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La Luce di Yule: Trasformazione attraverso il Buio
Oggi è il primo giorno di Inverno che coincide con il primo giorno di Yule , la festa del Solstizio d’Inverno, il momento dell’anno in cui la notte è più lunga e il giorno più breve.
È il punto di massimo buio… e proprio per questo il punto in cui la luce ricomincia a tornare.
Da Yule in poi, anche se quasi impercettibilmente, le giornate iniziano ad allungarsi.
Un tempo nuovo di silenzio, interiorità, riposo. Preparazione. La natura non chiede di fare, chiede di stare.
Yule non celebra la luce che splende, ma la luce che nasce nel buio e ci ricorda che la Luce non arriva quando tutto è risolto. Arriva quando il buio è stato attraversato, onorato, abitato.
Nel giorno della notte più lunga non celebriamo la fine dell’oscurità,
ma la sua trasformazione.
Celebriamo il momento in cui la vita, silenziosamente, decide di continuare.
La Luce che ritorna non è improvvisa né fragorosa.
È un sussurro.
Un seme.
Una promessa fragile e potentissima allo stesso tempo.
Yule ci invita a rallentare, a deporre le armature, a riconoscere che anche ciò che è stato difficile ha avuto un senso nel nostro cammino.
Gli Animali conoscono Yule da sempre: rallentano, risparmiano energie, si ritirano. Ascoltano. Non oppongono resistenza al buio. Lo attraversano.
Per questo Yule è anche un tempo di: rispetto dei ritmi, quiete condivisa, presenza senza richiesta.
In questo passaggio non ci viene chiesto di essere forti, ma veri.
Di accogliere ciò che siamo diventati e di affidarci al nuovo ciclo con fiducia.
La Luce ritorna.
E con lei, la possibilità di rinascere,
non come eravamo prima,
ma come siamo pronti ad essere ora.
Buon Yule…
Storia di un Porro e di una Farfalla, una fiaba contro la violenza di genere

Una fiaba per bambini.
Una verità per gli adulti.
Un messaggio per tutti.
Un Porro e una Farfalla si incontrano, si scelgono, si amano…
Finché il Porro confonde l’amore con il possesso.
La forza con il controllo.
La paura con la gelosia.
E la Farfalla, che era nata per volare, perde i suoi colori e le sue ali.
Proprio come accade nella vita reale, quando chi dice di amare… ferisce.
Quando il controllo si traveste da amore.
Quando la libertà dell’altro diventa una “minaccia”.
È una fiaba che parla ai bambini —
per insegnare loro che l’amore non fa mai male.
Che il rispetto è la prima forma di cura.
Che nessuno deve perdere le proprie ali per stare accanto a qualcuno.
Ed è una fiaba che parla anche agli adulti —
per ricordare che l’amore vero non imprigiona,
non soffoca, non umilia, non spezza.
L’amore vero custodisce, accoglie e lascia volare.
Sempre.
Perché “l’amore, quello vero, rende liberi e non fa prigionieri”.
Questa storia nasce come seme di consapevolezza,
come abbraccio per chi ha sofferto
e come protezione per chi crescerà domani.
🌹 25 novembre – Giornata contro la violenza sulle donne
Dedico questa fiaba alle Farfalle che hanno perso le ali
e a quelle che le stanno ritrovando.
E ai Porri che stanno imparando a riconoscere la differenza
tra amare e possedere.
Questa piccola fiabe ha già parlato in molte scuole, ai più piccoli e ai più grandi. E’ stata raccontata in teatro dall’associazione donn.e – una bellissima installazione – in tanti video, e ha portato il suo importante messaggio di cambiamento. Di nuovo rispetto. Di vero amore.
Ma il suo Viaggio non è ancora finito, e di strada c’è n’è ancora tanta da fare…
Con i disegni della mia preziosa e insostituibile Rita Angelelli bravissima grafica editoriale, amica e sorella di anima.
Se vuoi leggerla, se vuoi donarla, se vuoi raccontarla… la trovi qui
Storia di un Porro e di una Farfalla, su amazon
Il Ruolo degli Adulti nel Dialogo AI-Bambini

“I bambini parlano con l’intelligenza artificiale.“
Lo leggiamo ovunque. Ed è sempre accompagnato da toni allarmati:
“Si stanno affidando a un computer!”
