Cercasi RE

Un piccolo Re confuso e un Viaggio alla ricerca del proprio Regno perduto.
Una piccola fiaba speciale per piccoli ma anche per i grandi che a volte perdono qualcosa di importante e non sanno dove cercarlo.
Vuoi accompagnare il piccolo Re nel suo Viaggio?
Cercasi Re con i bellissimi disegni di Ilaria Tira, edito da MIMebù

Consigli di Pasqua

Cosa possiamo fare in questi giorni di festa e rinascita?

Trascorrere questi giorni con chi amiamo, a due e quattrozampe,

praticare gentilezza e cura, per noi stessi e per gli altri,

leggere una fiaba.

Buona Pasqua da Fiabeincostruzione e AnimalREIKI

L’ora del tè

E così ti ritrovi a raccontare le avventure di Alice, e sei davvero nel suo mondo fantastico fatto di magia, leggerezza e geniale follia. Grazie a Marco Fontana che ha ricreato in modo egregio l’attimo prezioso del tè, un attimo in cui puoi essere davvero te stesso, e guardare dentro di te, senza paura. Grazie al pubblico attento e speciale che ha giocato e ha inseguito il bianconiglio nella sua buca per vivere insieme una nuova avventura.❤️❤️❤️

TIME Fermalo con noi

#alicenelpaesedellemeraviglie

Questo Natale, leggi una fiaba!

Buon 8 dicembre!

E con il Natale orami vicinissimo, qualche consiglio di lettura per fare e farvi un bel regalo.

Se vuoi acquistare uno dei libri presentati, li trovi ai link di seguito, altrimenti accetta lo stesso un suggerimento: questo Natale regala una fiaba ❤

https://ilmiolibro.kataweb.it/…/storia-di-un-porro-e…/https://www.amazon.it/

Bella-Addormentata…/dp/889237768X

https://www.amazon.it/I-messaggi…/dp/8892359339/ref=sr_1_1?

https://www.mimebu.it/catalogo/cercasi-re/

La verità sull’amore

Ci sono violenze sottili, meno visibili di uno schiaffo, ma altrettanto dolorose. Non le riconosci subito, perchè sono giustificate dalla parola amore. Un amore che limita, che giudica.

Che vuole soffocare.

Che ti fa sentire in colpa anche quando non fai nulla.

Che punisce con il silenzio o la rabbia immotivata. O con la sfiducia e il sospetto.

E che ti vuole chiudere sempre più nel buio perchè la tua luce fa paura.

Impara a riconoscerlo, perchè questo è solo l’inizio. Questo non c’entra nulla con l’amore. L’amore , quello vero rende liberi, non fa prigionieri.

«Ti sei innamorato della Farfalla, della sua bellezza, della sua libertà, della sua poesia, e poi, quello che ti ha fatto innamorare, ti ha reso debole perché hai capito di non essere alla sua altezza.
La tua inutile corona ti ha fatto pensare che dovevi essere superiore alla tua compagna ma la sua vitalità ti ha fatto sentire piccolo, inutile, e hai pensato che per non perderla dovevi tenerla sempre con te.
Hai avuto paura della sua curiosità, della sua gioia e della sua fragile natura.”

Storia di un porro e di una farfalla

Una fiaba per parlare di violenza di genere, perchè bisogna insegnare ai bambini che saranno gli uomini e le donne di domani, che l’amore è fatto di cura, attenzione.

Una fiaba per imparare la verità sull’amore.

Una fiaba che ha fatto tanta strada e ancora continua il suo compito per portare il suo importante messaggio: nelle scuole, nelle case, fra la gente. E ancora di più.

Sono molto contenta di annunciare che questa piccola fiaba diventerà uno spettacolo teatrale: la società DONN.E’ un’associazione di promozione sociale al femminile, nata ad Ortona nell’agosto del 2012 a partire dalla passione di 4 giovani donne ortonesi determinate a costruire “un luogo altro” di riferimento per le donne dove contrastare ogni forma di violenza di genere e promuovere. Un progetto importante e molto bello per sensibilizzare i ragazzi delle scuole del territorio.

