Storia di un abete

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Illustrator Patrizia Kovacs

La piccola Gemma guardava fuori dalla finestra il paesaggio innevato, illuminato dal candore della neve che aveva smesso di cadere. Tutto sembrava diverso, perché la neve dava forme morbide ad ogni cosa, e le rendeva magiche.

Anche il piccolo abete davanti a casa aveva gli esili rami piegati dal peso della neve, e per il gelo,  sulle sue punte si erano formati minuscoli ghiaccioli che luccicavano come piccoli cristalli.

Gemma gridò: – il nostro Abete di Natale!-  troppo contenta perché ne aveva desiderato tanto uno.

Anche Keil arrivò alla finestra e guardò sorpreso il piccolo abete che sembrava vestito a festa.

-Nonna possiamo uscire a vedere il nostro abete di Natale?- La nonna si era svegliata alle grida di Gemma.

Si infilarono le giacche pesanti e uscirono sul prato davanti a casa.

-E’ bellissimo- dissero insieme  Keil e Gemma, perché i cuori semplici possono veder la bellezza anche nelle piccole cose, e il piccolo abete, fiero, non sentì più il peso della neve e il solletico del ghiaccio sulle sue punte, e si fece più dritto per mostrarsi meglio.

La piccola Gemma si slegò il nastro rosso che le legava i capelli -lei adorava quel nastro – e lo donò all’abete , avvolgendo con esso la sua punta con un bel fiocco.

-Non ho mai visto un abete di natale più bello- disse Gemma soddisfatta.

La nonna, avvolta nel suo scialle, era rimasta davanti alla porta di casa e si commosse: anche lei non ne aveva mai visto uno più bello.

 

 

 

 

 

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