“Non sanno più parlare con gli adulti!”
“L’AI rovinerà l’infanzia!”
Ma forse stiamo guardando nel posto sbagliato.
Il punto non è che i bambini usano l’intelligenza artificiale per parlare delle loro emozioni.
Il punto è perché ci parlano.
Secondo Common Sense Media, il 72% degli adolescenti ha già utilizzato almeno una volta un “compagno AI”, e oltre il 50% lo fa regolarmente.
📌 Internet Matters segnala che il 23% dei bambini vulnerabili usa chatbot perché «non ha nessun altro con cui parlare».
📌 Uno studio pubblicato su JAMA Network mostra che oltre il 13% dei giovani usa l’AI quando si sente triste, nervoso o arrabbiato.
📌 E l’Università di Cambridge avverte che molti chatbot non specializzati mostrano un “gap di empatia” che i bambini non sono in grado di riconoscere.
Sono dati importanti. Ma ciò che raccontano non è il rapporto tra bambini e tecnologia.
È il rapporto tra bambini e adulti.
Se un bambino di 7, 10 o 12 anni cerca conforto, ascolto, rassicurazione o semplicemente uno spazio sicuro in un sistema informatico… significa che non riesce a trovarlo negli esseri umani attorno a lui.
Non è una colpa.
È un segnale.
🧩 Vuol dire che forse non si sente ascoltato.
🧩 Forse ha paura di essere giudicato.
🧩 Forse sente che gli adulti non hanno tempo.
🧩 Forse non trova le parole, e non trova qualcuno che lo aiuti a trovarle.
E allora chiede a un assistente digitale, perché non interrompe, non alza la voce, non minimizza, non dice “non è niente”, non dà l’impressione di avere fretta.
L’intelligenza artificiale, piaccia o no, sta diventando uno specchio: non dei bambini, ma degli adulti.
Delle nostre mancanze di presenza, di ascolto, di tempo di qualità.
Della nostra difficoltà a dialogare con loro nel loro linguaggio e nei loro ritmi.
Per questo credo che la domanda giusta non sia:
❌ “Come impediamo ai bambini di parlare con l’AI?”
ma:
✅ “Come facciamo in modo che non ne abbiano bisogno?”
Perché quando un bambino sente di avere accanto adulti capaci di ascolto, empatia e disponibilità emotiva…
non va a cercare risposte in un algoritmo.
Viene da noi…
E’ ancora più chiaro quanto sia urgente tornare a costruire relazioni che ascoltano davvero.
La tecnologia non è un nemico: è uno specchio.
E ciò che ci restituisce oggi è il bisogno profondo, nei bambini e negli adulti, di sentirsi visti, compresi e accolti.
Per questo a gennaio partirà un percorso di comunicazione consapevole, pensato per genitori, educatori e professionisti che vogliono recuperare una competenza antica e preziosa:
👉 la capacità di parlare con il cuore, senza perdere chiarezza
👉 la capacità di ascoltare senza giudicare
👉 la capacità di creare legami che fanno sentire “io ci sono”
Un cammino per tornare ad essere gli adulti di cui i bambini hanno davvero bisogno.
Vuoi saperne di più? Scrivi a fiabeincostruzione.com oppure compila il modulo di seguito
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Crescere insieme: la magia della comunicazione tra scuola e famiglia
Ogni bambino cresce tra due mondi che si incontrano ogni giorno: la scuola e la famiglia.
Quando questi due mondi riescono a comunicare in modo autentico, nasce qualcosa di prezioso: un legame che sostiene, incoraggia e accompagna il bambino nel suo percorso di crescita. 🌱
Una comunicazione efficace non è fatta solo di parole, ma di ascolto, rispetto e fiducia.
È saper parlare con il cuore, condividere osservazioni e preoccupazioni senza giudizio, cercando sempre un terreno comune per il bene del bambino.
Quando insegnanti e genitori si sentono alleati, il bambino lo percepisce: si sente accolto, compreso e più sicuro di sé.
E questo fa tutta la differenza. 💫
Costruiamo insieme un dialogo aperto, gentile e sincero — perché crescere non è mai un percorso da fare da soli.