Un passo importante per continuare il viaggio

Con la copertina della bravissima Simona Platè

Per acquistare Storia di un Porro e di una farfalla vai sul sito il mio Libro

Il nuovo viaggio…

“Quell’unica convinzione mia che mi spingeva al viaggio fra le fiabe; ed è che io credo questo; le fiabe sono vere!”Italo Calvino –

Sulla fiaba

Ultimi giorni per iscriverti alla piccola scuola di scrittura, fiabe e…

Per scrivere le storie che sono dentro di te…

Per realizzare il tuo sogno, il tuo progetto di scrittura!

L’inizio di un nuovo meraviglioso viaggio. Parti con noi?

fiabeincostruzione@gmail.com oppure 3496501558

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La Baba Jaga

 

Baba Yaga ha tre servitori il Cavaliere bianco, che rappresenta il giorno; il Cavaliere rosso, che rappresenta il sole; il Cavaliere nero, che rappresenta la notte e che lei definisce  “la mia alba luminosa, il mio sole e la mia notte scura”. perché lei controlla il tempo, il giorno e la notte; è una vecchia strega, connessa alla natura selvaggia e la può controllare; simbolo della Madre Terra, depositaria del sapere, che può essere saggia e generosa, ma terribile nello stesso tempo con i suoi figli. 

Qualche volta può dare  il suo aiuto a chi lo chiede ma può essere davvero rischioso perché lo concede solo a chi è puro di cuore e spirito: può essere positiva e dare consigli, ma in caso contrario rapisce i bambini e può anche decidere di mangiarsi i suoi ospiti.

Eroine!

Scrivere fiabe è un viaggio.

Un viaggio meraviglioso che ti guida nelle tue profondità e ti accompagna a comprendere i tuoi desideri. A volte è un viaggio scomodo: muove parole che non sappiamo di avere, svela emozioni che abbiamo nascosto.

Apre alla scoperta di sé e del meraviglioso mondo interiore che chiede solo di essere svelato, ci indica il sentiero che è a noi destinato. Quando inizi il tuo cammino non sai ancora che sta iniziando il tuo Viaggio dell’Eroe, ma conoscerai la tua fragilità e la accoglierai come un dono. Troverai la tua forza e ti sentirai invincibile!

Ieri c’è stata l’ultima  lezione del nostro corso di scrittura fiabe avanzato, ma non è finito il nostro viaggio: quando hai magiche compagne di avventura, il viaggio non finisce, si trasforma e continua… E la nostra avventura è appena iniziata! Grazie Bruna, Simona, Fiorella, Martina, Marta, Rossella, Michela, Roberta.

Il virus che si credeva re

corona

Una nuova fiaba che racconta la storia di un virus che credeva di essere un Re.

Piccole, deliziose storie che nascono dall’unione di una coppia davvero improbabile: cosa può nascere da VIRUS E FELICITA’?  Come direbbe Rodari, un binomio perfetto, e in più, tante belle parole di speranza e positività.

Naturalmente aspettiamo anche la tua fiaba…

Ecco la nuova, bellissima storia di Bruna Andruccioli

In un paese lontano lontano c’era una volta un essere così piccolo che nessuno poteva vederlo e siccome aveva una specie di corona sulla testa, si credeva un re e si faceva chiamare Coronavirus. Il fatto che nessuno lo vedesse lo faceva arrabbiare moltissimo. Fu così che diventò assai cattivo e cominciò a torturare gli uomini.

Spadroneggiava dappertutto e diceva loro: – Dovete sottostare tutti al mio potere. Il re sono io e qui comando io. Ma gli uomini, che a loro volta si credevano i padroni della terra, non lo consideravano affatto e continuavano la loro vita frettolosa e disordinata. Allora cominciò una guerra senza quartiere.

Piccolo com’era, il virus riusciva a entrare di soppiatto nel corpo degli animali e poi delle persone e li faceva ammalare. Un giorno avvenne che, dopo vari tentativi, dal corpo di un pipistrello riuscì ad entrare in quello di un uomo. Il malcapitato cominciò a tossire, a tossire e alla fine non potendo respirare, morì. Com’era contento il virus di vederlo soffrire!

