Adoro vagare nei mercatini dell’antiquariato e vintage; hanno sempre il sapore della riscoperta di valori e piccoli tesori antichi, che fortunatamente vengono salvati dall’oblio della memoria. Io prediligo i libri, e mi piace sfogliarli, sentire la loro energia, e immaginarmi le vite dei loro precedenti proprietari.
Così ho trovato: La Gattina Bianca scritto da Marie-Catherine D’Aulnoy, un delizioso libro di fiabe che risale intorno al 1940, in buone condizioni e con bellissimi disegni.
Marie-Catherine, baronessa e scrittrice, nata in Francia nel 1650, andò sposa a 16 anni di un uomo di almeno quarant’anni più vecchio di lei, dal quale ebbe cinque figli; lo odiava e, a quei tempi non esisteva il divorzio, cercò di liberarsene accusandolo di crimini contro Sua Maestà. Fu poi costretta alla fuga e andò in Inghilterra. Descritta come una donna molto bella e briosa, fra un’avventura rocambolesca e l’altra, aprì un circolo letterario e scrisse racconti e poi fiabe – la prima pubblicata in Francia fu l’Ile de la Felicitè – rivolte però ad un pubblico adulto.
La gattina bianca narra la storia di un giovane, che ha due fratelli, e il cui padre, il re, che deve abdicare al proprio ruolo, vuole lasciarlo al figlio che gli porterà le cose più preziose e rare. Il giovane vagando per il mondo incontrerà il magnifico castello dove vive la bellissima gattina bianca, che lo aiuterà, e poi si rivelerà una bellissima fanciulla, che una strega cattiva aveva trasformato in un gatto.
“E vissero cento anni d’amore e d’accordo: e sulle loro tombe vollero che figurasse il musino di un leggiadro micio, in memoria del loro caro passato”