✨
Quando scuola e famiglia si ascoltano davvero, ogni bambino trova il suo posto nel mondo. 💛 #crescereinsieme #scuolafamiglia
A gennaio partirà un corso online di comunicazione efficace rivolto a insegnanti, educatori e a chi lavora ogni giorno con i bambini.
Se sei interessato e vuoi ricevere maggiori informazioni, compila il modulo qui sotto oppure scrivi a: fiabeincostruzione@gmail.com
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“Mi fido di te”: la forza della fiducia e della comunicazione

Quanto è importante una buona comunicazione nella vita di tutti o giorni? In famiglia, al lavoro, con gli amici, tra genitori e figli, nelle coppie…
La comunicazione è alla base di ogni relazione autentica.
Saper comunicare in modo efficace, rispettoso e sincero è una competenza fondamentale — eppure, quasi nessuno ce la insegna.
E sarebbe così importante impararla fin da piccoli. 🌱
Viviamo in una società dove spesso mancano modelli positivi, esempi concreti di ascolto, empatia e dialogo costruttivo.
E allora la domanda è: che esempio diamo ai nostri bambini?
Ogni bambino cresce grazie allo sguardo di chi gli sta accanto.
Famiglia e scuola sono i suoi primi specchi: attraverso le parole, i gesti e i silenzi, il bambino impara chi è e quanto vale. 🌱
Una comunicazione efficace, basata su ascolto e fiducia, è la chiave per costruire una relazione che fa crescere.
Non riguarda solo la scuola, ma ogni momento della vita: in famiglia, tra amici, sul lavoro.
Comunicare in modo empatico significa far sentire l’altro visto, accolto e capace.
Nel mio lavoro, nei percorsi di crescita ed evoluzione e come docente di comunicazione e competenze trasversali, incontro spesso adulti che non sono consapevoli delle proprie capacità — persone che, da bambini, non hanno ricevuto parole di fiducia, ma messaggi che li hanno fatti dubitare di sé.
Questo accade più spesso di quanto immaginiamo.
💬 Le parole contano.
Alcune frasi, anche dette senza cattive intenzioni, possono ferire o limitare:
❌ “Non sei capace.”
❌ “Lascia stare, lo faccio io.”
❌ “Non combinare guai.”
❌ “Sei sempre il solito!”
Altre, invece, aprono possibilità e costruiscono autostima:
✅ “Prova, sono sicuro che ce la puoi fare.”
✅ “Hai fatto del tuo meglio, e va bene così.”
✅ “Sono qui se hai bisogno, ma fidati di te.”
✅ “Mi fido di te.”
Ogni volta che un adulto comunica fiducia, semina dentro il bambino la convinzione di potercela fare.
Ed è da quella fiducia che nasce l’autonomia, la consapevolezza e la sicurezza interiore.
Come scriveva Bernhard Bueb:
“Nessun bambino è perduto se una maestra ha fiducia in lui.”
E potremmo aggiungere: nessun bambino è perduto se anche un genitore, ogni giorno, trova il coraggio di dirgli — con parole, gesti e sguardi —
💛 “Mi fido di te.”
La Magia dei Libri Antichi. Le Fiabe di Leonardo Da Vinci


Sono sempre alla ricerca di libri antichi, soprattutto di Fiabe: da sempre amo i libri. L’odore della carta stampata ha sempre avuto il potere di farmi sentire bene. Di farmi sentire a casa.
L’odore della carta di un vecchio libro, delle sue pagine ingiallite, della sue imperfezioni e fragilità che sono il Dono degli anni – e proprio per questo hanno un grande valore – mi fanno sentire avvolta in amorevole abbraccio. Un abbraccio forte, e tenero nello stesso tempo, un abbraccio profumato di vecchio e pulito. L’odore buono che hanno i nonni.
Una passione, un nutrimento. Quando ho trovato una vecchia edizione del libro Favole e Leggende di Leonardo da Vinci, sono rimasta incantata. Anche perché non le avevo mai lette – e conoscete la magia dei libri no? Loro e le loro storie ci vengono a cercare solo quando è arrivato il momento giusto di incontrarsi.
Trovare le parole antiche – ancora così attuali – che hanno raccontato storie, create dalla penna di un personaggio così geniale e unico, e forse per questo così misterioso, è stato davvero un Dono prezioso.
