Piuma d’oro

LA PIUMA D'ORO -c-- Terza tavola -.JPG

Illustrator Patrizia Kovacs

 

Le bellissime fiabe di Luigi Capuana,  le meravigliose storie dei suoi personaggi: reucci ingiusti , streghe, nani, e bimbe con la testa di rospo;  reginotte e principesse e semplici contadine,  a volte  leggiadre fanciulle e a volte giovani donne “brutte come il peccato” come la piccola Tizzoncino che nonostante questo è sempre di buon umore.

O come Piuma D’Oro, una principessa “bella come la luna e come il sole” ma così capricciosa, irrispettosa  come può esserlo solo una bimba che i genitori non sgridano mai.

E per questo viene punita dalla vecchina – in realtà una strega –  che ha maltrattato:

La mattina dopo, nel punto d’andar via, la vecchia trovò sul pianerottolo la Reginotta che l’aspettava: Vecchina, donde venite e dove andate? Vecchina, che ricordo mi lasciate?

E colei rispose, brontolando: Dove vado e donde vengo, C’è la pioggia e soffia il vento. Tu col vento ci verrai, Con la pioggia te n’andrai.

La toccò col bastone, scese le scale e sparì. Da quel giorno, la Reginotta cominciò a scemare di peso. Non dimagriva, non diventava brutta, aveva la giusta crescita, ma da un mese all’altro si sentiva sempre più leggera. Arrivata a diciott’anni, all’apparenza era una ragazza bella, bianca di carnagione, con un mucchio di capelli d’oro, ma pesava meno d’una piuma, e il più lieve soffio la portava via. Figuratevi la disperazione del Re e della Regina. Bisognava tener chiuse tutte le finestre del palazzo reale; non potevano condurla fuori per paura che il vento la trasportasse chi sa dove. E siccome la poverina a star rinchiusa s’annoiava, e il Re e la Regina non volevano che la gente sapesse la disgrazia della loro figliola, così per svagarla passavano le giornate a soffiarle attorno e a farla volare per i corridoi e per gli stanzoni del palazzo.

Ella si divertiva immensamente a sentirsi sballottare per aria, e gridava: – Soffiate, Maestà! Ancora, Maestà! Il Re e la Regina ci rimettevano i polmoni per farla andare in alto. Ma più alto ella saliva, e più forte gridava: – Soffiate, Maestà! Ancora, Maestà! Re e Regina non potevano mica stare tutto il santo giorno a fare da soffietto; e la Reginotta s’imbronciava e piangeva. Vedendola piangere, i poveri genitori tornavano subito a soffiare, il Re da una parte e la Regina dall’altra; e lei, riprendendo subito il buon umore, batteva le mani: – Soffiate, Maestà! Ancora, Maestà! La facevano montare fino al soffitto, le correvano dietro per i corridoi, soffiando, soffiando, soffiando per farla stare allegra, poiché quella povera figliola non poteva avere altro svago; e quando si riposavano, ansimanti dall’aver soffiato troppo, Re e Regina si lamentavano: – Figlia disgraziata, chi ti ha fatto questa malia?”

La vedete anche voi, Piuma D’Oro che volteggia fra le alte stanza del castello? Un’immagine resa incantevole dalla bellissima scrittura di Capuana, che ha reso magiche le storie della nostra tradizione, che non vanno dimenticate!

Piuma D’Oro decide di affidarsi al vento e continua il suo viaggio… continua anche la fiaba… a breve vi faremo una sorpresa

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