Una fiaba viene quasi sempre collegata ai bambini, e al mondo infantile in genere. Tutti, da piccoli, abbiamo ascoltato le bellissime storie raccontate dai nostri genitori, e ci siamo meravigliati, sorpresi, impauriti ed incantati. Poi, crescendo, perdiamo la magnifica connessione con il mondo della magia, ci dimentichiamo delle fate, dei piccoli, adorabili dispettosi elfi silvani, e ci dimentichiamo che dentro di noi manteniamo una parte fondamentale, che non ascoltiamo più: il nostro io bambino.
Guardare, qualche volta, il mondo attraverso i nostri occhi bambini, ci aiuterebbe a vivere le cose in modo differente; se fossimo in grado di riavvicinarci alle fiabe, ora che siamo adulti pieni di responsabilità, di preoccupazioni ed impegni, potremmo capire le potenti chiavi di lettura, i profondi messaggi delle fiabe antiche, più conosciute.
E’ un bisogno ed una necessità condivisa: sempre più, le fiabe vengono introdotte negli ambiti formativi, sia ai singoli, sia ai gruppi; sia in ambito educativo che assistenziale, per supportare i formatori, i coach, gli educatori, i medici e chi lavora nelle aziende pubbliche e private, nel loro compito di accompagnare ed orientare le persone nei loro percorsi di vita privata e professionale.
Il contatto con il mondo delle fiabe è un’esperienza molto formativa ed importante, e noi che lo stiamo sperimentando ogni giorno lo raccomandiamo sempre: così oggi vi parlo con piacere di Le fiabe raccontate agli adulti un libro scritto dalla dott.ssa Antonella Bastone, pedagogista, laureata in Scienze dell’Educazione e in Formazione dei Formatori:
“questo libro prende spunto dalla mia attività di formatrice e ricercatrice in campo sociale ed educativo: mi sono accorta di ricorrere molto spesso a metafore tratte dal nostro patrimonio narrativo, per riuscire a trasmettere in materia più significativa o immediata concetti ed esperienze. Ecco che nel corso delle mie lezioni potevano comparire Grilli Parlanti, Cappellai Matti e Piccoli Principi ad aiutarmi nella mia esposizione. Allora perché non condividere questi ragionamenti con chi, di professione si occupa di formare?”
Con questa premessa, l’autrice prende in considerazioni tre storie, molto conosciute, che ritiene illuminanti per trattare alcune tematiche fondamentali della formazione.
Il risultato è una piccola chicca, un libro ben scritto, con attenzione e cura, e in modo semplice e chiaro che ci introduce ai significati misteriosi delle fiabe e alle loro chiavi di lettura, e l’importanza e la necessità del loro utilizzo; e non è solo rivolto agli addetti ai lavori, ma adatto a tutti perché “ le vicende raccontate nelle fiabe raccontano esperienza di vita, difficoltà , ma anche tentativi di risoluzione che i destinatari possono assimilare come modello di comportamento”.
Così, le rocambolesche avventure della piccola Alice, e del suo Meraviglioso e illogico mondo fantastico in cui viene catapultata – chi non conosce questa bellissima storia? – diventano metafora delle attuali, complesse società moderne e delle difficoltà dell’individuo ad adeguarvisi.
Il libro ha partecipato, ed è stato uno dei 5 vincitori, del contest Keywords un concorso dedicato ai migliori saggi di autori esordienti, promosso da l’Espresso e dal sito Il mio libro – l’ottima piattaforma di promozione e self publishing.
Che dire? Buona lettura!
Bellissimo allora io tiro un sospiro di soglievo! Non sono mai cresciuta, sono una ragazzina di 39 anni!!! 😉
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Una bellissima qualità! Saper ascoltare la nostra parte bambina è un dono, che ti fa vedere cose che altri non riescono a vedere! Benvenuta nel gruppo! 🙂 🙂
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^_^ Grazie!
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Sollievo
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