Leonardo Da Vinci segnava le sue storie, per la maggior parte inventate, sui sui famosi codici. L’unico e costante personaggio delle sue favole e leggende, è la natura: l’acqua, l’aria, il fuoco, la pietra, le piante e gli animali hanno una vita, un pensiero, una parola. L’uomo invece vi compare e agisce come strumento inconsapevole del Fato, la cui azione, cieca e inarrestabile, distrugge spesso vinti e vincitori.
–L’uomo è il Guastatore d’ogni cosa creata- scrisse Leonardo nel libro delle profezie, e mai come oggi , nella lunga storia del nostro pianeta, una sentenza è stata più vera e più tragicamente attuale” Leonardo da Vinci – Favole e leggende – Edizioni Giunti Nardini Editore.
Non smettiamo mai di leggere le Fiabe…
Celebrare Samhain: Onora gli Spiriti e la Natura
Alla vigilia di Novembre i folletti sono particolarmente tristi, perché secondo il vecchio calendario gaelico, questa è la prima notte d’inverno.
In questa notte danzano con gli spettri e il pooka ( spirito animale) si aggira, e le streghe lanciano i loro incantesimi, e le fanciulle imbandiscono una tavola nel nome del diavolo, affinché l’ombra del loro futuro innamorato possa entrare attraverso la finestra ed assaggiare il loro cibo. Fiabe irlandesi – Yates
Questo è il periodo più misterioso di tutto l’anno; fate attenzione nelle lunghe notti nebbiose, odorose e umide; i piccoli elfi e persino le fate diventano particolarmente dispettosi e non sapete chi potreste incontrare: E se vi sentite chiamare, e siete nel bosco, non prestate attenzione, anche un viso amico potrebbe rivelarsi nella sua forma reale.
Queste sono le notti in cui ogni magia , buona o terribile, si può realizzare…
Gli antichi popoli celti la chiamavano la notte del Samhain che significa rinascita, il seme che si stacca dalla terra per congiungersi alla Madre Terra, la fine di un ciclo vitale. E la natura si prepara a dar vita a una nuove nascita con la preparazione dei nuovi semi a fecondare la Terra. Ogni nuovo ciclo era un momento magico: allora come oggi. È il momento di seminare nuove cose, di scegliere la terra più fertile e liberarla dalle vecchie sterpaglie ormai secche; e il tempo di nutrirle, di averne cura e di lasciare riposare perché possano mettere forti radici e svegliarsi in teneri germogli.
E’ il momento di onorare gli Avi, gli Anziani che vegliano su di noi, e di onorare gli Spiriti Animali che ci camminano accanto. Onorarli e ringraziarli. Possiamo preparare per loro un po’ di frutta, noci, dolci e fiori. Perché siano accolti con dolcezza. E una candela accesa accanto, perché il loro cammino sia avvolto dalla Luce.
È il momento di scegliere cosa lasciare morire per lasciare spazio alla nuova vita…possiamo scrivere su un foglio quello che non ci serve più e mentre lo ringraziamo per i doni che ti ha lasciato, lo bruciamo.
Poi prepariamo i nuovi semi…
Buon Samhain.
Scrittura Creativa e Fiabe: Un Minicorso Gratuito per Te
Le vacanze sono finite, si riprende la solita routine, il lavoro, la scuola. Le mille cose da fare!
A volte può essere stressante. In questo momento ancora di più perché sono giorni di grande cambiamento: stanno arrivando i nuovi giorni del Signor Autunno – il mio preferito e amato- e ogni passaggio di stagione richiede tanta energia per affrontarlo. Ancora di più il nostro corpo chiede riposo e la nostra anima chiede nutrimento. Come superare il trauma da ri-inizio?
Prima di tutto continuiamo a dedicarci alle cose che ci appassionano. Non esiste dire non ho più tempo!
Questo gentile Signore, il Tempo, è molto democratico e uguale per tutti. Gestire il proprio tempo, vuol dire imparare a gestire sé stessi.
E poi?
Leggete, leggete, leggete! Possibilmente Fiabe che sono sagge e messaggere millenarie…
E poi?