 All’inizio colpiva soprattutto i vecchi e quando si vantava dei suoi successi gli amici virus gli dicevano:

– Che sforzo che fai! Colpisci i vecchi che sono già malandati; sei un vigliacco; ti voglio vedere come te la cavi con quelli più giovani…

Da quel momento allora cominciò a dar la caccia anche ai più giovani e tutti erano molto impauriti, anche perché non sapevano dove si nascondesse. La gente fu costretta a tapparsi in casa, le strade diventarono silenziose, le porte chiuse, i giardini abbandonati. Fuori non c’erano più saluti né sorrisi, niente strette di mano. Non cinguettavano più neanche gli uccellini e non suonavano le campane. Sembrava che gli uomini avessero perso la loro parte più bella e più calda: vivevano distanti e angosciati.

Intanto però i nemici del virus cominciarono a combatterlo uniti e compatti e riuscirono a scacciarlo dal regno. Il Corona allora scappò nei paesi confinanti e, completamente impazzito per la paura, mieteva vittime a più non posso. I nemici capirono che la loro strategia funzionava e raddoppiarono gli sforzi.

Le persone barricate in casa, nel frattempo, costrette a fermarsi e a stare insieme, si impegnarono a trovare un modo per passare bene il tempo.

Fu così che ripresero una vita più lenta e tranquilla insieme ai loro cari. Dalle finestre trapelavano i profumi dei cibi cucinati insieme, le musiche di chi riscopriva talenti abbandonati, il canto di chi voleva mandare il suo messaggio d’amore. Meditavano sulla loro vita e qualcuno ringraziava il virus per avergli aperto gli occhi.

Intanto fuori la primavera stava preparando un mondo smagliante di luce e colori e ripuliva il cielo che diventava sempre più lucido e vivo; dentro il bozzolo delle case avveniva una lenta metamorfosi e gli uomini si preparavano a diventare tante farfalle colorate, pronte a librarsi nell’aria come un enorme arcobaleno.

Trovando porte e usci sbarrati, il virus s’indispettì, diventò ancor più cattivo e tentò di entrare dai camini, ma la fuliggine lo intrappolava e fu costretto ad andarsene, allora tentò di colpire i pochi che uscivano per fare la spesa, ma ebbe una brutta sorpresa: si erano coperti bocca e naso con una specie di museruola. Per quanto serrasse i pugni e battesse i piedi, non trovava nessun corpo in cui entrare.

Vistosi sconfitto, scappò a nascondersi sottoterra pieno di vergogna e non si vide mai più.

A questo punto porte e finestre si spalancarono, grandi e piccini sciamarono per le strade e nei giardini, gli uccellini ripresero a cantare e tutto ricominciò a funzionare. In quel periodo di sosta gli uomini avevano capito cosa serve per il loro benessere, la gioia invase i loro cuori e tutti si scambiarono gli abbracci e i baci che non si erano potuti dare prima.

Da quel momento iniziò il regno di Felicità e tutti vissero a lungo soddisfatti e contenti.

La strada che non andava in nessun posto

 

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A volte è più semplice credere a quello che dicono gli altri, piuttosto che verificare di persona: certo, metterci il naso vuol dire muoversi, vuol dire agire, magari prendere una strada che forse  non porta in nessun posto.

Ma a chi è curioso, chi non si accontenta di quello che dice la folla, chi non si uniforma e afferma, invece, con tutto sé stesso – anche a rischio di essere chiamato testadura –il proprio diritto di avere un’opinione diversa dalla massa; chi non si fa bastare quello che racconta un articolo di giornale o un post su facebook,  chi lascia il proprio posto comodo per avere risposte, e si avventura su sentieri sconosciuti, ha sempre in dono magnifici tesori: uno è senz’altro il privilegio di trovare la propria verità.

Bellissima questa fiaba di Gianni Rodari, La strada che non va in nessun posto che, se non hai tempo di leggere,  puoi ascoltare come audiofiaba, tratta dal libro Favole al telefono, che dedico  a tutti noi grandi, perché oggi più che mai, abbiamo bisogno della saggezza, e della verità delle fiabe.