Nella nostra Casa nel Bosco siamo già tutte indaffarate ma siamo già pronte. State arrivando?
Certo c’è un po’ di confusione, e vi potrebbe capitare di inciampare in qualche parola distratta, ma non mancheranno le risate, la fantasia, la magia. E le storie.
Ogni ospite è bene accolto e c’è posto per tutti.
Il modo migliore per salutare il Vecchio anno e accogliere i Nuovi giorni…
Bianca Dall’Osto (i suoi disegni li trovate anche su instagram https://instagram.com/affectus.in.charta) ha condiviso con noi l’immagine della sua Cappuccetto rosso, rendendoci molto felici. GRAZIE BIANCA!
Ma su questa fiaba passiamo la parola alla nostra Mariarosa Ventura, la nostra Cappuccetto che cammina fianco a fianco con il lupo.
“Fin da piccola ho amato la fiaba di Cappuccetto Rosso: un po’ perché lei era così coraggiosa da attraversare il bosco e affrontare il lupo. Un po’ perché nella mia versione personale della fiaba, lei e il lupo erano inseparabili. Lo sono ancora oggi, che da adulta ho studiato le fiabe antiche, ho scoperto il loro potere pedagogico ed evolutivo. Portano messaggi antichi, ci parlano attraverso il linguaggio simbolico e la metafora. La fiaba di Cappuccetto Rosso è una fiaba di crescita ed evoluzione. Il bosco è il luogo di iniziazione, per ogni individuo, dove tutto può accadere; il lupo rappresenta la nostra parte inconscia, quella parte un po’ ombra, aggressiva e selvaggia. Quanti di noi sono affascinati – come succede alla piccola
Cappuccetto Rosso – da questa parte primitiva, remota, istintuale che ci appartiene, ma soffochiamo, crescendo, nel bisogno di conformarci a una società che ne ha paura, e che il lupo rappresenta? Il successo di questa fiaba, ancora oggi così amata, nasce proprio da questo.
Solo quando accogliamo la nostra parte ombra, siamo completi. “
Lei e il suo Lupo sempre al fianco, gironzolando fra le stanze della casa nel bosco, chiacchierano, generano energia, producono e accolgono nuove idee.
Leggono fiabe, scrivono fiabe, abbracciano gli alberi organizzano corsi, ascoltano i viandanti e organizzano feste con tutti gli animali del bosco.
Nella seconda immagine un riassunto di Mariarosa, ma c’è molto molto di più.
Ed eccoci ad Agosto. Per molti il mese del riposo, delle vacanze e del divertimento.
Anche noi ci riposiamo, e ci divertiamo. E prendiamo una pausa. Ma le nostre pause sono dedicate allo studio, ai progetti e alle nuove idee. Ci rilassiamo nella stanza delle energie, o ci divertiamo nella stanza delle parole. O facciamo un pisolino sulle consunte ma comode poltrone nel bosco.
Per il mese di Agosto fermiamo i post e le storie, ma solo perché ne stiamo preparando e inventando di nuove. E poi abbiamo un bel daffare con la preparazione del nuovo anno della piccola Scuola di fiabe, scrittura e…
Tante novità e sorprese.
Naturalmente la nostra Casa nel Bosco resta aperta e potete venire a trovarci quando volete, siete i benvenuti.
Tanto tempo fa, quando i bambini e le bambine lamentavano la fame, le mamme raccontavano fiabe e favole. I racconti non saziavano la pancia, ma facevano volare lo spirito e rendevano sopportabile l’attesa del cibo.
Il cibo era un “condimento narrativo” presente in tutte, o quasi, le fiabe e le favole. Cibi di tutti i tipi e per tutti i gusti.
Per la Festa della Mamma, noi della Casa nel bosco e le fate della nostra cucina, abbiamo scelto un cibo speciale e molto semplice. Un piatto di una volta che ancora ci accompagna.
LA FOCACCIA! Lo scriviamo tutto in maiuscolo perché a noi la focaccia piace tantissimo e pensiamo sia un cibo perfetto per questa stagione e anche per questa festa.
La focaccia è buona, è saporita, si può fare in tantissime versioni e soprattutto si può decorare a piacimento, magari ricreando la scena di una fiaba con: pomodorini, acciughine, zucchine, cipolle, formaggi. Insomma, aprite il vostro frigo e la vostra dispensa e lasciatevi ispirare dalle fiabe e dalle favole o potete anche sbirciare le Favole da forno di Laura Rizzo – Cucina Mancina.
La focaccia è anche un cibo per l’anima. Ci ristora, ci coccola e ci consola!
Se volete fare un bel regalo alla mamma ecco che, sempre in tema, vi proponiamo il libro La focaccia genovese
Oppure se anche la mamma ama scrivere fiabe, potreste regalarle il nostro minicorso gratuito di creatività e scritture di fiabe.
Ricapitolando:
– sabato comprate un bel libro per la mamma. o scegliete il nostro corso gratuito, e acquistate gli ingredienti per preparare la focaccia.
-domenica preparate una bella focaccia insieme alla mamma e decoratela come una fiaba. Noi vi proponiamo questa ricetta scoperta su internet che l’autrice ha chiamato La focaccia della mamma. Ci è piaciuta proprio per questo, ma di ricette ce ne sono tantissime e anche molto facili da preparare.
E le fiabe? Le abbiamo dimenticate?
Ma certo che no!
