Questo è il tempo. Improvvisamente abbiamo tanto tempo a disposizione, tempo allargato, sospeso, rallentato. Tempo che potremmo utilizzare per fare quelle cose che ci siamo sempre lamentati, prima, nella vita di prima, di non avere mai tempo di fare: per i propri hobbies, per stare di più con i figli, o con le persone che si amano. Per leggere quel libro che ammuffisce sul mobile. Per dormire. Per guardare quel film.
Per stare a casa, finalmente, che sono sempre di corsa e non mi fermo mai.
Ma ora che abbiamo tempo quasi non riusciamo a fare quello che prima ci sembrava di desiderare. Anzi ci sentiamo stressati dal tempo libero che ora si presenta, quasi minaccioso davanti a noi.
E mentre, noi umani – che ora, mentre abbiamo una porta spalancata su una nuova opportunità di essere – continuiamo a sentirci pericolosamente in gabbia, la natura si sta risvegliando, si sta prendendo spazi, spazi che sono sempre stati suoi, ma noi gli abbiamo portato via.
Qualcuno a dire il vero, ha cominciato a sbirciare al limite della propria porta che è aperta solo un poco, e si è accorto che gli uccellini cantano più forte, che se ti svegli all’alba, il canto dei galli sembra una fanfara – e che c’è davvero un gran, meraviglioso casino: sembra una vera festa.
Che nelle vie dello shopping di alcune città, ora passeggiano indisturbate anatre, e pavoni reali. Che nei porti italiani, sono tornati i delfini. Che l’aria è più pura.
Che la natura sembra stia tirando un gran sospiro di sollievo. Fa davvero impressione se pensiamo che stiamo lottando contro un virus che il respiro, lo toglie.
Qualcuno ha già cominciato a pensare che, per quanto ci manchi la vita di prima, non potremo più tornarci. Non vorremo, più tornarci, perché questi strani giorni, ci fanno paura ma ci stanno anche dando un grande insegnamento. Ci stanno mostrando il valore di cose, e di persone che forse prima non ce l’avevano. O semplicemente non vedevamo più.
Ci stanno insegnando l’importanza di rispettare Madre Terra, che ci dà la vita, di avere cura e rispettare la sua natura, animali e alberi. Perché solo così potremo tornare a respirare, insieme ad essa. E imparare il rispetto per noi stessi.
E’ il risveglio di una nuova coscienza. Un nuovo ciclo vitale, come la primavera che arriva dopo l’apparente sonno invernale. Un rinnovamento per tanti ma non per tutti.
La natura è generosa, dà la stessa lezione a tutti i suoi figli, ma li lascia liberi di scegliere, se imparare o meno. Se evolvere o restare fermi.
Così, dopo, ci sarà ancora chi lascerà spazzatura nei boschi, nelle acque immense dei mari, nel silenzio della montagna. Chi continuerà a non rispettare, distruggere, uccidere. A prevaricare e sottomettere. A pensare al proprio sporco interesse e non rispettare regole e divieti anche se questo comporta che qualcuno ci muoia…
Questi ci saranno sempre. Ma quando parte il cambiamento è come un’onda immensa che travolge ogni cosa, e non puoi più fermarla. E se ti lasci andare, senza opporti, anche se fa paura, e fluisci con lei, in armonia, quando sarai arrivato a destinazione, lei ti depositerà delicatamente sulla riva di un nuovo mondo.
E tutto potrà iniziare di nuovo…
La via per uscire passa dalla porta. Chissà perché nessuno la prende mai.
(Confucio)
Sì, Maria, è davvero così. Camminiamo ad occhi chiusi finché qualcuno o qualcosa non ci dà uno spintone che lì per lì ci lascia senza fiato, ma poi ci costringe ad aprire gli occhi: c’è chi ne apre uno solo, chi tutti e due, però intanto qualcosa è avvenuto.
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Ciao cara Bruna. Sii, i cambiamenti fanno paura e a volte sono dolorosi. Ma dopo, se scegliamo di aprire gli occhi, comprendiamo😍😍
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