io e la mia anima gemella a quattro zampe, vi portiamo con noi, nel bosco... qualche minuto in mezzo al suo colore, al suo calore di umido e verde, accompagnati dai suoi profumi e dai suoi rumori.

Basta lasciarsi andare, respirare, a lungo e concedersi pochi minuti di quiete… e lasciare che le immagini e i suoni parlino alla nostra anima.

Restiamo in ascolto…

La fiaba che insegna il team building

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Adolf Borne

Un uomo aveva un asino che lo aveva servito assiduamente per molti anni; ma ora le forze lo abbandonavano e di giorno in giorno diveniva sempre più incapace di lavorare. Allora il padrone pensò di toglierlo di mezzo, ma l’asino si accorse che non tirava buon vento, scappò e prese la via di Brema: là, pensava, avrebbe potuto fare parte della banda municipale. Dopo aver camminato un po’, trovò un cane da caccia che giaceva sulla strada, ansando come uno sfinito dalla corsa. “Perché‚ soffi così?” domandò l’asino. “Ah,” rispose il cane, “siccome sono vecchio e divento ogni giorno più debole e non posso più andare a caccia, il mio padrone voleva accopparmi, e allora me la sono data a gambe; ma adesso come farò a guadagnarmi il pane?” – “Sai?” disse l’asino. “Io vado a Brema a fare il musicante, vieni anche tu e fatti assumere nella banda.” Il cane era d’accordo e andarono avanti. Poco dopo trovarono per strada un gatto dall’aspetto molto afflitto. “Ti è andato storto qualcosa?” domandò l’asino. “Come si fa a essere allegri se ne va di mezzo la pelle? Dato che invecchio, i miei denti si smussano e preferisco starmene a fare le fusa accanto alla stufa invece di dare la caccia ai topi, la mia padrona ha tentato di annegarmi; l’ho scampata, è vero, ma adesso è un bel pasticcio: dove andrò?” – “Vieni con noi a Brema: ti intendi di serenate, puoi entrare nella banda municipale.” Il gatto acconsentì e andò con loro. Poi i tre fuggiaschi passarono davanti a un cortile; sul portone c’era il gallo del pollaio che strillava a più non posso. “Strilli da rompere i timpani,” disse l’asino, “che ti piglia?” – “Ho annunciato il bel tempo,” rispose il gallo, “perché‚ è il giorno in cui la Madonna ha lavato le camicine a Gesù Bambino e vuol farle asciugare; ma domani, che è festa, verranno ospiti, e la padrona di casa, senza nessuna pietà, ha detto alla cuoca che vuole mangiarmi lesso, così questa sera devo lasciarmi tagliare il collo. E io grido a squarciagola finché‚ posso.” – “Macché‚ Cresta rossa,” disse l’asino, “vieni piuttosto con noi, andiamo a Brema; qualcosa meglio della morte lo trovi dappertutto; tu hai una bella voce e, se faremo della musica tutti insieme, sarà una bellezza!” Al gallo piacque la proposta e se ne andarono tutti e quattro. 

I nostri quattro amici arrivano davanti a una casa e lì decidono di fermarsi perchè sono stanchi e affamati. Spiando alla finestra vedono una tavola imbandita con ogni ben di Dio e dei briganti seduti attorno ad essa; i quattro decidono di cacciare i briganti e dopo averci ragionato, hanno un’idea: il cane salta sulla groppa dell’asino, il gatto su quella del cane e il gallo su quella del gatto, e cominciano a fare un gran baccano.

Uno raglia, uno abbaia, uno miagola e l’altro canta così forte che i briganti si spaventano e scappano, pensando ci sia uno spettro. Così i nostri amici entrano in casa e ne prendono possesso, e quando i briganti tornano per vedere se davvero c’è un mostro, riescono a scacciarli definitivamente usando, ognuno, le proprie armi: un bel calcio, unghie affilate, un morso, e un chicchirichì gridato nelle orecchie.

Inutile dire che i nostri eroi rimangono nella casa, per sempre sereni e contenti: una bella rivincita, per chi, ritenuto troppo vecchio e ormai incapace di produrre lavoro, viene messo in disparte, metaforicamente, viene fatto morire.

Questa bellissima fiaba dei fratellli Grimm ci mostra due cose importanti: l’essere umano ha la capacità di non farsi abbattere dalle difficoltà ma può sempre trovare nuove soluzione utilizzando le proprie risorse interiori, soprattutto quando opera in gruppo – attivazione del team building: ogni personaggio trova un suo ruolo specifico attraverso cui riesce a realizzare le proprie personali attitudini e capacità – Bastone. Le fiabe raccontate agli adulti –  e proprio dal lavoro comune trova la forza di diventare un ottimo problem solving e riesce a  raggiungere il proprio fine.

E come non notare che il gruppo si realizza al meglio proprio grazie alla diversità di ognuno di loro? Sono le loro  caratteristiche, uniche e personali che riescono a cacciare i briganti!

Un messaggio di integrazione ancora più attuale ai nostri giorni.

 

Consigli di lettura

SAMSUNG CSC

“Non solo per i più piccoli, ma anche per i grandi, che a volte, alle prese con lo stress e i problemi di ogni giorno si dimenticano di fermarsi, e di guardarsi intorno. Questa favola metropolitana racconta la storia, vera, di un uomo buono, cha ha salvato una tartaruga dall’ignoranza e dalla cattiveria dell’essere umano. E le ha regalato una vita migliore. Perché nessun animale è un oggetto…!

L’uomo e la tartaruga la nostra favola metropolitana, con i disegni di Patrizia Kovacs.

Puoi leggere le prime pagine, commentarlo, e  acquistarlo sul sito  Il mio Libro.

Buona lettura!