
Era una scatola senza coperchio e tutti i giorni scendeva lungo le strade. Camminando salutava i passanti con calore e permetteva a chiunque di inserire una mano dentro di lei e di prendere tutta la felicità che poteva starci in un pugno. Ognuno era libero di farlo o non farlo.
Tutte le notti, anziché dormire, si ricaricava di felicità per essere pronta a ridistribuirla il giorno dopo.
Accadde però che in un vivace pomeriggio di carnevale incontrò un colorato e villano Arlecchino che passando di corsa inserì non una ma ben due mani dentro di lei e poi scappò via con la felicità carpita.
Troppo tardi la scatola si rese conto che si trattava di un inganno e che nascosto dietro alla nera mascherina si celava un virus pericoloso.
Si sentì smarrita e quando comprese che terribile disattenzione aveva commesso, si richiuse velocemente.
Per non correre il rischio di farsi rubare altra felicità da ingannatore resto a casa per molti e molti giorni.
Era terribilmente dispiaciuta di sottrarsi a tutti gli altri, ma troppo conscia del pericolo per rischiare di lasciare agire indisturbato a lungo il virus.
Si sentiva un po’ inutile, non potendo svolgere il compito importante che le era stato assegnato, ma si fece coraggio e attese con pazienza che il virus esaurisse la dose di felicità che gli aveva usurpato.
Il virus la cercò in ogni volto, in ogni tazzina di caffè, in ogni riflesso negli specchi, in ogni impronta sull’asfalto, ma non riuscendo a trovarla iniziò a sentirsi triste, sconsolato e infine, dopo l’ultima briciola di felicità che gli era rimasta, svanì lontano.
Quel giorno, la scatola aprì la finestra chiamò gentilmente la brezza del mattino e le chiese di distribuire ovunque il suo contenuto.
La felicità si depositò sui prati di nuovi fiori, su mani di storie antiche, su giovani piedi scalpitanti, su nasi curiosi, su occhi innamorati.
Arrivò ovunque anche a tutti quelli che alla felicità non avevano mai creduto e che adesso le erano riconoscenti. Fu un giorno speciale, uno sbocciare di sorrisi che divennero presto frutti più maturi.