Restiamo in sintonia con la Madre Natura e i suoi ritmi: passate le esplosioni luminose tipiche dell’ estate, arriva la quiete pensosa dell’autunno. Seguiamo il consiglio dei Maestri Alberi e lasciamo andare quello che non ci appartiene più: è il momento migliore per liberarsi di oggetti inutili. Di abitudini logoranti. Di credenze limitanti. Di relazioni tossiche. Prepariamo il terreno per una nuova semina…
Occupiamoci delle piccole cose preziose che ci danno gioia, che ci fanno stare bene.
E per finire, noi abbiamo un suggerimento, e ti proponiamo una piccola sfida. Un prezioso regalo per te: ti piace scrivere? Hai una storia dentro il cuore che non trova le parole per essere liberata? O hai solo voglia di mettere alla prova il tuo talento letterario?
La scrittura è una meravigliosa pratica catartica che ci connette al nostro inconscio e fa uscire le parole che nemmeno sappiamo di avere.
Ecco IN REGALO un minicorso di scrittura fiabe che mette in gioco la tua creatività e fantasia.
Cosa fare per averlo: invia una mail con il tuo nome e indirizzo mail, oppure compila il modulo che trovi di seguito indicando la tua mail, ed è fatto!
Riceverai una mail al giorno per una settimana, con esercizi e prove di scrittura.
Accetti la sfida?
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La Grandezza Autentica: Segui il Tuo Vero Sé
“Ciò che determina l’eminenza non è tanto una vocazione alla grandezza, quanto la chiamata del carattere, l’impossibilità di essere diverso da quello che sei nella ghianda, e allora le ubbidisci fedelmente, oppure sei incalzato senza scampo dal suo sogno” J. Hilman – Il codice dell’Anima
Prima di venire al mondo, scegliamo quello che vogliamo essere. Scegliamo la missione della nostra Anima.
Poi nella nostra forma terrena ce ne dimentichiamo, e questa energia di realizzazione resta latente. Spesso nascosta. Spesso ignorata.
Cresciamo cercando di uniformarci ai bisogni di qualcun altro. Di essere accettati, amati. Non importa se non noi non accettiamo. Se non amiamo.
Cerchiamo di seguire il modello di vita, di valori e di pensiero che non ci appartengono. Lo stile di vita che questa società ci chiede per essere considerati.
Cerchiamo il lavoro che risponde alle aspettative genitoriali, o del partner. Oppure delle amicizie.
Senza ascoltare i nostri reali bisogni. Senza ascoltare il nostro cuore.
Ma quella energia è sempre lì, a ricordarci che stiamo vivendo la vita di qualcun altro.
Come? Un disagio che non riusciamo a comprendere.
Quel mal di stomaco che ci sveglia ogni mattina prima di andare al lavoro.
Quel senso di vuoto che non sappiamo spiegare… Eppure abbiamo tutto!
Così inizia il Viaggio. Il Viaggio dell’Eroe, la ricerca animica, che Jung definisce l’archetipo fondamentale dell’uomo. La ricerca di sé.
Possiamo scegliere di partire.
Fa paura. Fa male. È meraviglioso. E’ Unico.
Oppure scegliamo di restare a quella che chiamiamo casa. E continuiamo a indossare la maschera che abbiamo scelto per essere accettati.
Se abbiamo l’immenso onore e privilegio di vivere con un Animale, spesso questa energia si incarna in lui, il nostro Daimon, e lui, immenso Maestro ci mostra la strada per seguire il nostro Destino. Ci guida a trovare il Tesoro che ci sta aspettando.
Non c’è fama, ricchezza, grandezza che lo possa eguagliare.
L’ autentica grandezza – eminenza – deriva dalla fedele realizzazione della propria natura innata – il “daimon” – piuttosto che da un desiderio di grandezza esterna. Chi è fedele al proprio “sogno” interiore, alla propria essenza, trova la grandezza; chi non lo è viene “incalzato” da questa forza interiore senza scampo, costretto a seguirla. O a rimpiangerla…
E tu, sei pronto a iniziare il tuo Viaggio?
Il Viaggio dell’Eroe è un percorso di crescita ed evoluzione, unico e meraviglioso. Nel Viaggio non sei solo: io ti prendo per mano, e ti accompagno per un tratto di strada… Vuoi avere informazioni? Scrivi a animalreikiebenessere@gmail.com oppure compila il modulo di seguito