Ovviamente, domenica mattina, pomeriggio e sera, prendetevi del tempo insieme alla mamma per leggere delle belle fiabe che parlino anche di focacce. Potete raccontarvele accoccolati sul divano o anche sdraiati in un prato.
Ecco alcune fiabe e favole che abbiamo raccolto nella nostra Biblioteca e qua e là nel bosco di internet, cercatele! Grazie ai racconti che parlano di focacce abbiamo fatto un bel viaggio e potete farlo anche voi.
La Focaccia fuggita (fiaba norvegese)
Cappuccetto Rosso (più versioni)
Pelle d’asino (di Perrault)
I desideri inutili (di Perrault)
Sbagliare le storie (di Rodari)
Il contadinello (dei fratelli Grimm)
Sgalmaron (fiaba veneta)
Betta Pilusa (fiaba siciliana)
Momotaro (fiaba giapponese)
L’oca d’oro (fratelli Grimm)
Storia di Abu Qir e Abu Sir (fiaba da Le mille e una notte)
Cosa succede se riempi la tua casa di libri di fiabe: moderne, antiche, illustrate oppure no?
Succede che, inaspettatamente, ti ricordi, veramente, di quel bambino o di quella bambina che eri e che sognava in grande.
Succede che le fiabe si insinuano fra le pieghe della coperta, tra le fughe delle piastrelle, tra gli spiragli delle ante, persino nel contenitore degli indumenti da lavare.
Succede che lentamente, come l’acqua che disegna con il tempo nuovi paesaggi, ti cambiano e il tuo viso nello specchio appare diverso.
Diverso come quello di un personaggio di una fiaba che ha compiuto il viaggio dell’eroe.
Oh! Le fiabe hanno il sapore che preferisci e che unisce tutti in ogni angolo del mondo, perché le fiabe sono un patrimonio universale dell’umanità, un sogno condiviso.
E allora oggi parliamo di racconti che parlano di sogni e del loro potere magico.
Ecco tre consigli di lettura per voi, presi ad occhi chiusi dalla libreria della nostra Casa nel bosco.
Buona lettura!
Il sogno di un elefante. Lavieri edizioni, autrice e illustratrice Sarah Khoury Età consigliata dai 3 anni.
Una fiaba delicata che è un sogno in un sogno.
Una bambina sogna un elefante grande.
Un elefante grande sogna di essere più piccolo di una bambina e così leggero da poter volare.
Ma se il sogno della bambina è possibile, quello dell’elefante sembra veramente irrealizzabile.
Eppure, nel regno dei sogni e delle fiabe la realtà è posizionata su un’altra dimensione dove ciò che è impossibile diventa più concreto di un biscotto a colazione.
Così si compie la magia.
La bambina crede in quel sogno nel sogno e prepara per l’elefante due piccole ali magiche che gli permettono di volare con il vento.
Ma a chi appartiene questo sogno nel sogno oltre alla bambina e all’elefante?
A tutti noi, ovviamente, che sfogliando le pagine del libro e le bellissime illustrazioni sentiamo quasi il profumo dei nostri sogni.
Si tratta di un Silent book un libro da gustare attraverso i disegni e le emozioni che ci trasmettono.
Se sei una bambina, come quella del racconto, e se ti capita di perdere una scarpina non scoraggiarti.
Potrebbe accadere che un uccellino decida di fare il nido nella tua scarpina e che la giornata, iniziata con un imprevisto, si trasformi in un’occasione per fare nuove scoperte e per sognare più in grande.
Vi ricordate? Tempo fa, secondo il tempo delle fate, vi abbiamo presentato la nostra nuova Casa nel Bosco. Vi abbiamo raccontato ogni stanza, ogni luogo prezioso dedicato alle fiabe, alla magia, alla creatività. E anche al riposo, magari su una delle nostre comode e vecchie poltrone, un pò sformate e vissute. Anche loro sono colme di parole. Lì è nata la Stanza delle Fiabe e come abbiamo sempre detto, la porta della nostra casa è sempre aperta per accogliere nuovi sognatori.
E’ così, un giorno, è arrivata una nuova Cantastorie, con una borsa enorme, colma di colori, matite e pennelli, parole scritte e raccontate che spuntavano da ogni buco. Non era sola, alcuni colibrì le volavano intorno. Le abbiamo offerto un tea e da allora non se n’è più andata, e le abbiamo dedicato una nuova stanza, grande, per accogliere tutte le sue parole e tutti i suoi disegni, colmi di personaggi con nomi strani e fantastici. Da giorni sta arredando la sua nuova stanza e non ci lascia nemmeno sbirciare ma noi sappiamo che a breve sarà pronto il suo “SALOTTO DEI MAESTRI DI STORIE”
Non vediamo l’ora di raccontarvela e presentarvi la nostra nuova ospite. E naturalmente, tutte le cose bellissime che ha portato con sé.
Ascoltate i consigli dei piccoli essere saggi del bosco, loro sanno che le fiabe portano messaggi preziosi e molto potenti per la nostra crescita ed evoluzione.
Amali voleva dire che se tutti leggessero le fiabe, il nostro mondo sarebbe migliore, ma nella preparazione del set fotografico, si è addormentata
Questo natale regala una fiaba e se vuoi regalare uno dei nostri libri, ecco qui:
Storia di un Porro e di una farfalla, una fiaba contro la violenza di genere, con i bellissimi disegni di Rita Angelelli